Pikes Peak International Hill Climb, dal 2016 si cambia
Alla prossima edizione della celebre cronoscalata, il regolamento delle moto mette al bando i semi manubri chiudendo l'epoca del dominio delle superbike.









La Pikes Peak International Hill Climb cambia nel 2016. Sui quasi 20 km di asfalto che si inerpicano fino ai 4.000 metri della vetta delle Montagne Rocciose in Colorado, non potranno più correre le moto con i semi manubri, ma solo quelle che di serie escono dalla fabbrica con il manubrio intero. In pratica, le superbike dicono addio alla celebre cronoscolata. La conduzione di gara ha deciso di ritornare alle norme pre-2011, con l’intento di riequilibrare la competizione, riportandola alle origini anche per un discorso legato alla sicurezza dei piloti.
Ma perché questa decisione? Nel corso degli anni il tracciato, per motivi di sicurezza, è stato totalmente asfaltato aprendo la strada al dominio alle moto da pista e da strada, ma tagliando fuori tutte le altre che, in passato, si giocavano al vittoria sui tratti in sterrato come è successo in passato alla Ducati Multistrada per fare un esempio. Le ultime edizioni, infatti, sono state vinte da una Kawasaki ZX-10 (2014) e da una Honda CBR 1000 RR (2015). Ma come detto in precedenza, il riequilibrio delle prestazioni non è l’unico motivo che ha spinto a prendere questa decisione: le morti recenti di Bobby Goodin e Carl Sorensen, entrambi alla guida di una superbike (Triumph Daytona 675R per il primo e una Ducati 848 per il secondo) hanno fatto scattare il campanello d’allarme, mettendo sul banco degli imputati proprio la configurazione a semi manubri, rea di dare poco controllo ai piloti su una tracciato unico al mondo.
La decisione ha avuto anche l’effetto di scatenare reazioni contrarie. Jeff Tigert, il vincitore dell’ultima edizione tra le moto, ha dichiarato: “Non capisco. Perché dovrebbe essere più sicuro mettere fuorilegge questo tipo di categoria? Non capisco da dove viene questa decisione e, soprattutto, non mi sembra che le corsa diventerà più sicura”. E Jeremy Toye, il vincitore dell’edizione 2014 ha rincarato la dose dicendo: “I semi manubri non hanno causato quelle morti. Una moto prodotta con il manubrio unico non è progettata per la maneggevolezza e nelle condizioni nelle quali si corre al Pikes Peak avere il miglior handling possibile è necessario. È una decisione ridicola, non ha niente a che vedere con la sicurezza".

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