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Ferrari-Porsche: silenzi e urla, ma (pessima) Daytona già scritta

La 24h di Daytona ha visto l'esordio della 296 GT3 di Maranello e della nuova 911 GT3-R 992 di Weissach, ma entrambe le vetture non hanno goduto di un buon BoP per giocarsela alla pari con gli altri. I vertici si sono lamentati con stili diversi, ma in due settimane nessuno li ha ascoltati.

#21 AF Corse Ferrari 296 GT3: Simon Mann, Luis Perez Companc, Miguel Molina, Francesco Castellacci, #16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

#21 AF Corse Ferrari 296 GT3: Simon Mann, Luis Perez Companc, Miguel Molina, Francesco Castellacci, #16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

Art Fleischmann

Ferrari e Porsche in questi anni di confronti nel Mondiale Endurance hanno più volte combattuto una guerra personale sia in pista che fuori, l'una contro l'altra.

Parliamo ovviamente del famigerato Balance of Performance, ovvero il sistema che dovrebbe (condizionale d'obbligo) equilibrare le prestazioni delle vetture GT che si confrontano, tutte basate su stili, concetti e derivazioni di serie diverse, ma che possono combattere nella medesima categoria. Per cui, giustamente, messe davanti ad un regolamento che cerchi di rendere il tutto più competitivo.

Alla 24h di Daytona, però, i due marchi accerrimi nemici stavolta si sono ritrovati sulla stessa barca: fin dalle Prove Libere dei test 'Roar Before the 24' è apparso chiaro che la esordiente 296 GT3 di Maranello e la nuova 911 GT3-R 992 di Weissach non godevano della stessa possibilità di esprimersi al meglio rispetto alle rivali, Mercedes ed Aston Martin in primis.

Nella valle di lacrime e dolore di questo primo evento dell'IMSA SportsCar Championship 2023, gli stili adottati da team, piloti e vertici delle due Case sono state diametralmente opposti. In Ferrari hanno preferito tacere, dalla Porsche sono invece partiti siluri e missili di disapprovazione, ma la situazione non è cambiata.

#023 Triarsi Competizione Ferrari 296 GT3: Charles Scardina, Andrea Bertolini, Onofrio Triarsi, Alessio Rovera

#023 Triarsi Competizione Ferrari 296 GT3: Charles Scardina, Andrea Bertolini, Onofrio Triarsi, Alessio Rovera

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

FERRARI: un silenzio assordante

Partiamo da chi ha adottato uno stile attendista e meno rumoroso. Possiamo tranquillamente dire che, risultati alla mano (come vi avevamo già mostrato in una analisi la settimana scorsa), il silenzio della Ferrari è stato... assordante. Fin dai test Roar le quattro 296 GT3 presenti in pista non hanno certamente avuto vita facile, anche con qualche problemino di gioventù che team e tecnici hanno provato a risolvere a livello di settaggi vari, il che ha inevitabilmente rallentato il lavoro di messa a punto in pista.

Il BoP pareva effettivamente pessimo per l'erede della 488 (auto che comincia vantare già troppi vedovi, prematuramente), ma i vertici 'Rossi' avevano provato a buttare acqua sul fuoco, dicendosi fiduciosi di un pronto intervento dell'organo di governo della serie, messo davanti ad una vettura nuova che andava senz'altro conosciuta anche da parte degli addetti ai lavori del campionato, e ancora impossibilitata ad esprimere tutto il suo potenziale al meglio.

Con grande disperazione, le cose non sono affatto cambiate e il 'nuovo' bollettino del BoP emesso per la 24h dello scorso weekend ha confermato tutti i parametri della settimana precedente. In Ferrari si sono messi le mani nei capelli, consapevoli che la situazione (sportivamente parlando) si faceva drammatica. A questo si sono aggiunti per di più altri problemi tecnici che hanno negato un buon risultato a tutte e quattro le macchine del Cavallino, ancora troppo nuove per essere valutate, a maggior ragione se parliamo di Daytona e dell'IMSA con tutte le particolari caratteristiche che ne conseguono.

#27 Heart of Racing Team Aston Martin Vantage GT3: Roman De Angelis, Marco Sorensen, Ian James, Darren Turner, #62 Risi Competizione Ferrari 296 GT3: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Daniel Serra, Davide Rigon

#27 Heart of Racing Team Aston Martin Vantage GT3: Roman De Angelis, Marco Sorensen, Ian James, Darren Turner, #62 Risi Competizione Ferrari 296 GT3: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Daniel Serra, Davide Rigon

Photo by: Art Fleischmann

L'unica 296 capace di affacciarsi in Top5 di categoria è stata la #62 della Risi Competizione, ma la lotta di Alessandro Pier Guidi, James Calado, Davide Rigon e Daniel Serra è terminata nella notte per la rottura del fondo causata da un contatto in pista.

