McLaren può tornare in IndyCar con un progetto permanente in futuro
Ad aprire a questa possibilità è stato Mansour Ojjeh, principale azionista del gruppo McLaren. "Nei prossimi anni potremmo ripetere l'operazione Indianapolis e forse tornare a correre in pianta stabile nel campionato".
Foto di: Dave Dyer
Da qualche ora è ufficiale, il team McLaren tornerà a correre la 500 Miglia di Indianapolis e lo farà assieme al team Andretti Autosport. Al volante di una delle vetture Dallara motorizzate Honda ci sarà Fernando Alonso, che dunque sarà costretto a saltare il Gran Premio di Monte-Carlo previsto proprio per lo stesso fine settimana in cui si svolgerà la celebre gara della IndyCar.
Per il team di Woking si tratta di un ritorno a Indianapolis. L'ultima edizione a cui McLaren prese parte fu quella del 1976, in cui schierò Johnny Rutherford. La prima espierenza invece risale al 1970 assieme a Mark Donohue e Penske.
Mansour Ojjeh, maggior azionista del gruppo McLaren, ha affermato che la partecipazione all'edizione 101 della 500 Miglia di Indianapolis potrebbe non essere una semplice gara a gettone, ma un vero e proprio inizio per fare in modo che la realtà britannica torni a correre in pianta stabile in IndyCar.
"Siamo sempre rimasti impressionati dalla 500 Miglia di Indianapolis. E' un evento organizzato molto bene, che richiama a sé un gran numero di spettatori e di entusiasmo. Sono passati più di 30 anni dalla vittoria della McLaren a Indianapolis e sono orgoglioso di riportare il team in IndyCar, questa volta assieme al team Andretti Autosport e a Honda".
"La 500 Miglia di Indianapolis sarà l'unico evento a cui prenderemo parte in questa stagione, ma potrebbe esserci la possibilità di ripetere questa esperienza negli anni a venire e magari di aprire un programma che copra l'intera stagione, riportando la McLaren in IndyCar nel prossimo futuro. Vedremo".
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