L'amara Daytona di Cetilar: "Eravamo sicuramente da podio!"
La Dallara #47 di Sernagiotto-Lacorte-Belicchi-Fuoco ha rotto il cambio proprio mentre era in testa alla Classe LMP2, in una 24h che poteva concludersi almeno con un trofeo e invece l'ha vista terminare sesta.

C'è tanto rammarico in casa Cetilar Racing per come è andato il weekend della 24 Ore di Daytona.
Al debutto nell'IMSA WeatherTech SportsCar Championship per il primo round del 2021, la squadra capitanata da Roberto Lacorte era anche all'ultima esperienza con la Dallara P217 #47, prima del passaggio all'utilizzo della Ferrari in LMGTE Am nel FIA WEC.
Già nella Qualifying Race del fine settimana "Roar Before the 24" il team aveva mostrato i muscoli, ma un imprevisto col volante aveva relegato al sesto posto la LMP2 messa a punto in collaborazione con AF Corse.
Lacorte, assieme agli ottimi compagni di squadra Andrea Belicchi e Giorgio Sernagiotto, ai quali si è unito Antonio Fuoco per l'avventura a Stelle e Strisce, è partito fortissimo nella gara di due giorni fa.
La rimonta fino al vertice della categoria si è compiuta in poche ore, facendo vedere un ritmo gara e uno stato di forma della Dallara che potevano far ambire a grandi traguardi, grazie anche alle ottime prestazioni di tutti e quattro i suoi conduttori.
Poco dopo il giro di boa, però, ecco la doccia gelata, col cambio che ha iniziato a singhiozzare subito dopo una sosta ai box. Fuoco, in quel momento ad affrontare il turno dovendo gestire il primato, è rientrato nuovamente e gli uomini di Cetilar/AF hanno impiegato quasi due ore per sostituire il tutto.
Quando il prototipo verde-blu è rientrato in pista, l'unica cosa da fare era portarlo a vedere la bandiera a scacchi, cosa che è riuscita nuovamente in sesta piazza e non senza parecchie recriminazioni con la Dea Bendata.
"Non ci siamo mai arresi, ma c’è il rammarico per non avere potuto puntare fino all’ultimo per le prime posizioni - spiega Lacorte - È il motorsport e queste cose possono succedere. La squadra nel suo insieme ha fatto un lavoro fantastico”.
Per una volta la Dallara ha potuto dire la sua sfruttando un regolamento e caratteristiche del tracciato che si sposavano bene con le sue, notoriamente capace di grandi velocità di punta (sul 'banking' lo si è visto eccome!), ma di un carico aerodinamico tendenzialmente scarso.
"Siamo riusciti a dimostrare che, con un regolamento che ci mette tecnicamente alla pari con i nostri avversari, il pacchetto squadra-piloti è più che valido".
"Abbiamo deciso di proseguire fino in fondo per rendere onore a questa gara e a tutti coloro che hanno fatto il tifo per noi, concludendo sul traguardo la nostra prima partecipazione alla 24 Ore di Daytona”.
Lacorte chiosa poi con un laconico commento che lascia molto amaro in bocca e denti strettissimi per come è andata e come sarebbe invece potuta andare.
"C’è la grande soddisfazione di avere lottato per un risultato importante. Il podio era alla nostra portata, ma anche la vittoria".
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