Stessa cosa patita già dopo pochissime ore dalla #47 di Cetilar Racing-AF Corse nelle mani di Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto, Antonio Fuoco ed Alessandro Balzan, costretti ad alzare bandiera bianca in GTD senza neanche aver avuto modo entrare nel vivo della competizione.

Nella medesima Classe, anche la #21 di AF Corse (Mann/Castellacci/Pérez Companc/Molina) e la #023 di Triarsi Competizione (Rovera/Triarsi/Bertolini/Scardina) si sono ritrovate a dover rientrare per problemi e a stringere i denti per almeno agguantare la Top10 contro auto rivali che le passavano agevolmente sul dritto.

La #21 si è poi ritirata proprio nelle ultimissime fasi, coinvolta in una carambola alla ripartenza dalle concitate neutralizzazioni con Full Course Yellow-Safety Car, aprendo così la porta alla #023 per classificarsi almeno decima. Finale che certamente non può rendere felici i ferraristi, ora tornati a casa intenti ad analizzare i dati e sistemare quello che non è andato, ma anche sperando che chi deve intervenire per equilibrare la griglia lo faccia in fretta.

#023 Triarsi Competizione Ferrari 296 GT3: Charles Scardina, Andrea Bertolini, Onofrio Triarsi, Alessio Rovera

#023 Triarsi Competizione Ferrari 296 GT3: Charles Scardina, Andrea Bertolini, Onofrio Triarsi, Alessio Rovera

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

"La gara endurance di debutto va in archivio con un risultato al di sotto delle aspettative e sensazioni contrastanti. Aver completato la distanza prevista è stato importante dal punto di vista dei dati acquisiti, anche in funzione di alcuni inconvenienti tecnici che si sono presentati durante la corsa", si legge nella nota ufficiale Ferrari, priva di virgolettati da parte dei responsabili del progetto, ma con parole che non lasciano dubbi su come si siano svolte le vicissitudini americane.

"Sul fronte delle prestazioni, invece, le 296 GT3 non sono state in grado di dimostrare il loro potenziale a causa del Balance of Performance che ha penalizzato le vetture di nuova generazione iscritte all’evento, come testimonia il ritardo superiore al secondo nel confronto dei giri più veloci rispetto alle vetture della classe GTD PRO e GTD".

Un dato confermato dall'1'47"2 che ha realizzato la #62 come miglior tornata in gara, contro l'1'45"5 stampato dalla Mercedes #79 vincitrice in GTD PRO che la dice lunga in vista della 12h di Sebring, dove si spera che le 296 possano essere in mezzo al gruppo a combattere ad armi pari.

#21 AF Corse Ferrari 296 GT3: Simon Mann, Luis Perez Companc, Miguel Molina, Francesco Castellacci

#21 AF Corse Ferrari 296 GT3: Simon Mann, Luis Perez Companc, Miguel Molina, Francesco Castellacci

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

"E' stata sicuramente una gara difficile, ma ci sono anche aspetti positivi perché stiamo imparando a conoscere la vettura ed è la prima gara che facciamo con lei, dunque dobbiamo tenere in considerazione tutto questo per il lavoro futuro", aveva detto Molina terminato il suo turno al volante nella notte.

"Un piccolo problema ci ha costretti allo stop non è stato l'esordio che speravamo, ma continueremo a lavorare duramente per essere dove vorremmo", aggiunge Pier Guidi.

Castellacci li segue: "Il risultato di Daytona è certamente al di sotto delle aspettative, la nota positiva è che abbiamo imparato tanto sulla 296 GT3".

#9 Pfaff Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Klaus Bachler, Patrick Pilet, Laurens Vanthoor

#9 Pfaff Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Klaus Bachler, Patrick Pilet, Laurens Vanthoor

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

PORSCHE: bombardamento a... salve

Scenario pressoché simile lo hanno vissuto anche in Porsche Motorsport. Probabilmente, essendo i riflettori puntati sull'esordio della 963 LMDh, in pochi si sono accorti che la nuova 911 GT3-R 992 arrancava nelle retrovie delle due categorie GTD. Anche chi avrebbe dovuto.

Curiosamente presentata nello stesso fine settimana della Ferrari 296 GT3 in quel della 24h di Spa-Francorchamps nel luglio scorso, pure la vettura di Weissach ha sofferto per il BoP. Ma qui tutti si sono subito fatti sentire dopo il Roar, eccome. Forse fin troppo, magari, ma ottenendo ugual risultato. Cioè un nulla di fatto.

E così la 911 #9 di Pfaff Motorsports ha arrancato in GTD PRO con Laurens Vanthoor, Klaus Bachler e Patrick Pilet per raggiungere la Top5, specialmente grazie a problemi altrui e raggruppamenti vari con le neutralizzazioni, tirandosi dietro la #53 di MDK Motorsports.

