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La IndyCar studia un parabrezza per proteggere la testa dei piloti

La categoria americana pensa ad una soluzione simile al canopy visto sulla Red Bull RB12 per aumentare la sicurezza dei piloti, ma il rispetto della storia delle vetture a ruote scoperte e le difficoltà in caso di incidente sono due aspetti da analizzare.

La Red Bull Racing RB12 modificata con il cockpit canopy

Foto di: XPB Images

La Red Bull Racing RB12 modificata con il cockpit canopy
Possible future design for 2035 IndyCars with semi-closed canopy solution
Possible future design for 2035 IndyCars with semi-closed canopy solution
Possible future design for 2035 IndyCars with semi-closed canopy solution
Possible future design for 2035 IndyCars with semi-closed canopy solution
Will Power, Team Penske Chevrolet
Will Power, Team Penske Chevrolet

Nel corso del Performance Racing Industry trade show svoltosi ad Indianapolis, Bill Pappas, ingegnere di pista in IndyCar, ha affermato che la categoria sta pensando ad adottare una protezione per la testa dei piloti simile al Canopy visto sulla Red Bull in Formula 1.

"Vorremmo adottare una sorta di parabrezza. Se vogliamo pensare a proteggere il capo del pilota l'unica soluzione percorribile è quella di applicare un elemento che funga da deflettore". 

"Certamente, se pensiamo alla dinamica dell'incidente che ha visto coinvolto Wilson, quello è un caso che capita una volta su un milione, ma se guardiamo all'incidente che ha visto protagonista Felipe Massa nel 2009, allora un soluzione come questa potrebbe essere l'ideale". 

Pappas ha poi parlato delle possibilità di applicare questo parabrezza sulla attuale generazione di Dallara DW12.

"Abbiamo avuto molte discussioni su questo punto ed abbiamo fatto dei lunghi studi per assicurarci di non prendere una decisione errata. Non vogliamo adottare questo strumento solamente per dire di averlo fatto. Abbiamo fatto tutti gli studi accurati ed abbiamo deciso di proseguire su questa strada".

In merito ai materiali con i quali sarà realizzato questo windscreen la scelta è stata una sola.

"Stiamo considerando l'utilizzo degli stessi materiali adottati sui jet. Il problema, tuttavia, è capire come adottare un cupolino simile senza che risulti troppo ingombrante. Dobbiamo poi considerare che stiamo parlando di vetture a ruote scoperte e c'è una lunga storia dietro queste auto. Quando parli con i responsabili dei team o con i piloti, la loro risposta è sempre quella di voler mantenere l'abitacolo aperto".

"Analogamente, dobbiamo considerare anche l'aspetto della sicurezza e valutare i tempi che richiederebbe l'estrazione di un pilota dall'abitacolo in caso di incidente. Con una copertura del genere ovviamente i tempi si allungherebbero e questo potrebbe essere fondamentale per salvare la vita di un pilota"

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