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Intervista

Balzan: "L'America è sempre stata un sogno per me"

Alex ci ha parlato delle aspettative per il suo ritorno in IMSA con la Scuderia Corsa. Ma nel 2015 correrà anche in Europa

Alessandro Balzan (sinistra)  and Alessandro Pier Guidi (destra) NGT Motorsport

Alessandro Balzan (sinistra) and Alessandro Pier Guidi (destra) NGT Motorsport

David Yowe

Alessandro Pier Guidi (left) and Alessandro Balzan (right) NGT Motorsport
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Alessandro Balzan pronto a fare il suo lavoro
Alessandro Balzan
#90 Scuderia Villorba Corse Ferrari 458 Italia: Filip Salaquarda, Alessandro Balzan
#63 Scuderia Corsa Ferrari 458 Italia: Alessandro Balzan, Jeff Westphal
Alessandro Balzan (sinistra)  and Alessandro Pier Guidi (destra) NGT Motorsport

Alessandro Balzan ha ricevuto il suo regalo di Natale con qualche giorno di anticipo. Un paio di giorni fa la Scuderia Corsa ha annunciato di aver riportato "a casa" il pilota rodigino, che tornerà a correre a tempo pieno negli Stati Uniti. Ad attenderlo c'è una nuovissima Ferrari 488 GT3, con cui disputerà il campionato IMSA in classe GT Daytona, dividendo l'abitacolo con Christina Nielsen, ragazza emergente nel panorama delle corse endurance statunitensi. Un programma ambizioso che gli permetterà di tornare oltreoceano, dove nel 2013 è già stato campione della Grand-Am. E' normale quindi che Alex, reduce da un'annata un po' avara di soddisfazioni in GT Open, sia particolarmente carico. E lo si capisce chiaramente dall'intervista che ci ha concesso:

"Sono molto carico perché ci sono diversi ingredienti giusti per fare veramente bene. La prima novità è quella di dividere la macchina con una ragazza, perché non mi era mai capitato in passato ed è sicuramente uno stimolo in più. Christina l'ho un po' seguita, perché mi aveva colpito quando aveva vinto la gara del Pirelli World Challenge a Sonoma nella categoria GTA: era arrivata nei primi dieci assoluti, andando veramente bene e Sonoma non è affatto una pista semplice. L'altra grossa novità è la Ferrari 488: per ora l'ho vista solo statica, quindi non vedo l'ora di guidarla, ma sono sicuro che sarà una degna erede della 458. Infine, torno alla Scuderia Corsa, la squadra che mi ha portato negli Stati Uniti, con cui ho vinto il titolo GT della Grand-Am nel 2013 e con cui mi sono tolto delle belle soddisfazioni anche nel 2014. Senza dimenticare che loro hanno vinto la GTD quest'anno, quindi parliamo del team campione in carica. Le aspettative quindi non possono che essere alte da parte di tutti, me per primo".

Con queste aspettative, potreste fare qualcosa di storico portando in alto la tua compagna in un campionato importante come quello IMSA...
"Lei è molto determinata ed è ha degli obiettivi molto precisi. Ha già annunciato che farà anche Le Mans l'anno prossimo, sempre su una Ferrari, ma GTE. E' molto concentrata e per ora ci stiamo sentendo abbastanza, anche se ci conosceremo meglio solo ai test di Daytona. Anche a livello di preparazione devo dire che non scherza ed anche lei è molto carica".

Ormai la 24 Ore di Daytona, che apre la stagione, è veramente alle porte...
"L'otto, nove e dieci gennaio abbiamo i test collettivi. Saranno dei test molto importanti, perché sanciscono l'inizio della nuova era in America, perché per la prima dal 2016 saranno ammesse le GT3 con specifica FIA per la classe GTD. Avranno quindi ABS e traction control, a differenza di quanto accadeva fino a quest'anno con il regolamento IMSA, che praticamente permetteva di avere solamente la stessa ala. Probabilmente si dovrà lavorare un po' sul balance of performance, ma queste sono questioni che competono alla Federazione. La cosa positiva è che potremo correre con vetture che sono praticamente al 99% identiche a quelle che corrono in Europa nei campionati Blancpain o in quelli nazionali".

Sarà importante quindi riuscire ad adattarsi a questa nuova realtà...
"La cosa positiva è che tutti partiranno con vetture praticamente nuove, quindi vale per noi, ma anche per i nostri competitor. E' un po' un anno zero per la categoria con l'arrivo delle GT3. Sarà veramente bello viverlo, anche perché ad un certo punto avevo temuto che non ne avrei avuto l'opportunità. Poi ci sono davvero tanti costruttori che si sono impegnati in maniera importante e quindi in pista vedremo delle macchine davvero spettacolari".

