IMSA | Lamborghini SC63: buoni crono e nuova livrea a Daytona
Il prototipo del Toro gestito da Iron Lynx torna in pista nei test organizzati in Florida dalla serie americana e Caldarelli porta a casa subito ottimi riscontri con l'auto #63 che presenta una colorazione leggermente diversa dalla presentazione.
La Lamborghini SC63 ha esordito sul Daytona International Speedway, dove in questi giorni è impegnata per la prima fase di test americani che serviranno a proseguirne lo sviluppo.
In vista dell'esordio nella stagione 2024, il team Iron Lynx sta portando avanti il lavoro di conoscenza e crescita della LMDh del Toro, e dopo le attività in Florida si recherà in Texas per ulteriori prove previste sul Circuit of the Americas di Austin.
Prima però c'è tanto da fare sul tracciato che a fine gennaio 2024 ospiterà la 24h di Daytona, evento d'apertura della annata IMSA alla quale però il prototipo ibrido di Sant'Agata Bolognese costruito su telaio Ligier non prenderà parte.
Photo by: Lamborghini Squadra Corse
#63 Lamborghini Iron Lynx, Lamborghini SC63 LMDh: Andrea Caldarelli
Il debutto è infatti previsto a marzo alla 1812km del Qatar, round inaugurale del FIA World Endurance Championship, ma i test di Daytona sono obbligatori per chi deve fare l'omologazione IMSA e raccolta dati per la definizione del relativo Balance of Performance, per cui la Lamborghini non poteva mancare essendo la serie americana il secondo impegno previsto per la prossima stagione.
Dopo l'uscita di Almeria in nero carbonio, la SC63 ha ritrovato il suo 'Verde Mantis' unito al nero, in una livrea leggermente rivisitata con la striscia centrale del muso ora bianca, sulla quale fa bella mostra di sè la fascia tricolore della bandiera italiana, dove per la prima volta appare anche il #63 di gara, posto pure sulla fiancata dietro alle ruote anteriori.
A prendere in mano il volante nella prima giornata di prove è stato Andrea Caldarelli, che assieme a Romain Grosjean sarà protagonista proprio nelle gare di Endurance Cup dell'IMSA per il 2024.
Nonostante i tempi cronometrati non siano ufficiali, l'abruzzese ha girato in 1'35"027 nella secona sessione del mercoledì, risultando il più rapido delle LMDh di Classe GTP e concludendo ad 1" dall'1'34"031 con cui Tom Blomqvist mise la firma sulla Pole Position della 24h di Daytona nel 2023 con l'Acura della Meyer Shank Racing, poi portata al successo in gara.
Photo by: Lamborghini Squadra Corse
#63 Lamborghini Iron Lynx, Lamborghini SC63 LMDh: Andrea Caldarelli
Ovviamente parliamo di crono che hanno un valore relativo, sia perché al momento tutte le auto sono prive di parametri imposti dal BoP, ma anche perché ogni squadra compie lavori diversi come accade in tutti i test di preparazione alla nuova annata.
In Lamborghini Iron Lynx non ci sono stati problemi tecnici gravi, a parte qualche noia nelle prime ore del mattino e una foratura senza conseguenze, e si è potuto organizzare operazioni per capire il comportamento dell'auto con gomme nuove e usate, carichi diversi di benzina e vari assetti.
Assieme a Caldarelli, a Daytona sono presenti anche Mirko Bortolotti, Daniil Kvyat e lo stesso Grosjean, che si alterneranno al volante nelle prossime prove in Florida e ad Austin.
Photo by: Lamborghini Squadra Corse
#63 Lamborghini Iron Lynx, Lamborghini SC63 LMDh: Andrea Caldarelli
"Penso che stia crescendo bene, il primo giorno è stato molto positivo, la macchina ha funzionato senza grossi problemi. Onestamente, il ritmo c'è. Il tempo è stato ottimo, siamo stati anche un po' sorpresi di essere subito così competitivi, ma c'è molto da fare per rendere la macchina affidabile ed essere in grado di correre in modo costante, usando le gomme in modo corretto", ha evidenziato il team principal di Iron Lynx, Andrea Piccini.
"Abbiamo avuto un inizio lento in mattinata perché avevamo alcune cose da finire; nell'IMSA è un po' diverso, alle 19;00 qui tutto chiude, mentre in Europa si lavora fino a tarda notte! Avevamo molto lavoro da fare e poco tempo, quindi abbiamo dovuto portarlo a termine in mattinata. Ma è sicuramente molto incoraggiante essere in testa dopo la prima sessione".
"Problemi lungo il percorso? Penso che cose del genere vadano messe in conto. Avere incidenti durante lo sviluppo della vettura capita. C'erano dei test previsti subito dopo il Paul Ricard, ma abbiamo cambiato il programma con altre attività".
"Non posso dire che sia positivo avere un incidente, ma ha mostrato alcune aree che dovevamo migliorare sulla vettura. Da una cosa negativa, sicuramente, abbiamo tratto alcuni aspetti positivi e ora abbiamo una macchina più forte e anche più affidabile".
"Il programma di test si è svolto praticamente senza grossi problemi fin dall'inizio, a parte il primo giorno in cui abbiamo dovuto regolare alcune piccole cose sul motore. Abbiamo fatto un buon chilometraggio in tutti i giorni di test che abbiamo svolto, con qualche piccolo problema qua e là, pezzi da cambiare e sistemare, un sacco di impostazioni elettroniche per essere nella giusta gamma di potenza per utilizzare correttamente il sistema ibrido. Quindi siamo lontani dall'essere perfetti, diciamo, per quanto riguarda la parte ibrida del motore. Ma nel complesso ha funzionato bene tutto".
Informazioni aggiuntive di Charles Bradley
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