In GTD la migliore - si fa per dire - è stata la #16 di Wright Motorsports, nona e davanti proprio all'unica Ferrari che la bandiera a scacchi è riuscita a vederla. Troppo poco per non farsi sentire, ancora una volta, nella speranza che le cose cambino.

#77 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Alan Brynjolfsson, Trent Hindman, Maxwell Root, Kevin Estre, #14 Vasser Sullivan Lexus RC F GT3: Jack Hawksworth, Ben Barnicoat, Mike Conway, #91 Kellymoss with Riley Porsche 911 GT3 R 992: Alan Metni, Kay van Berlo, Jaxon Evans, Julien Andlauer

#77 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Alan Brynjolfsson, Trent Hindman, Maxwell Root, Kevin Estre, #14 Vasser Sullivan Lexus RC F GT3: Jack Hawksworth, Ben Barnicoat, Mike Conway, #91 Kellymoss with Riley Porsche 911 GT3 R 992: Alan Metni, Kay van Berlo, Jaxon Evans, Julien Andlauer

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

"Fin dall'inizio del Roar, le nostre auto non sono state in grado di reggere il ritmo della concorrenza - spiega Sebastian Golz, Responsabile del progetto Porsche 911 GT3 R - Da un lato, il Balance of Performance si basa su dati di base come il peso della vettura, la potenza del motore e l'aerodinamica, che contribuiscono a determinare la classifica iniziale. Dall'altro lato, vengono presi in considerazione i dati raccolti sul circuito in condizioni climatiche e di pista comparabili".

"L'organizzatore riceve i dati al termine della sessione di qualifiche, in modo da poter iniziare la regolazione del processo di BoP. Le cose non sono cambiate ed è stato un inizio di stagione turbolento, che avremmo voluto concludere con un risultato diverso. Tutti hanno cercato di trarre il massimo dalla situazione. Sette vetture clienti hanno preso il via, sei hanno visto la bandiera a scacchi: già questo è un ottimo debutto per la nuova 911 GT3 R".

"Tuttavia, il risultato è di secondaria importanza in questo fine settimana e siamo riusciti solo a limitare i danni. Ora ci concentriamo sul futuro. Sebring sarà una sfida. Faremo tesoro dell'esperienza acquisita con la nuova vettura a Daytona e lavoreremo con l'organizzatore per avere un BoP aggiornato".

#16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

#16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Il Vice Presidente di Porsche Motorsport, Thomas Laudenbach, non è da meno: "La nostra posizione di partenza era difficile a causa del BoP assegnato alla nostra 911 GT3 R. Ad ogni modo, tutti i team hanno lottato al massimo e questo merita il massimo rispetto".

"Pfaff è arrivata quinta in GTD PRO, con un solo giro di ritardo: tanto di cappello! Questo è il miglior morale nello sport. Anche se a volte non riusciamo a stare davanti, non ci arrendiamo; anzi, lottiamo fino alla fine, portiamo a casa i punti e continuiamo alla prossima gara".

Bachler ha commentato: "Se prima della gara qualcuno ci avesse detto che saremmo arrivati quinti nella classe GTD PRO con questo BoP, avrei pensato ad una cosa molto bella. Il team ha fatto un ottimo lavoro. Al traguardo eravamo ancora sullo stesso giro delle vetture di testa".

"Da questo punto di vista, possiamo essere molto soddisfatti del risultato. Era la mia prima gara con Pfaff e ho dovuto imparare molto. Ora ci avviamo alla stagione con un buon bottino di punti. Sono sicuro che a Sebring potremo lottare ancora per la vittoria di Classe".

#16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

#16 Wright Motorsports Porsche 911 GT3 R 992: Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zacharie Robichon, Dennis Olsen

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

IMSA, se ci sei batti un colpo

La prossima gara dell'IMSA si terrà a Sebring il 18 marzo, dunque c'è tutto il tempo per intervenire e modificare il BoP. Quello che le squadre e gli addetti ai lavori si sono chiesti, però, è perché lo stesso (tanto) tempo a disposizione tra il Roar e la 24h non sia stato impiegato per cambiare qualcosa.

D'altra parte, in cinque sessioni di Prove Libere prima delle Qualifiche, erano già apparsi palesemente i livelli di competizione: Mercedes ed Aston Martin più veloci, Lexus e Corvette in seconda fascia, McLaren e Acura (NSX) pronte ad approfittarne, Lamborghini più in difficoltà, mentre Ferrari, Porsche e BMW disperse.

Cambiamenti non ce ne sono stati, pur avendo davanti altre quattro sessioni cronometrate in pista per analizzare i dati e consentire a tutti i protagonisti di giocarsela. Perché lo spettacolo certamente non è mancato, come spesso accade in IMSA grazie a regolamenti che lo privilegiano. Ma qualcuno è stato tagliato fuori prematuramente e immeritatamente.

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