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Daytona | Porsche, c'è da fare: "Tanti problemi mai avuti prima"

Alla 24h di Daytona le 963 non hanno avuto il passo per giocarsi la vittoria, ma l'esordio della LMDh gestita da Penske è stato soprattutto caratterizzato da una affidabilità poco convincente e su cui i tecnici ora dovranno lavorare bene in vista di Sebring e del WEC.

#6 Team Penske Porsche 963: Mathieu Jaminet, Nick Tandy, Dane Cameron

Foto di: Richard Dole / Motorsport Images

La Porsche non può certamente tornare a casa da Daytona soddisfatta dopo l'esordio della 963 LMDh in una gara vera e propria. A maggior ragione se stiamo parlando della 24h che in Florida ha aperto la stagione 2023 dell'IMSA SportsCar Championship e la nuova era dei prototipi inseriti in Classe GTP.

C'era grande attesa per vedere come si sarebbero comportate le vetture gestite dal Team Penske, fra quelle che hanno percorso più km nell'arco del loro sviluppo lavorando alacremente attorno al telaio Multimatic e su un sistema ibrido che più di una volta nelle prove aveva fatto sudare i tecnici della squadra tedesco-statunitense.

In quanto al passo, le 963 #6 di Mathieu Jaminet, Nick Tandy e Dane Cameron, e #7 di Felipe Nasr, Matt Campbell e Michael Christensen non si sono comportate male, arrivando anche a giocarsi il podio sfruttando le carte rimescolate in diverse occasioni dalle neutralizzazioni con Full Course Yellow-Safety Car come accade spesso negli Stati Uniti.

Il problema però è stata l'affidabilità, spauracchio un po' per tutte le LMDh fin dalle Prove Libere vista la gioventù di questi complicati mezzi, subito chiamati ad una delle più toste gare endurance. E Infatti, a poco più di 60' dall'inizio delle battaglie, ecco la #7 di Nasr rallentare per mezzo giro causa noie alla trasmissione, fino a quando il brasiliano non è riuscito ad effettuare un reset dei sistemi ripartendo a buon ritmo.

#10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley, #7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen, #01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

#10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley, #7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen, #01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

Attardata rispetto alle rivali, l'auto ha poi avuto ulteriori guai accusando un problema all'impianto elettrico - risolto con la sostituzione della batteria - al quale si sono sommati altri danni meccanici - tra cui il danneggiamento del sistema di raffreddamento - che l'hanno ulteriormente messa fuori dai giochi per un buon piazzamento.

Peggio è andata alla #6, a lungo l'unica che poteva almeno salvare qualcosa per il marchio di Weissach. Tandy è uscito di pista rompendo muso, ala posteriore e fondo vettura, ma le riparazioni effettuate perdendo solo 3 giri sono state definitivamente rese inutili quando ad una manciata di ore dalla conclusione il cambio ha iniziato a fumare vistosamente, costringendo la 963 al ritiro.

Ora ci saranno un paio di mesi di stop prima di tornare a correre alla 12h di Sebring, dove in Porsche Penske Motorsport sperano di presentarsi più preparati, anche perché nello stesso fine settimana si disputerà la prima gara del FIA World Endurance Championship.

Un doppio impegno che l'AD, Jonathan Diuguid, sa benissimo di non poter fallire: "Quella di Daytona è stata una giornata davvero difficile per il team, ma giornate come queste sono elementi su cui costruire qualcosa per il futuro. Guardo a quello e impareremo per tutte le gare, a partire da Sebring".

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Tandy ha invece voluto affrontare più in dettaglio quanto accaduto parlando con il nostro collega di Motorsport.com, Charles Bradley: "Nella mia uscita di pista ero all'interno della Corvette #3, ma non c'era spazio per passare entrambi. Ormai eravamo affiancati e dato che queste macchine sono larghe ho dovuto salire sul cordolo interno; essendo anche alla fine di un triplo stint, avevo le gomme molto usurate, ma non è che possa dare la colpa a queste".

"Purtroppo ho perso il controllo, così mi sono buttato sull'erba pensando di rientrare alla curva successiva. Poi ho sbattuto contro quelli che credevo fossero pannelli di polistirolo degli sponsor, ma erano appesantiti da enormi sacchi di sabbia. E così ho rotto tutto, quando avrebbe dovuto essere una innocua escursione sull'erba. Col senno di poi, avrei potuto aspettare, ma l'avevo già fatto 100 volte durante la gara. E qui si è creato un problema".

A questo Tandy somma l'amarezza di non essere stato competitivo come i rivali e potersela giocare per un buon piazzamento.

