GTWC | Ferrari costretta a essere comprimaria: "Fatto il massimo"
Ancora una volta le 296 GT3 di AF Corse non hanno potuto giocarsela e la sofferenza mostrata al Nürburgring evidenzia che per il futuro bisognerà agire bene sulle potenze del BoP perché togliere peso non basta per sperare di giocarsela almeno alla pari degli altri.
La Ferrari torna a casa dalla 3h del Nürburgring ancora una volta con amaro in bocca e parecchie perplessità su quella che è una stagione 2023 dell'Endurance Cup del GT World Challenge Europe ormai trascorsa più storcendo il naso.
Stavolta le 296 GT3 gestite da AF Corse-Francorchamps Motors hanno girato bene e senza accusare alcun problema, segno che con il tempo le 'noie' di gioventù della nuova vettura di Maranello si stanno risolvendo, come più volte era stato sottolineato predicando pazienza quando si è davanti ad un progetto ai primi mesi di vita.
Peccato che i risultati in pista non siano arrivati principalmente a causa di fattori esterni, ossia il famigerato Balance of Performance, che a quanto pare gli addetti ai lavori del campionato di SRO Motorsports Group ancora non hanno capito come applicare per consentire alle Rosse di arrivare almeno a giocarsela alla pari con le altre vetture.
E' un film sfortunatamente noioso e del quale ormai c'è stanchezza di parlarne, ma già visto a Monza, Paul Ricard e Spa-Francorchamps, e che si è ripetuto pure in Germania; dopo la Qualifica che aveva relegato in 13a e 21a piazza le Ferrari #51 e #71 è stata aggiornata la tabella dei pesi levando 10kg alle 296.
Un 'contentino' che non è servito a nulla come si è ampiamente visto in gara, dove gli equipaggi formati da Nielsen/Rovera/Shwartzman e Fuoco/Serra/Rigon hanno faticato enormemente nel traffico per risalire la china, soffrendo pesantemente in accelerazione, sul dritto e mancanza di velocità nei curvoni perdendo ogni possibilità di rimanere in scia e dovendo arrivare a tentare qualcosa solo nelle poche staccate dei tratti misti del tracciato.
Al via, poi, la #51 condotta da Nielsen era partita piuttosto bene, ma dalle retrovie è arrivata la Mercedes di Winward Racing condotta da Russell Ward a tamponare malamente il danese, che ha impiegato alcuni secondi per riavviare il suo mezzo venendo man mano sfilato dalle altre auto.
Le poche speranze sono passate quindi nelle mani della #71 che prima Davide Rigon, poi Antonio Fuoco ed infine Daniel Serra hanno condotto al 14° posto generale combattendo con il coltello tra i denti e provando ad evitare il traffico allungando i turni di guida prima di rientrare ai box per le soste.
#51 AF Corse - Francorchamps Motors Ferrari 296 GT3: Alessio Rovera, Robert Shwartzman, Nicklas Nielsen
Photo by: AG Photo
“La partenza è stata buona e sono contento. Ho fatto molto bene alla prima curva, poi alla successiva a sinistra ho commesso un errore e forse sono stato toccato, con il risultato che ho perso alcune posizioni, altrimenti sarebbe stato un inizio da incorniciare", evidenzia Rigon.
"Nel corso del mio primo stint di guida avevo un bel passo, ma soffrivo in termini di velocità assoluta. Quando ci ritroviamo nel gruppo diventa molto complicato effettuare i sorpassi. Tra i punti favorevoli della 296 GT3 senza dubbio vi è il fatto che stressa poco gli pneumatici, così che il degrado è basso”.
Serra gli fa eco: “Abbiamo faticato a lottare quindi ci siamo trovati nel traffico, a differenza di altre frazioni della gara con pista ‘libera’ dove le prestazioni della nostra auto sono state di maggior livello”.
Fuoco sottolinea anche i punti di forza: “La 296 GT3 gara dopo gara continua nel suo percorso di crescita. Al Nürburgring abbiamo fatto tutto quello che era possibile per ottenere il miglior piazzamento. L’obiettivo è quello di poter accorciare il distacco con le vetture che al momento possono contendersi i primi posti della classifica”.
Per Nielsen, Robert Shwartzman ed Alessio Rovera le problematiche non si sono esaurite, con una penalità ed altre lotte in mezzo al gruppo che alla fine portano la Rossa #51 22a generale. Segno che, anche stavolta, gli alfieri del Cavallino Rampante sono stati costretti a ricoprire il ruolo di comprimari.
#71 AF Corse-Francorchamps Motors, Ferrari 296 GT3: Daniel Serra, Davide Rigon, Antonio Fuoco
Photo by: AG Photo
“Il risultato arrivato qui in Germania non è quello che avremmo sperato. Essendo partiti da una posizione arretrata in griglia di partenza sapevamo che la gara sarebbe stata in salita - ammette Rovera - Ora guardiamo avanti al prossimo impegno dopo l’estate a Barcellona con l’obiettivo di continuare a migliorare”.
Shwartzman aggiunge: “Peccato per il tamponamento che ha subito Nicklas all’inizio della gara che ci ha condizionati. Nelle fasi iniziali avevamo un buon passo, poi a più riprese sia durante il mio stint sia in quello di Nielsen ci siamo trovati nel traffico, con alcune vetture anche doppiate che non ci lasciavano spazio per superare”.
Nielsen chiosa: “Penso di essere stato autore di un’ottima partenza, poi alla prima curva sono stato toccato al posteriore e ci ho messo alcuni secondi per far ripartire la mia vettura. La nostra gara, quindi, è stata decisamente compromessa da questo fatto".
"Inoltre in termini di velocità assoluta soffriamo rispetto ai nostri avversari che possono ambire alle prime posizioni, e facciamo fatica quando ci troviamo in lotta con loro, mentre quando siamo fuori dal traffico le nostre prestazioni sono molto buone così come i tempi sul giro. Infine nel tentativo di recuperare posizioni è stato complicato concludere i sorpassi anche perché spesso vi sono vetture più lente che non li agevolano”.
E' quindi troppo poco quello che hanno all'attivo le nuove Ferrari e più che parlare di crono su giro secco e ritmo (i quali lasciano il tempo che trovano se poi sei impossibilitato a superare e giocartela nel caos), in ottica futura servirà agire tenendo conto dei fattori sopracitati anche perché quando messa in condizioni di dire la sua (in altri campionati), la 296 ha dimostrato di essere solida e competitiva.
Chiaramente gli sconti sul peso non bastano e gli addetti ai lavori della serie dovranno trovare soluzioni per consentire al piccolo V6 di Maranello di esprimere un potenziale degno del nome e di essere della partita con le altre, non solo pensando all'ultimo appuntamento di Barcellona, ma anche alla stagione 2024.
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