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Daytona, 6° Ora: Allmendinger uomo solo al comando

La DeltaWing, messa kappaò da un incidente alla curva 1 con Andy Meyrick al volante, è stata costretta al ritiro

#60 Michael Shank Racing with Curb/Agajanian Ligier JS P2 Honda: John Pew, Oswaldo Negri, A.J. Allme

Action Sports Photography

Il rintocco della sesta ora della 24 Ore di Daytona ha portato finalmente con sé un po' di stabilità, grazie a un Anthony Joseph Allmendinger capace di rilevare contemporaneamente il comando della competizione e del volante della velocissima Ligier-Honda P2 della Michael Shank Racing dal compagno d'abitacolo Olivier Pla.

Movimentata soltanto nel finale del primo quarto di corsa dalla “caution” causata dalla BAR 01 affidata a Don Yount, la maratona della Florida non ha registrato scossoni nemmeno in occasione degli ultimi pit-stop, allorché le soste ai box del leader provvisorio Tony Kanaan sulla Riley-Ford numero 2 davanti a Jonathan Bomarito con la Mazda Prototipo (in seguito retrocesso al nono posto dalla necessità di cambiare la colonna dello sterzo) e Ryan Dalziel sulla Corvette DP dell'équipe Spirit of Daytona non hanno cagionato particolari sconvolgimenti nella graduatoria...

Il battistrada della Rolex 24 at Daytona si è pertanto trovato in cima alla classifica dinanzi a Jonny Adam, ancora alla guida della Corvette DP della AX Racing, Brendon Hartley con la seconda Riley-Ford di Chip Ganassi e un Filipe Albuquerque che ha ereditato la seconda biposto made-in-AX da Christian Fittipaldi.

Purtroppo dalla contesa è venuta a mancare troppo presto una DeltaWing che sembrava sempre più determinata a dire la sua. Nel corso della quarta ora, lo sfortunato Andy Meyrick si è infatti “abbattuto” su una vettura della categoria PC ferma in mezzo alla pista al centro della curva 1 e a lui invisibile, con il risultato di centrare appieno la macchina della Starworks pilotata da Chris Cumming e di lanciarla in aria. L'ingegner Catherine Crawford della Panoz ha detto all'IMSA di avere avuto problemi alla radio poco prima dello schianto: la macchina yankee, al comando fin lì per una dozzina di tornate, ha dovuto arrendersi per la rottura dell'autotelaio, notizia comunicata con tristezza via Twitter...

Jamie McMurray aveva coraggiosamente preso il comando con la Riley-Ford della Chip Ganassi Racing infilandosi all'interno della Mazda di Jonathan Bomarito al restart dopo le bandiere gialle indotte dall'incidente della DeltaWing, ma ha poi avuto un problema di sottosterzo ed è stato agganciato dalla Corvette numero 4 di Tommy Milner nella curva successiva. A quel punto, ha dovuto fermarsi e aspettare che tutte le altre vetture transitassero prima di riavviare la macchina e proseguire.

Ciò ha lasciato la Mazda di Bomarito in testa, ma Pla (Ligier by Michael Shank Racing) era già vista in vista della Corvette DP by AX Racing di Adam. L'ex formulista francese alla fine è passato in vantaggio dopo quattro ore e 15 minuti di corsa, ma il passo dei suoi diretti inseguitori è rimasto particolarmente alto.

Bomarito a un certo punto si è visto sotto pressione crescente da parte di Hartley con l'altra Ganassi Riley-Ford, la numero 01. In ogni caso, dopo il pit-stop della quinta ora, Pla è rimasto in testa, benché davanti alla Corvette DP di Adam e alla sua vettura gemella, ora guidata da Fittipaldi. L'ex pilota di Formula 1 è infatti arrivato a tre secondi di vantaggio su Hartley e cinque su Bomarito, dimostrando velocità e costanza.

Nella categoria GTLM, Nick Tandy e Frédéric Makowiecki comandavano una formazione binaria Porsche, con Graham Rahal capace di mantenere la BMW numero 100 al terzo posto davanti a Olivier Beretta sulla supercar made-in-Maranello del team di Giuseppe Risi, Gianmaria Bruni con l'altra “Rossa“ della SMP Racing e le due Corvette affidate rispettivamente a Mike Rockenfeller e Marcel Fassler.

Nel raggruppamento GTD, Madison Neve ha dovuto concedere vantaggio ai rivali, dopodiché si è ripreso la leadership della graduatoria in regime di bandiere gialle. Al secondo posto Alessandro Balzan, pilota della Ferrari 458 della Scuderia Corsa dinanzi all'Aston Martin by TRG di Santiago Creel. José Gutierrez ha invece portato portato la PR1 della Mathiasen Motorsports in testa alla categoria PC.

E gli “italiani”? Nella categoria GTD, Bryan Sellers ha fatto brillare la Huracan del team Paul Miller con una convincente leadership. La Lamborghini protagonista delle fasi iniziali per la O'Gara Motorsport ha continuato invece la propria odissea, vittima di ben 11 giri di ritardo a causa di problemi elettrici che influenzavano il comportamento del cambio. Davide Rigon, al volante della Ferrari 488 della Risi Competizione prima del passaggio di consegne con Olivier Beretta, ha insidiato efficacemente la terza posizione della Classe GTLM occupata da Michael Christensen sulla Porsche 911 RSR numero 912.

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