Dario Franchitti conquista per la seconda volta la
500 Miglia di Indianapolis in una edizione appassionante e che si è conclusa sul filo di lana, caratterizzata dai grandi dubbi sui consumi e dagli errori marchiani in pitlane.
Dalle qualifiche si pensava che sarebbe stato l'anno del Team Penske, che aveva messo le sue tre vetture nelle prime quattro posizioni... e invece è stato un dominio (ma non assolo) di Dario Franchitti, che con due sorpassi molto aggressivi si portava in testa subito al via, per poi abbandonare la leadership solo in occasione delle soste per il rifornimento (155 giri in testa su 200 per lui).
L'eroe di giornata è stato però Tony Kanaan, che le ha provate tutte a entrare nella storia come primo a vincere nel mitico catino partendo dall'ultima posizione. Il brasiliano è stato strepitoso ad ogni restart, superando sempre almeno un avversario (da urlo la partenza, dove ha guadagnato 12 posizioni nel solo primo giro), ed è risalito in fretta fino nella top 5, poi nella Top 3, sino a diventare l'avversario più accreditato dello scozzese di Chip Ganassi, assieme a Marco Andretti.
Questo trio ha dimostrato di avere un passo in più di tutti, ma nel finale sono stati i consumi a decidere la gara: al via dopo la bandiera gialla portata in pista
dal botto di Ryan Briscoe si sono trovati in testa Mike Conway, Justin Wilson e Helio Castroneves, ma pian piano sono dovuti tutti fermarsi per uno
splash-and-go. A questo punto sono tornati i soliti tre in testa... ma anche per loro il serbatoio era ormai secco.
Kanaan ha dovuto gettare la spugna e si è fermato con 4 giri ancora da completare prima della bandiera a scacchi, e il compagno di squadra Marco Andretti pareva pronto a fare lo stesso. Anche il leader pareva doversi fermare, ma prima sfruttando un po' le scie dei doppiatti, e poi rallentando molto il proprio ritmo (circa 4" al giro più lento su 40" di giro!) Franchitti ha provato di tutto per cercare di arrivare fino alla fine. Alle sue spalle era intanto salito Dan Wheldon, autore di una gara per nulla spettacolare ma estremamente efficace, che stava arrivando a prenderlo molto velocemente... ma uno spettacolare incidente tra le curve 3 e 4 che ha coinvolto Conway e Hunter-Ray (per fortuna entrambi ne sono usciti indenni.. ma che spavento per il britannico!) ha mandato in pista la pace car e di fatto salvato Franchitti, consegnandogli il suo secondo
Borg-Warner Trophy.
Tanto da recriminare nel box Penske, dove è successo di tutto: Will Power è stato lasciato ripartire con il bocchettone del rifornimento ancora attaccato, Castroneves ha spento il motore alla ripartenza in regime di bandiera verde, Briscoe ha perso tre posizioni in un solo restart da fermo per via del cambio lento (subito prima di finire a muro).
Indycar, Indianapolis, 30/05/2010
Classifica finale
1. Dario Franchitti (Ganassi), 200 giri
2. Dan Wheldon (Panther) a 0"1536
3. Alex Lloyd (Dale Coyne) a 20"9876
4. Scott Dixon (Ganassi) a 21"4922
5. Danica Patrick (Andretti) a 21"7560
6. Marco Andretti (Andretti) a 23"5251
7. Justin Wilson (Dreyer & Reinbold) a 25"9761
8. Will Power (Penske) a 30"2474
9. Helio Castroneves (Penske) a 33"0137
10. Alex Tagliani (Fazzt) a 34"2482
11. Tony Kanaan (Andretti) a 59"5957
12. Graham Rahal (Rahal Letterman) a 59"9739
13. Simona de Silvestro (HVM) a 1m01"6745
14. Mario Romancini (Conquest) a 1m05"0219
15. Tomas Scheckter (Dreyer & Reinbold) a 1 giro
16. Townsend Bell (Ganassi/Schmidt) a 1 giro
17. Ed Carpenter (Panther/Vision) a 1 giro
18. Ryan Hunter-Reay (Andretti) a 2 giri
19. Mike Conway (Dreyer & Reinbold) a 2 giri
20. Takuma Sato (KV) a 2 giri
21. Ana Beatriz (Dreyer & Reinbold) a 4 giri
22. Bertrand Baguette (Conquest) a 17 giri
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