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24h Daytona, 20a ora: al comando ora c'è la JDC Miller

La Cadillac DPi-V.R #5 della JDC Miller ha preso il comando alla 24 Ore di Daytona quando mancano quattro ore al termine, in seguito ad una penalità inflitta alla #10 della Wayne Taylor Racing, che aveva fin qui dominato.

#5 Mustang Sampling Racing / JDC-Miller MotorSports Cadillac DPi, DPi: Sebastien Bourdais, Loic Duval, Joao Barbosa, #10 Konica Minolta Cadillac DPi-V.R. Cadillac DPi, DPi: Renger Van Der Zande, Ryan Briscoe, Scott Dixon, Kamui Kobayashi

#5 Mustang Sampling Racing / JDC-Miller MotorSports Cadillac DPi, DPi: Sebastien Bourdais, Loic Duval, Joao Barbosa, #10 Konica Minolta Cadillac DPi-V.R. Cadillac DPi, DPi: Renger Van Der Zande, Ryan Briscoe, Scott Dixon, Kamui Kobayashi

Richard Dole / Motorsport Images

La quarta caution della gara è stata necessaria dopo circa 10 minuti della 19esima ora, quando la Mercedes #74 di Felipe Fraga, che aveva appena montato una batteria nuova, è finita fuori pista alla International Horseshoe. I replay hanno dato la sensazione che ci sia stato un altro taglio di corrente, che ha spinto Fraga fuori dalla pista, fortunatamente senza colpire nulla.

Ciò ha posto fine ad un periodo record di 7 ore e 48 minuti senza interruzioni, e la gara è ripresa con la Cadillac della WTR davanti a tutti con Ryan Briscoe, seguito da Loic Duval su quella della JDC Miller e dalle due Mazda, entrambe tornate nel giro dei leader restando in pista durante la caution.

Non appena la gara è ripresa, Briscoe è stato ritenuto colpevole di essere tornato in pista con il semaforo rosso quando è rientrato ai box durante la Safety Car. Dunque, è scattata immediatamente una penalità con uno stop & go di 60 secondi.

Questo gli è costato poco più di un giro, permettendo a Duval di prendere il comando con un piccolo vantaggio sulla Mazda #77 di Olivier Pla e sulla vettura gemella di Harry Tincknell, anche se quest'ultima mostrava delle perdite dagli scarichi.

Un'altra neutralizzazione poi è arrivata allo scoccare della 19esima ora, quando la Lamborghini #19 della Gear Racing ha subito un incendio dopo la chicane della Bus Stop. Christina Nielsen è stata costretta a fermarsi per permettere ai commissari di domare le fiamme.

In questa fase, la Mazda #77 è scivolata al terzo posto dopo un rifornimento d'emergenza, anche se ha rapidamente superato la vettura gemella quando è sventolata nuovamente la bandiera verde. Questa situazione però ha favorito la Cadillac di Briscoe, che è tornata nel giro dei leader ed ha superato Tincknell per la terza piazza.

Verso la fine della 20esima ora c'è stata un'altra bandiera gialla, quando la Lamborghini della Precision Performance Motorsports è rimasta ferma lungo il tracciato, ma in questo caso la pitlane è rimasta chiusa.

Quando la gara è ripresa, Briscoe ha riportato in seconda posizione la Cadillac della WRT e si è portato a soli tre secondi dai leader della corsa della JDC Miller, la cui vettura era ora affidata a Barbosa.

Al quinto posto c'è l'Acura numero 6, mentre la Action Express è ora viaggia con un ritardo di 11 giri ed occupa solamente la settima posizione.

La Porsche aveva piazzato le due nuove 911 RSR-19s davanti a tutti, ma tra di loro si è inserita la BMW #24 approfittando di un pit stop in regime di caution. A quel punto c'è stata una bella battaglia, con John Edwards che ha soffiato il comando a Mathieu Jaminet a 4 ore e 33 minuti dalla fine, con la seconda Porsche alle loro spalle.

Nel giro di testa però sono tornate anche la Corvette C8.R #3 e la Ferrari #63 della Risi Competizione.

In GT Daytona, Dries Vanthoor ha scavalcato la Lamborghini della Paul Miller Racing alla 19esima ora con la sua Audi R8 LMS della WRT. In terza posizione invece c'era la Lamborghini #44 della Magnus. Le posizioni sono cambiate intorno alla quinta Caution con Spencer Pumpelly che ha portato la vettura #44 al comando, davanti a Lewis e a Vanthoor.

Vanthoor poi si è ripreso rapidamente la leadership, ma la sesta caution ha cambiato nuovamente tutto con Lewis davanti a Vanthoor e Pumpelly, quindi la gara è più che mai aperta.

In LMP2, il vantaggio della DragonSpeed sulla PR1/Mathiasen Motorsport si è ridotto da quattro ad un solo giro grazie alle safety car.

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