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Il 22 e 23 ottobre una gara della IndyCar a Pechino?

La società Asia Region Development, il cui CEO è Joe Chrnelich, sta lavorando per portare le monoposto della serie americana a Wang Zuozhen nel distretto di Fengtai su una pista da 4,12 chilometri.

Indy 600, conferenza stampa

Foto di: internet

Indy 600 Press conference
Indy 600 Press conference
Indy 600 Press conference
Indy 600 Press conference
Indy 600, conferenza stampa

Lunedì 9 maggio gli organizzatori di quella che è già stata battezzata "Beijing Indy 600", una gara stradale riservata ai piloti, alle vetture e ai team della IndyCar nella capitale della Repubblica Popolare Cinese, hanno tenuto una vivace conferenza stampa presso un albergo di Pechino.

Stando alle informazioni di cui dispone Motorsport.com Cina, la competizione sarebbe però al momento soltanto una mera intenzione più che un fatto reale.

Secondo le notizie diffuse nell’occasione dal comitato organizzatore, l’evento dovrebbe svolgersi nel week end del 22 e 23 ottobre nel distretto di Fengtai Wang Zuozhen, dove è in progettazione un inedito circuito cittadino della lunghezza di 4,12 chilometri.

L'operazione sarebbe stata orchestrata dalla società Asia Region Development, il cui CEO Joe Chrnelich era già stato il mentore della corsa IndyCar nata e subito morta nella località di Qingdao ben quattro anni or sono.

Pechino attualmente ospita la gara di apertura stagionale del Campionato FIA di Formula E (destinata però a essere rimpiazzata nella stagione 2016-2017 dall’ePrix di Hong Kong?), ma il layout proposto per l’ipotetico sbarco della serie nordamericana nell'ex Celeste Impero non utilizzerà le medesime strade.

Intervistato da David Malsher della redazione USA di Motorsport.com, c’è però chi getta acqua sul fuoco. Si tratta di Mark Miles, CEO della società Hulman & Company, controllata dalla IndyCar, che al suo rientro negli USA dalla Cina ha inteso mettere un po’ di puntini sulle “i”.

Reduce dalla recente visita a Pechino, nel corso della quale ha avuto un faccia a faccia con gli organizzatori cinesi di questo ipotizzato "master" in salsa asiatica della ex IRL, il manager si è detto meravigliato della conferenza stampa tenuta all’improvviso e non concordata fra le parti.

Anche se entrambi gli interlocutori dovessero firmare a breve il contratto definitivo, la questione dei pagamenti non risulta essere affatto a posto, anzi, è semmai vero il contrario e pertanto i promoter cinesi non avrebbero dovuto indire alcun incontro con i media nazionali.

Mark Miles ha anche chiarito che il nome scelto a sorpresa dall’organizzazione locale, "Indy 600", non allude affatto a un doppio appuntamento della lunghezza singola di 300 chilometri (circa 186 miglia) né a particolari format.

In futuro Pechino assegnerà punti per il campionato? Per ora, la situazione non è affatto ottimistica, tanto più che l’happening orientale dovrebbe aver luogo, fuori classifica, sei settimane dopo l’ultimo appuntamento della stagione 2016 a Sonoma.

"Abbiamo una stagione IndyCar le cui gare iniziali si svolgeranno probabilmente sempre nel mese di febbraio, non credo che gli organizzatori cinesi saranno nelle condizioni di farcela", ha spiegato Mark Miles.

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