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Daytona, 18° Ora: Fittipaldi precede Derani

Christian Fittipaldi ha preso il comando delle operazioni, mentre la Ford GT ha accusato l'ennesimo problema

#5 Action Express Racing Corvette DP: Joao Barbosa, Christian Fittipaldi, Filipe Albuquerque, Scott

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General Motors

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#37 SMP Racing BR01 Nissan: Maurizio Mediani, Nicolas Minassian, Mikhail Aleshin, Kiriil Ladygin, #1
#10 Wayne Taylor Racing Corvette DP: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Rubens Barrichello
#37 SMP Racing BR01 Nissan: Maurizio Mediani, Nicolas Minassian, Mikhail Aleshin, Kiriil Ladygin, #1
Pit stopp #66 Ford Performance Chip Ganassi Racing Ford GT: Sébastien Bourdais, Joey Hand, Dirk Müller

Cambia ancora una volta la leadership della 24 Ore di Daytona condizionata, nel corso della diciottesima ora, sia dalla diciannovesima full course yellow a seguito dello stop dell'Audi R8 LMS di Tracy Krohn che dai pit stop.

Christian Fittipaldi ha preso il comando delle operazioni al volante della AX Racing Chevrolet DP numero 5, seguito dalla ESM Racing Ligier-Honda numero 2 di Pipo Derani abile a sopravanzare Jordan Taylor al restart. 

In GTLM Antonio Garcia è stato penalizzato con un drive trough per aver superato la velocità limite in pit lane. Il pilota ha deciso di non scontare immediatamente la penalità e prendere il comando della gara, ma è stato sopravanzato alla ripartenza dalla Porsche 911 di Frederic Makowiecki.

Nella classe GTD la Porsche del Black Swan Racing di Andy Pilgrim precede l'Audi R8 del Magnus Racing di Lally e la BMW M6 di Jesse Krohn.

Nel corso della sedicesima ora di gara l'Oreca numero 85 del JDC-Miller Motorsports è tornata in pista dopo che i meccanici ai box sono stati impegnati a riparare gli ingenti danni riportati dalla vettura. Il team che prima dell'incidente godeva di ben 18 giri di vantaggio sui diretti inseguitori è riuscito a mandare in pista la vettura con un vantaggio di 9 tornate.

La diciassettesima ora di gara, infine, ha visto ancora una volta una Ford GT protagonista in negativo. La vettura numero 67 è rimasta ferma in curva 1, aumentando così il numero di inconvenienti tecnici patito dalle vetture del costruttore americano ed ha costretto la direzione a decretare la diciottesima full course yellow.

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