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IndyCar: l'introduzione dei motori ibridi slitta al 2023

Gli organizzatori della IndyCar hanno deciso di posticipare il debutto dei nuovi motori ibridi da 2.4 litri data la situazione di incertezza economica attuale.

Takuma Sato, Rahal Letterman Lanigan Racing Honda in testa alla partenza

Takuma Sato, Rahal Letterman Lanigan Racing Honda in testa alla partenza

Phillip Abbott / LAT Photo USA

Nel corso di una conferenza stampa terminata da poco i promotori della IndyCar hanno annunciato il rinvio dell’introduzione dei motori ibridi facendo slittare il loro debutto al 2023 così da tutelare i team in un periodo storico dove l’incertezza economica regna sovrana.

La scelta di adottare motori ibridi fa parte di una estensione contrattuale pluriennale che gli organizzatori della IndyCar hanno raggiunto con Honda e Chevrolet e che promette non solo la prosecuzione della concorrenza tra i due costruttori, ma anche l’opportunità ad altre Case di entrare nella categoria in futuro.

Con i nuovi propulsori, inoltre, verrà fornito un nuovo sistema di avviamento che consentirà ai piloti di accendere nuovamente il motore in caso di stallo in pista a tutto vantaggio della sicurezza.

Ted Klaus, presidente di Honda Performance Development, ha dichiarato: "Honda accoglie con favore questo passo verso il futuro da parte della IndyCar, un'azione che rispecchia gli sforzi di Honda per sviluppare e produrre prodotti ad alte prestazioni, elettrificati, in grado di rispondere alle sfide del settore e di appassionare i nostri clienti".

Dave Gardner, vicepresidente esecutivo delle operazioni nazionali per la divisione americana di Honda Motor Co ha aggiunto: "Gli sport motoristici e le competizioni aiutano a definire chi siamo come azienda. La transizione della IndyCar verso una formula elettrificata si allinea con la nostra direzione commerciale in questa regione. Attendiamo con ansia l'avvincente nuova era che ci attende negli sport motoristici nordamericani".

Mark Reuss, presidente della General Motors, ha dichiarato: "Chevrolet ha riscosso un grande successo da quando è entrata a far parte della NTT IndyCar Series nel 2012 con il nostro motore V6 da 2,2 litri, biturbo, a iniezione diretta, a doppio turbocompressore".

"Siamo entusiasti di andare avanti con IndyCar perché è la vetrina perfetta per la tecnologia dei nostri motori ed è l’unica serie di corse a ruote scoperte in America, una serie altamente tecnologica e in crescita che Roger Penske e il suo team stanno assolutamente portando al livello successivo".

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