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Franchitti firma la terza 500 Miglia di Indianapolis

Il team Ganassi coglie una doppietta con Dixon, mentre Sato si schianta all'ultimo giro

Il suono delle cornamuse ha accompagnato Dario Franchitti alla victory lane, mentre la moglie Ashley Judd indicava alle telecamere il tre, simbolo della terza vittoria del campione scozzese. Il team Ganassi ha conquistato una splendida doppietta alla 500 Miglia di Indianapolis grazie al piazzamento d'onore di Scott Dixon, rivelando una superiorità di squadra quasi sconcertante. Ci ha provato Takuma Sato con la Dallara-Honda del team Rahal Letterman Racing a incunearsi fra i due piloti di Chip Ganassi, ma il giapponese si è schiantato contro il muro all'inizio dell'ultimo dei 200 giri del catino più famoso del mondo. Sato ha provato a infilare all'interno Franchitti, ma con una ruota è arrivato a sfiorare l'erba della Curva 1, perdendo immediatamente il controllo della monoposto, mentre era appaiato alla vettura che poi ha vinto. L'impatto contro le protezioni è stato molto forte: è andato letteralmente in fumo il sogno di Takuma che aveva costruito una prestazione straordinaria con la determinazione di un samurai La bandiera gialla, quindi, ha determinato l'immediata neutralizzazione della classifica, assicurando cos' la terza affermazione a Dario Franchitti: il britannico ha dedicato questo rocambolesco successo a Dan Wheldon, nella commozione della moglie che era presente ai box. Dario Franchitti è stato sublime nel preparare la monoposto perché fosse al massimo della competitività nelle ultime, decisive, cinquanta miglia. L'inizio della 96esima edizione è stato molto difficile per lo scozzese: durante il primo pit-stop Dario è stato tamponato da Ernesto Viso e nel contatto ci ha rimesso il musetto perché è finito contro il muretto dei box. Il caparbio pilota di Edimburgo non si è scomposto e si è reso protagonista di una splendida vittoria, frutto di una perfetta organizzazione del team Ganassi. Questa 500 Miglia di Indianapolis passerà alla storia per essere stata quella con più leader al comando, battendo un record che resisteva dal lontano 1960: in vetta alla graduatoria il nome del battistrada è cambiato per ben 35 volte e Dario è salito in cattedra per la prima volta alla 151esima tornata delle 200 previste. Basti questo dato per dare un senso alla spettacolarità che ha accompagnato questo appuntamento: non hanno fatto in tempo ad assaporare il gusto speciale di questa corsa Simona De Silvestro e Jean Alesi richiamati ai box dalla direzione gara per la manifesta inferiorità della loro monoposto spinta dai deludenti motori Lotus. Nel catino dell'Indiana è festa per la Honda che piazza una splendida doppietta nella gara in cui si aspettava il dominio della Chevrolet: il marchio del Cravattino ha salvato l'onore grazie all'intramontabile Tony Kanaan, ottimo terzo a circa due secondi dall'indiavolata coppia di piloti di Ganassi. Numerosi sono stati i ritiri per problemi meccanici o per botti contro il muretto: Marco Andretti, che è stato anche al comando, ha causato a 12 giri dalla fine l'ultima caution prima del rush finale quando era in ottava posizione. L'incidente più drammatico ha coinvolto Mike Conway (Foyt) che si è girato in testacoda coinvolgendo il leader del campionato Will Power (Penske). Conway era appena rientrato in pista dopo un disastroso pit-stop nel quale aveva urtato due meccanici della sua squadra. Mike si era rotto l'ala anteriore che non era stata riparata ed è rientrato in pista finendo subito in testacoda. La monoposto di Conway è letteralmente decollata, viaggiando per diversi metri con il roll bar che sfiorava le reti di protezione. La buona sorte però ha sorriso all'Indycar in questo caso, perchè poi la monoposto è ricaduta e Mike è uscito dall'abitacolo sulle sue gambe, così come Power, che comunque è stato costretto al ritiro. Attimi di paura anche per Helio Castroneves, che ha evitato veramente per un soffio una ruota che si era staccata da una delle vetture incidentate, che è rimbalzata pericolosamente vicina al suo casco. Positivo il debutto di Rubens Barrichello che ha ottenuto un onorevole undicesimo posto a soli sette secondi dal vincitore.

Indycar - 500 Miglia di Indianapolis - Gara

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