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La Action Express trionfa alla 24 Ore di Daytona!

Poker delle Corvette DP (Angelelli secondo), quinta la prima LMP2. GTLM marchiata Porsche, GTD Audi a tavolino

La Action Express è entrata nella storia della United Sportscar, vincendo la prima gara della serie che riunito in uno stesso campionato Grand-Am ed American Le Mans Series. E tra le altre cose si tratta di una vittoria prestigiosa, visto che parliamo di una grande classica come la 24 Ore di Daytona. Joao Barbosa, Christian Fittipaldi e Sebastien Bourdais si sono dovuti sudare il loro successo praticamente fino all'ultima curva, perchè nel finale è arrivata una caution a rimettere in gioco l'altra Corvette DP della Wayne Taylor Racing, che schierava tutta la famiglia Taylor e l'italiano Max Angelelli. Quando le ostilità sono riprese ad otto minuti dal termine, ma il portoghese Barbosa è stato davvero bravissimo a non farsi sorprendere dal bolognese, nonostante la sua Corvette DP stesse patendo anche un problema di selezione delle marce, ed ha spinto al massimo negli ultimi cinque giri, tagliando il traguardo con 1"4 di vantaggio. Quella di oggi è stata davvero una giornata trionfale per la Action Express, perchè sul gradino più basso del podio, staccata di circa 18" è salita l'altra Corvette DP affidata ai fratelli Frisselle, ma anche a John Martin e Fabien Giroix. Il poker delle Corvette DP è servito poi con il quarto posto della Spirit of Daytona (Westbrook/Valiante/Rockenfeller), che ha preceduto la prima delle LMP2, ovvero la Oreca-Nissan della Pickett Racing, che ha completato la top five con Graf/Luhr/Brundle. Sfortunata invece la prova della Ganassi Racing, che non è riuscita a portare al traguardo nessuna delle sue Riley-Ford, costrette entrambe al ritiro nelle ultime due ore della corsa. Non si può non citare poi il terribile incidente che ha avuto per protagonisti Memo Gidley e Matteo Malucelli: il portacolori della Bob Stallings Racing ha centrato in pieno la Ferrari dell'italiano che procedeva lentamente (fuori traiettoria) per un problema tecnico. L'impatto è stato agghiacciante ed entrambi sono finiti in ospedale, ma ad avere la peggio è stato Gidley già operato a gambe e braccia e prossimo ad un secondo intervento alla schiena. Questa 24 Ore di Daytona però è stata particolarmente positiva anche per la Core Autosport, che ha vinto sia nella classe GT Le Mans che nella Prototype Challenge. Ovviamente però l'affermazione più prestigiosa è quella arrivata tra le vetture GT con la Porsche 911 RSR ufficiale affidata a Nick Tandy, Richard Lietz e Patrick Pilet. Anche in questo caso la corsa si è decisa nel finale, con la bandiera gialla che ha permesso alla BMW Z4 della Rahal Letterman Lanigan (Priaulx/Auberlen/Martin/Hand) di rifarsi sotto. Al restart però Pilet non ha sbagliato neppure un colpo ed è giunto al traguardo con 2"8 di margine. Peccato per la Corvette di Gavin/Milner/Liddell, rallentata da un problema al cambio che l'ha relegata in quinta posizione dopo aver battagliato al vertice, ma anche per le SRT Viper, che hanno patito qualche problemino di affidabilità di troppo. Alla fine comunque è arrivato almeno il terzo gradino del podio con Goossens/Farnbacher/Hunter-Reay. Infine, per quanto riguarda la GT Daytona, a spuntarla è stata la Flying Lizard, che quindi ha bagnato il debutto con l'Audi R8 LMS con un successo. Il risultato finale però è stato deciso dai commissari di gara, che hanno penalizzato la Ferrari 458 della Level 5 Motorsports, che era transitata per prima sotto alla bandiera a scacchi. La direzione gara ha considerato al limite la manovra di Alessandro Pier Guidi, che ha spinto fuori dalla pista Markus Winkelhock nel tentativo di tenere la sua Rossa al comando. La vittoria è stata quindi assegnata a Winkelhock/Pappas/Canache/Pumpelly.

United SportsCar - 24 Ore di Daytona - Gara

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