Helio Castroneves ha ottenuto la pole a Road America grazie al crono di 1'11''314 riuscendo ad imporsi su Pipo Derani e Brandon Hartley rispettivamente di 161 e 185 millesimi.
Quarto tempo per Mathias Beche in ritardo di 3 decimi al volante della Rebellion Oreca, mentre Renger van der Zande, con la Ligier del Visit Florida, ha ottenuto il quinto crono accusando un gap di sei decimi dalla pole. La Ligier ha monopolizzato l'intera terza fila grazie al sesto tempo di Oliver Pla.
Delusione in casa Cadillac con Ricky Taylor solamente settimo, mentre Christian Fittipaldi ed Eric Curran hanno ottenuto il nono ed il decimo tempo con un gap superiore al secondo.
Nella Prototype Challenge il miglior tempo è stato ottenuto da James French che, al volante della vettura del Performance Tech Motorsport, è riuscito ad ottenere il crono di 1'16''069 e dare 1''1 a Garet Grist e 1''5 a Don Yount, entrambi del BAR1 Motorsport.
Nella GT Le Mans si è assistito ad una sessione estremamente combattuta che ha visto Toni Vilander centrare la seconda pole consecutiva per il Risi Competizione con i primi cinque piloti racchiusi in un decimo.
Vilander ha fermato il cronometro sul tempo di 1'17''660 riuscendo ad avere la meglio per appena 45 millesimi sulla Ford di Westbrook, mentre la Corvette di Antonio Garcia è stato costretto al terzo tempo per 54 millesimi davanti alla seconda Ford di Joey Hand, quarto a 69 millesimi, ed alla BMW M6 di Bill Auberlen, quinto con 71 millesimi di ritardo.
Delusione in casa Porsche con Bruni e Pilet in ritardo dalla pole rispettivamente di mezzo secondo e sette decimi.
Nella GT Daytona la pole è stata ottenuta da Matteo Cressioni al volante della Ferrari 488 della Scuderia Corsa, che condivide con Christina Nielsen ed Alessandro Balzan, con un giro in 1'20''661 che gli ha consentito di precedere la Acura di Lally, autore di una piccola sbavatura nel finale, per soli 78 millesimi.
Terzo tempo per la Lexus RC F di Jack Hawksworth davanti alla Audi R8 di van der Linde ed alla BMW di Jesse Krohn.
La Porsche più veloce è stata quella di Michael Christensen, ma il gap di 3 decimi gli è valso solamente il sesto tempo davanti alla seconda Acura di Ozz Negri, alla Lamborghini di Mul, alla Lexus di Sage Karam ed alla Audi di Andrew Davis.
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