E venne il giorno di un approdo, anzi, storicamente parlando, di un ritorno alla
Honda. La scuderia
Andretti Autosport, presenza costante della
Indycar da molte stagioni, ha ufficialmente annunciato un recupero dei propulsori giapponesi a partire dal 2014 sulla scorta di un accordo che molti indizi sembrano indicare come pluriennale.
Una mossa per certi versi a sorpresa e che riequilibra il parco motorizzazioni della serie americana, visto il recente annuncio di una migrazione del team di
Chip Ganassi dalle unità motrici nipponiche agli
Chevrolet e la tradizionale fedeltà a quest'ultima della
Penske.
"È un po' come tornare in famiglia", ha detto il team principal
Michael Andretti.
"Questa squadra, fin dall'epoca dell'associazione con il Team Green, è stata una delle squadre ufficiali Honda a metà degli Anni 90. Ci sentiamo come se stessimo tornando a riabbracciare vecchi amici. È stato bello lavorare con la Chevy e insieme abbiamo portato a casa grandi successi, ma ora sentiamo che la Honda è la migliore opzione per noi per andare avanti e ne siamo molto entusiasti..." .
Tali parole hanno fatto eco a quelle di
Art Saint Cyr, capo del programma
HPD, che ha ricordato
"come una squadra del pedigree della Andretti Autosport sia vitale per le speranze della Honda di vincere titoli piloti e costruttori".
Sul
California Speedway, patron Michael ha anche reso nota la conferma di
James Hinchcliffe come pilota titolare, accanto a
Marco Andretti: il canadese, che soltanto quest'anno ha al proprio attivo tre vittorie, sarà sponsorizzato dalla
UFC dopo il venir meno del patrocinio economico di
GoDaddy.
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