Da come parli sembra quasi che questa opportunità si sia concretizzata molto recentemente...
"Devo dire che non è tanto tempo che sapevo che sarei tornato a correre negli Stati Uniti. Abbiamo concluso l'accordo poco tempo fa, quindi è ancora una cosa molto fresca e recente. Diciamo che è stato un bel regalo di Natale. Per me l'America è sempre stata un sogno: la voglia degli States è nata con le imprese di Zanardi in Indycar. Poi nel 2013 ho vinto il campionato al debutto, quindi ritrovarmi quest'anno senza poter fare un campionato intero oltreoceano è stata veramente dura, ma qualche volta serve anche un anno di transizione per ripartire con ancora più slancio".

Ritornare con Scuderia Corsa, che nel 2016 schiererà anche una GTE, può essere un passo che ti avvicina alla 24 Ore di Le Mans?
"Il team ha già debuttato quest'anno con un podio nella classe GTE-Am, quindi con un gran bel risultato. Al momento non ci sono ancora decisioni o progetti a riguardo, ma sicuramente sarebbe bello se ci fosse questa opportunità. Io comunque al momento sono estremamente concentrato a scoprire e a sfruttare al massimo la GT3, perché so che sarà una vettura molto diversa dalla 458. Cominciamo a fare le cose un passo alla volta, poi è chiaro che se mi dovessero chiamare a Le Mans devo essere bravo a farmi trovare pronto".

Insomma, ora vuoi pensare solo ad ottenere risultati importanti e magari a guadagnarti questa occasione sul campo...
"Nella mia carriera mi sono già tolto tante soddisfazioni, ma vedo che l'appetito non cala mai, quindi ho ancora tanta voglia di vincere. Anche nell'ultima gara che ho fatto in America, a Laguna Seca a settembre, sono riuscito ad impormi nel Pirelli World Challenge, quindi sono veramente convinto che ci siano le condizioni per continuare a fare veramente bene".

Il 2015 nel GT Open è stato un po' avaro di soddisfazioni. Come giudichi questa stagione?
"E' stata una delusione, anche perché mi aspettavo una griglia più folta. E' un peccato, perché il calendario che offre il GT Open è uno dei più belli in Europa. Io e Nicola Benucci comunque abbiamo fatto esperienza e ci siamo divertiti: per esempio, a Spa-Francorchamps e Silverstone non ci avevo mai corso con una GT3, quindi è stata una bella opportunità anche per me. Nicola era alle prime armi praticamente su tutti i tracciati, poi per due volte siamo stati costretti al ritiro quando eravamo primi a causa di problemi meccanici, che ci hanno penalizzato in campionato. A quel punto abbiamo ragionato sull'accumulare esperienza e sono sicuro che questa ci sarà utile per il prossimo anno".

Da fuori la sensazione era anche comunque che il tuo compagno faticasse abbastanza in confronto agli altri gentlemen...
"Sinceramente non credevo che il livello dei gentlemen fosse così alto in questo campionato. Nicola aveva mostrato una grande crescita nel finale del 2014, infatti con MP1 eravamo riusciti a vincere tre gare nel GT Italiano. Nelle prove libere lui partiva con un gap importante, che poi era bravo a ridurre nel resto del weekend. Però tra gli altri c'erano diversi gentlemen che facevano tanti test, su tutti quelli della AF Corse, quindi arrivavano più pronti alle gare, perché noi invece non ne abbiamo fatto neanche uno. Mi spiace perché questa stagione non l'ha vissuta troppo bene, perché non c'erano tutti i fattori per farlo stare tranquillo. Però devo anche spezzare una lancia a suo favore, dicendo che non ha mai mollato e che ha sempre fatto tutto ciò che poteva per migliorarsi ed avvicinarsi ai gentleman migliori come Lathouras o Perez-Companc. Ora comunque abbiamo imparato la lezione e per l'anno prossimo cercheremo un campionato più adatto, magari con più piloti "bronze", perché non dobbiamo dimenticare che Nicola non è un "silver". Lui ha bisogno di stare tanto in macchina, anche perché ha iniziato solamente quattro anni fa, quindi è anche un po' quello l'obiettivo".

Quindi oltre all'IMSA farai qualcosa anche in Europa con Benucci?
"Sicuramente ci sarà un programma anche in Europa, ma ci stiamo ancora lavorando, perché vogliamo trovare la soluzione giusta per crescere insieme, ma anche per portare a casa dei risultati, visto che abbiamo già dimostrato di essere in grado di farli nel GT Italiano. Ma anche nel GT Open alla fine abbiamo fatto diversi podi, conquistando una vittoria al debutto al Paul Ricard. Sono convinto che facendo una scelta ponderata riusciremo a divertirci e a toglierci delle belle soddisfazioni".

Continuerai a fare avanti e indietro tra Europa e Stati Uniti o prenderai base là?
"Sto pensando di trasferirmi là, perché comunque con la squadra non sarò impegnato solo come pilota. Seguirò i clienti che correranno nel Pirelli World Challenge, venendo coinvolto come coach se ci sarà bisogno. Affiancare questo impegno alle mie gare nell'IMSA vorrebbe dire mettere insieme 22-23 weekend di gara, quindi non ce la farei a fare avanti e indietro così di frequente: è pesante fisicamente, poi mi piacerebbe anche fare un'esperienza di vita all'estero".

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