Daytona, 9° Ora: la Ligier di Hartley tenta la rimonta sulla Cadillac di Taylor
Un problema allo sterzo e una foratura hanno rallentato Conway e un velocissimo Albuquerque, favorendo il pilota neozelandese che ora sta cercando di recuperare nei confronti della vettura di comando.
Foto di: Alexander Trienitz
La pioggia caratterizza la corsa dalla sesta alla nona ora e cambia anche la situazione della classifica. Il primo ad accusare problemi è Mike Conway con la Cadillac-Dallara ereditata da Curran. L'inglese dopo pochi giri percorsi sotto l'acqua si accorge che la guidabilità della vettura non è ottimale. Il problema è a un braccetto dello sterzo, danneggiato nel contatto tra la vettura e la Oreca PC proprio verso la fine della sesta ora. La riparazione costa quindi alla Cadillac parecchi giri di distacco e la scomparsa dalle posizioni di podio. Così al comando si ritrovano le altre due Cadillac con Albuquerque che facilmente ha la meglio su Jeff Gordon. L'asso dell'automobilismo Usa è arrugginito per l'inattività e non sembra adattarsi bene all'asfalto bagnato. In pochi giri il portoghese prende il largo e va a comandare, girando anche con 5"di vantaggio al giro. Ma all'ottava ora Filipe va dritto alla bus stop: la vettura ha forato e la gomma dechappandosi danneggia parte della carrozzeria e soprattutto un convogliatore per il raffreddamento dei freni. La sostituzione costa al trio formato da Albuquerque, Barbosa, Fittipaldi la testa e favorisce la Ligier-Nissan di Brendon Hartley che sale al secondo posto dietro la Cadillac che ha preso il comando, quella dei fratelli Taylor, di Gordon e di Max Angelelli. Ed essendo un pilota di razza, l'ex campione del mondo WEC, si produce fin da subito in una bella rimonta, riuscendo a rosicchiare qualche secondo nei confronti della vettura di comando.
Dalla sesta alla nona ora è comunque tutto un fiorire di bandiere gialle. La prima viene esposta a causa di un testacoda della vettura di Masson. La seconda, lunga, è causata da un gran botto della Huracan di Brett Sundberg che va a colpire il muro in uscita della esse che porta alla seconda parte del banking. È la stessa macchina che aveva causato, con Jerome Muhl, la prima neutralizzazione della gara nella prima ora. La vettura viene ritirata dal team e va ad aggiungersi ad altri protagonisti che hanno alzato bandiera bianca: il primo è Faessler la cui Corvette, riportata in garage dopo aver causato l'ultima neutralizzazione della sesta ora, viene giudicata irreparabile dal team statunitense. Il problema, comunicano dalla squadra, è di natura elettrica ma sembra in realtà aver coinvolto le funzionalità del propulsore. Ai box c'è anche la Mazda del team Miller con il cambio rotto che viene sostituito.
Tra le GTLM prosegue il bellissimo duello tra la Ford e la Ferrari con Toni Vilander che sembra davvero in forma strepitosa. Il finlandese è stato a lungo al comando in queste tre ore, trovandosi a proprio agio sull'asfalto bagnato, cosa che ha mandato in crisi i piloti della Casa americana che poi con Bourdais e Kanaan si sono ripresi i primi due posti. Per l'effetto dei pit stop al terzo posto è salito Magnussen con la Corvette superstita che sembra molto regolare mentre Calado ha preso il posto di Vilander ed è al quarto posto di categoria. E in punta di piedi alle posizioni di vertice si stanno avvicinando anche altri. La Porsche RSR di Lietz-Estre-Vanthoor è quinta e si è messa dietro la Ford di Westbrook, l'altra RSR di Werner e la BMW di Auberlen.
In GTD invece è cambiata ancora la situazione con la Porsche GT3 R di Long-Braun-Jonsson-Bennet passata in testa davanti alle due Acura, all'Audi di De Philippi. A perdere terreno è la Ferrari di Cressoni in preda a qualche problema di gomme-sono al terzo stint- proprio allo scoccare della nona ora di corsa.
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