Petit Le Mans: Montoya e Cameron conquistano il titolo
Pipo Derani, Felipe Nasr ed Eric Curran hanno conquistato la vittoria in una gara ricca di colpi di scena, mentre l'equipaggio del team Penske si è aggiudicato il titolo.
#6 Acura Team Penske Acura DPi, DPi: Juan Pablo Montoya, Dane Cameron, Simon Pagenaud
Scott R LePage / Motorsport Images
Una full-course yellow provocata dall’insabbiamento di Toni Vilander al volante della Ferrari 488 GTE ha visto le 5 vetture di testa della DPi entrare in pit lane per uno splash and dash.
La ripartenza è avvenuta a 24 minuti dalla fine e subito c’è stato un colpo di scena con la AXR Cadillac #5 di Conway, Albuquerque e Barbosa costretta a cedere la prima posizione a causa dell’esplosione di un disco freno.
Questo episodio ha consentito a Derani di salire al comando seguito dalla Cadillac di Jordan Taylor e dalla Acura #7 di Ricky Taylor. Nonostante un brivido finale per una incomprensione con la Porsche #912 di Earl Bamber in curva 10, Derani è riuscito a non compromettere le possibilità di vittoria e tagliare il traguardo in prima posizione.
Il quarto posto è invece stato sufficiente per Cameron e Montoya per laurearsi campioni grazie al vantaggio di cinque punti su Nasr e Derani.
Anche la Mazda #77 avrebbe potuto essere in lotta per la vittoria, specie dopo aver ritardato l’ultima sosta ed essere passata in testa fino al momento della gialla, ma un problema alla ripartenza ha distrutto le speranze di successo di Jarvis facendolo retrocedere in classifica sino a chiudere con un giro di ritardo alle spalle dell’Acura di Montoya.
Jarvis, in realtà, ha chiuso in sesta posizione dietro la Cadillac del JDC-Miller, mentre la Cadillac #5 dell’AXR ha tagliato il traguardo in settima piazza davanti alla Nissan del CORE Autosports.
Nessuna delle due vetture della classe LMP2 è riuscita ad arrivare al traguardo ma la PR1/Mathiasen Motorspors di Kellet, Aubry e McMurry è stata accreditata della vittoria.
In GTLM James Calado ha svolto un lavoro splendido per il Risi Competizione riuscendo a sfuggire alla Ford di Ryan Briscoe nelle battute finali della gara sino a tagliare il traguardo con un margine di 7 secondi sulla vettura americana. Questo è stato anche il margine mantenuto per tutta la corsa.
Calado, Pier Guidi e Serra hanno corso una gara praticamente perfetta restando nel raggio di azione delle Ford quando queste sono state all’apice a metà corsa con Scott Dixon al comando prima che Pier Guidi tornasse in testa quando al volante della Ford GT è salito Westbrook.
Il terzo gradino del podio è stato conquistato dall’equipaggio della BMW M8 #24 composto da Tom Blomqvist, Connor De Philippi e Colton Herta autori di una grande gara e bravi ad allontanarsi della Corvette C7.R di Garcia, Magnussen e Rockenfeller.
Il titolo in GTLM è stato conquistato dal duo Porsche composto da Laurens Vanthoor e Bamber nonostante il quinto posto finale in equipaggio con Mathieu Jaminet. Per i due sarebbe stato sufficiente l’ottavo posto per avere la certezza del titolo.
In GTD tutto è cambiato nel corso dell’ultimo giro quando Felipe Fraga, al volante della Mercedes del Riley Motorsports, è andato fuori pista per poi restare senza benzina. Di questo imprevisto ne ha così approfittato Bill Auberlen alla guida della BMW M6 GT3 del Turner Motorsports.
Il successo ha consentito ad Auberlen di eguagliare il record di Scott Pruett di 60 vittorie in IMSA.
Christopher Mies, Ricky Feller e Daniel Morad hanno conquistato il secondo gradino del podio al volante dell’Audi R8 del Land Motorsport precedendo la Porsche 911 di Scott Hargrove, Zacharie Robichon e Lars Kern.
Trent Hindman e Mario Farnbacher del Meyer Shank Racing hanno conquistato il titolo nonostante la loro Acura NSX GT3 si sia dovuta fermare nel corso della prima metà di gara per problemi al motore quando alla guida si trovava Justin Marks.
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