"Daytona è sempre bellissima, ma per come è andata ovviamente non possiamo essere contenti. Non eravamo all'altezza delle Cadillac, che erano migliori sul dritto, mentre noi eravamo competitivi con le gomme nuove. Dopo 10 giri o mezzo stint, ci riprendevano sempre. Non sappiamo perché avevamo quel ritmo, poi verso la fine siamo riusciti a riprendere gli altri. Abbiamo solo cambiato le gomme, forse siamo riusciti a far entrare il pneumatico in una finestra di temperatura favorevole e tutto ha iniziato a funzionare per noi".

"Le Acura però erano troppo più veloci. Quella di MSR almeno otto decimi o più rispetto a noi e Cadillac, e probabilmente tre o quattro decimi rispetto a quella di WTR. In rettilineo era un missile. Ma con queste regole, non si può costruire un'auto con meno resistenza aerodinamica, più potenza e curve di coppia diverse. Quindi bisogna essere onesti, credo che abbiano messo a punto la macchina alla grande per Daytona".

"Arrivando qui, non avevamo idea di come sarebbe stato il livello di competizione. Ora si va a Sebring, che è una pista più normale. Ovviamente abbiamo fatto dei test, quindi sappiamo come la nostra macchina lavorerà con le gomme, ma non sappiamo come si comporterà rispetto a tutti gli altri. È un altro salto nel buio, ma saremo in assetto normale di deportanza, quindi sarà diverso dal modo in cui abbiamo corso qui".

#6 Team Penske Porsche 963: Mathieu Jaminet, Nick Tandy, Dane Cameron

#6 Team Penske Porsche 963: Mathieu Jaminet, Nick Tandy, Dane Cameron

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

Jaminet ha aggiunto: "È stata una notte movimentata. Per molto tempo eravamo davanti a tutti cercando di non avere problemi, ma Nick ha avuto un'uscita di pista che ha causato dei danni alla vettura, che da quel momento ha perso prestazioni. È stata davvero dura, abbiamo perso qualche giro con tutte le soste ai box. Solo quando siamo passati alla gomma morbida/calda, abbiamo recuperato un po' di prestazioni".

Anche Cameron è dello stesso tenore: "Finale sfortunato nella nostra prima gara con la 963. Abbiamo avuto qualche piccolo inconveniente qua e là, ma alla fine eravamo a un passo dal podio. Abbiamo lottato duramente impegnandoci al massimo, ma un po' indietro per giocarci la vittoria. È un peccato che alla fine ci siamo dovuti ritirare per un guasto tecnico. È stato bello riuscire a fare la prima gara. Possiamo partire da qui e sappiamo di avere un buon passo. A Sebring ci presenteremo più forti con tutte e quattro le vetture".

Dall'equipaggio della #7 le parole non sono da meno, come afferma Campbell: "Siamo arrivati alla fine e questa è già una missione compiuta. Non è stata certo una gara facile per noi. Eravamo indietro di parecchi giri, ma siamo riusciti a sistemare la macchina e a renderla molto veloce. Avevamo intenzione di lottare fino alla fine. È un peccato non aver avuto modo di giocarci la vittoria, ma credo che abbiamo imparato molto e sappiamo cosa fare da qui in avanti".

D'accordo Christensen: "La prima gara con la 963 è stata un po' dolorosa in termini di risultati e di posizione finale, ma poterla guidare e gareggiare contro tutti gli altri è stato molto bello. Purtroppo abbiamo avuto troppi problemi. Impareremo e miglioreremo, la strada da percorrere è ancora lunga".

Nasr chiosa: "Purtroppo diversi problemi ci hanno messo in difficoltà: prima la batteria, poi il sistema di raffreddamento; il nostro motore si è surriscaldato e siamo dovuti tornare al garage. Abbiamo imparato molto in questa gara. Faremo sicuramente dei progressi e avremo molte più conoscenze di prima. Il team non si è mai arreso e nemmeno i piloti. Speriamo nella prossima volta".

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

Venendo invece ai vertici di Porsche Motorsport, c'è delusione per come è andata in Florida, ma anche fiducia di poter voltare pagina quando si tornerà nello stesso Stato per la doppia tappa di Sebring, ossia 1000 Miglia WEC e 12h IMSA.

