Daytona, 21° Ora: Cadillac e Ferrari sono tornate in testa
Il numero delle bandiere gialle è salito a 17 ma questo non ha impedito ai prototipi realizzati dalla Dallara di mantenere il vantaggio sulla Riley. Grande prestazione anche da parte dei ferraristi che sono in piena lotta per la vittoria
Foto di: Richard Dole / Motorsport Images
Alla 19sima ora Daytona entra finalmente nel vivo con le due Cadillac che alla ripartenza dall'ultimo regime di bandiera gialla duellano in modo cavalleresco. Alla prima staccata Angelelli supera Barbosa e si riporta al comando mentre la pista, pur restando molto fredda, inizia a poco a poco ad asciugarsi. E dietro di loro si scatena, ancora una volta, Toni Vilander che rischiando il tutto e per tutto, compreso un aquaplaning prima della staccata per la esse, infila a uno a uno tutti i rivali delle GTLM e riporta la Ferrari 488 del Risi Competizioni al comando davanti alla Ford di Hand. In questa situazione si sviluppano lotte su lotte ma ci pensa una Lexus a finire contro le barriere e a riportare a un periodo di cauzione, nel quale si ritira la Lamborghini Huracan di Ruberti-Sbirrazuoli-Persiani- De George che in pieno aquaplaning centra il muro alla prima staccata e resta ferma in piena traiettoria.
Quando si riparte qualcuno rischia le gomme da asciutto. Ma le Continental, anche sui prototipi, sono dure e stentano ad andare in temperatura portando all'errore parecchia gente come Angelelli, Sharp, lo stesso Barbosa. Più che un festival dell'errore è una dimostrazione che sia necessario calibrare spazi di frenata e anticipare i comportamenti di una gomma che dà poca confidenza. In ogni caso la situazione non cambia con le due Cadillac che restano al comando fino all'esposizione di un'altra bandiera gialla. Accade che si rompe il motore della Mazda di Nunez-Bonarito-Pigot che lascia olio un po'ovunque rientrando ai box tra le fiamme.
Nel frattempo fioccano le penalizzazioni per soste ai box irregolari: tra le vittime la Ford GT di Ticknell-Priaulx-Kanaan e la Ligier di Derani, costretti a un drive through. Ci vuole quindi parecchio tempo per rivedere un'altra ripartenza e quando questa accade la corsa si interrompe dopo pochissimo perché ancora una vetusta Oreca 09 della classe PC, quella di Dayson, va in testacoda e resta bloccata. Altra bandiera gialla che permette a molti di effettuare pit stop e cambiare pilota. Al posto di Angelelli, arrivato all'ultimo turno di guida della sua carriera, sale Jordan Taylor mentre Christian Fittipaldi prende il posto di Joao Barbosa sulla seconda Cadillac. Terza è la Riley di Rast, anch'essa finita per prati a causa della pista umida in alcuni punti, mentre resta apertissima la lotta per la supremazia in GTLM. Hand, il più costante tra i i piloti Ford, si è riportato al comando davanti a Calado che è stato tra i primi a rischiare le gomme da asciutto e a Garcia con la Corvette e all'altra Ford pilotata da Tincknell. I quattro sono uno attaccato all'altro con il britannico della Ferrari che dà l'impressione di potere tentare la manovra vincente sulla Ford.Invece sono sparite dal podio virtuale le due Porsche RSR che appena la pista si è asciugata hanno ripreso a palesare i problemi di gomme che evidentemente la Casa di Weissach non ha ancora risolto. Allo scoccare della 21sima ora Calado rompe gli indugi e riporta la 488 del team Risi al comando di un gruppone che vede una Ferrari e una Corvette sole contro quattro Ford.
In rimonta è, tra le GTD, Sam Bird, dapprima risalito al secondo posto dietro la AMG Mercedes guidata da Farnbacher e poi al primo posto. Per la cronaca sono state ben 17 le bandiere gialle esposte dall'inizio della 24 Ore.
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