"Siamo delusi, non c'è dubbio. Dopo poco più di cinque ore, la #7 è stata messa fuori gioco a causa di un problema alla batteria, successivamente la #6 ha subito danni al gruppo propulsore. Abbiamo avuto diversi guai, ma allo stesso tempo siamo riusciti a imparare molto. La cosa positiva è che ora sappiamo a che punto siamo e su cosa dobbiamo lavorare. Ora ci prepareremo sistematicamente per la prossima gara di Sebring, a marzo", ha detto il Vice Presidente di Porsche Motorsport, Thomas Laudenbach.

Più in dettaglio ha parlato il Direttore del progetto LMDh, Urs Kuratle: "Sul problema al cambio non conosciamo ancora la causa principale del problema, dovremo vedere i dati. Ma non potevamo ovviamente finire utilizzando solo l'energia elettrica, bisogna avere la trasmissione. Anche se si va con l'alimentazione elettrica, il motore deve comunque passare attraverso la trasmissione. Nick è rientrato perché l'albero della trasmissione non si era rotto, per fortuna", dice l'ingegnere.

"In termini di ritmo, l'Acura era probabilmente un po' più veloce di noi, ma alla fine avevamo sicuramente un ritmo abbastanza competitivo. Poi c'erano Cadillac e BMW, ma è qualcosa che ancora dobbiamo analizzare in dettaglio, come l'uso dei pneumatici, per vedere quando e chi era su quale set, quanti giri hanno fatto, hanno cambiato due o quattro pneumatici prima e così via".

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

Photo by: Bob Meyer

E a proposito di analisi, fra le varie questioni che Porsche e Penske dovranno risolvere nei compiti per casa salta anche fuori il probabile perché nel novembre scorso si sia scelto di non andare in Bahrain per l'ultima gara del WEC, dove la 963 avrebbe potuto presenziare con iscrizione 'trasparente'.

"Daytona sarebbe potuta essere una gara interessante, ma con i 'se' non si va da nessuna parte. Il consumo dell'energia negli stint è un aspetto che sicuramente verrà analizzato perché è stato molto interessante per tutti, credo".

"Nel nostro caso, sarà una riunione lunga per via di tutti i problemi che abbiamo avuto. Ma capiremo in fretta, avremo risposte e risultati da tutti i guai. In un caso abbiamo sostituito la batteria e il problema non si è più presentato. Dopo c'è stato un guasto al tubo dell'acqua, c'era una perdita dal motore a combustione. È stata la prima volta che è capitato, ma abbiamo avuto molti altri guai in questa gara, cose che non avevamo mai affrontato prima e che ci daranno molto da fare. Cose che capitano in gara, anche se hai comunque percorso migliaia di chilometri prima nei test".

Oltre ai problemi, ci si è messo pure l'incidente di Tandy a complicare le cose, ma Kuratle preferisce guardare agli aspetti positivi del lavoro di squadra.

"I meccanici hanno fatto un ottimo lavoro su entrambe le vetture, non solo sulla #7. Abbiamo fatto tutti i pit-stop in cui abbiamo caricato e scaricato i dati, cosa che di fatto ha rallentato un po' le operazioni. Siamo una squadra nuova e non lo dobbiamo dimenticare, e questa era la prima gara, la prima 24 ore per molti membri del team. Hanno fatto un ottimo lavoro, sono davvero orgoglioso di loro ed è stato bello vedere come il gruppo ha lavorato insieme per vincere".

"Quando Nick ha sbattuto, il muso era rotto e c'erano molti pezzi di carbonio, più o meno grandi, danneggiati, come l'antenna e altre cose. Il team ha fatto di nuovo un grande lavoro cambiando un sacco di pezzi. Poi si è rotto il cambio e abbiamo scelto di ritirarci perché non aveva più senso correre; restavano due ore o qualcosa del genere e non potevamo mettere a rischio l'intera macchina quando ci sono pochi ricambi fra l'altro. In termini di punti del campionato non sarebbe cambiato nulla. È stata una decisione difficile da prendere".

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

#7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Ora bisogna guardare a Sebring, circuito tostissimo che mette sempre alla frusta le vetture e su cui si corre due volte, come dicevamo sopra.

"Se a Sebring i risultati della gara saranno diversi o meno, non lo so. Lo spero, faremo di tutto per farli sembrare diversi. Prima faremo un test lì, poi le auto tornano alla nostra base di Mooresville per essere smontate e preparate. Non sappiamo quanti giorni di prove faremo, è un aspetto su cui dobbiamo riflettere attentamente su come riprogrammare il piano dopo questo evento".

"Volevamo prima sapere il risultato della gara. Non che ci aspettassimo qualcosa di negativo, ma è sempre giusto tenere ogni porta aperta. Ma si tratterà comunque di un test di un paio di giorni, questo è certo".

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