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Intervista

Sanna: "Lamborghini resta in GT3, Hypercar per ora poco chiare"

Motorsport.com ha avuto l'occasione di incontrare il Responsabile della Squadra Corse per fare il punto della situazione attuale e futura di Lamborghini nel motorsport.

Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Motorsport e Francesco Corghi, giornalista di Motorsport.com

Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Motorsport e Francesco Corghi, giornalista di Motorsport.com

Uncredited

Il futuro di Lamborghini per ora è sicuramente nel GT3 e nel Super Trofeo. Parola di Giorgio Sanna, Responsabile di Lamborghini Squadra Corse e del ramo Motorsport, incontrato da Motorsport.com nel suo ufficio dell'azienda di Sant'Agata Bolognese per una intervista esclusiva davvero molto succulenta.

L'occasione era troppo ghiotta per capire quali mosse strategiche siano in seno al "Toro" e il manager 44enne romano è stato molto chiaro e deciso nel rispondere ad ogni domanda posta. Segno che in un mondo in continua evoluzione come quello dei motori e delle corse clienti, pieno di insicurezze e incognite, il futuro di Lamborghini è già in realtà ben chiaro e preparatissimo, anche grazie al programma giovani che vede crescere i ragazzi ingaggiati dall'azienda del Gruppo Volkswagen.

Arrivati all'anno 2019, quante vetture Lamborghini Squadra Corse ha in giro per il mondo?
"Sono state vendute e consegnate 20 Huracán EVO GT3, mentre l'aggiornamento con il pacchetto EVO è stato fatto per altrettante, quindi possiamo dire che ne abbiamo una quarantina in tutto il mondo mantenendo gli stessi numeri di quando ci siamo impegnati nel 2016 in questa sfida. Parliamo di auto che corrono attivamente, poi chiaramente le vendite sono superiori. Siamo molto soddisfatti delle prestazioni di questo modello EVO, che ha debuttato ad inizio anno vincendo la 24h di Daytona e la 12h di Sebring, aggiungendo altri successi in varie gare nazionali ed internazionali. Piloti e team che le gestiscono si stanno comportando molto bene, oggi siamo al giro di boa e ci apprestiamo ad affrontare la seconda ed ultima parte di stagione con fiducia, ma senza abbassare la guardia".

Fra quanto avremo solo GT3 EVO in pista?
"Ad oggi possiamo dire che praticamente quelle che corrono lo sono già tutte. Credo che le GT3 non aggiornate siano rimaste il 5%, ma per noi è importantissimo avere un parco auto attivo di qualità, qualsiasi sia la categoria, AM, PRO-AM e PRO, con squadre di alto livello. L'ultima è stata consegnata in Giappone la settimana scorsa e debutterà alla 10h di Suzuka con il team JLOC, che era ormai l'unico giapponese a dover fare il passo dell'aggiornamento".

Quanto supporto fornisce l'azienda ai propri clienti?
"C'è tantissimo supporto tecnico, con attenzione e dedizione per ogni singolo dettaglio con ogni squadra. Siamo presenti nei campionati GT3 principali per fornire ricambi e consulenze ingegneristiche, soprattutto perché i giovani che fanno parte del programma Lamborghini vanno seguiti da vicino. Ogni team può contare su di noi 24 ore su 24 e questo ci dà la possibilità di seguire ogni sviluppo sotto qualsiasi aspetto, che è la caratteristica delle corse clienti, dove la differenza la fa il servizio post-vendita, oltre che affidabilità e prestazioni. Quando l'ago della bilancia viene definito dal Balance of Performance bisogna farsi trovare pronti a lavorare ogni singolo weekend tirando fuori il massimo dal pacchetto, anche quando le premesse sono diverse a livello di risultati".

Dopo aver sbancato per due volte di fila Sebring e Daytona, il prossimo obiettivo qual è?
"Quello naturale è Spa-Francorchamps, che ovviamente lo è pure per gli altri costruttori impegnati in questa sfida unica nel suo genere, con meteo mutevole e pista incredibile. Il regolamento europeo ormai l'ha trasformata in una gara sprint da 24h. In America viene consentito fino all'ultima ora di rientrare in azione sfruttando sdoppiaggi, Full Course Yellow e altre cose, che invece nel resto del mondo non sono consentite. A seconda di dove ti trovi può essere bello o brutto. Qui invece, e Spa ne è stata la prova in passato, basta prendere un Full Course Yellow in un momento sbagliato che viene compromessa l'intera gara. In Belgio sarà molto dura per questo aspetto, probabilmente è la gara GT fra le più difficili, ma l'obiettivo è chiaramente fare bene, arrivandoci con qualche possibilità in più perché schiereremo la vettura del Team Grasser e le due PRO della FFF che si stanno comportando molto bene. Senza comunque dimenticare che nel 2018 ci siamo imposti in Silver Cup e PRO-AM. Per il successo assoluto sarà un classico "Davide vs Golia", ma anche in altre occasioni siamo riusciti a dimostrare il nostro valore, per cui sono fiducioso".

Anche quest'anno niente Nürburgring Nordschleife però...
"Sì, rimane un mio desiderio esserci in futuro, ma ricordiamo che è una gara unica al mondo che va preparata in modo particolare, prendendo parte al VLN e sistemando la macchina con un assetto dedicato a quel tipo di tracciato dove la guerra fra i costruttori di gomme è un elemento da non sottovalutare. Ad oggi non è stata approcciata allo stesso modo di altre, non c'era il budget, i piloti o il team giusti su cui poter contare. Però ogni porta è aperta per il futuro".

Se invece diciamo Le Mans?
"Rispondo che so bene dove si trova! (ride, ndr) Siamo sempre alla finestra e continuamo a starci con piacere, valutando quelli che saranno i regolamenti del futuro. Se eravamo poco convinti in passato, non posso dire che ora siano state acquisite certezze perché ci sono tante belle chiacchiere, ma regolamenti tecnici poco chiari e convincenti. Abbiamo fiducia in FIA e ACO nella redazione di normative tecniche che possa rispecchiare le nostre aspettative, quando arriveranno allora valuteremo se sarà il momento giusto per un salto del genere. Parliamo non solo del punto di vista tecnico, ma di un impegno economico aziendale molto importante in generale, dobbiamo sempre tenere in considerazione quelle che sono le possibilità, necessità e volontà di essa. Il motorsport è solo un braccio operativo di Lamborghini e quando si parla di Le Mans siamo in una dimensione importante e ad un livello di marketing e media da non sottovalutare".

Quindi Lamborghini non è convinta delle Hypercar, oppure si sta lavorando dietro le quinte in attesa di arrivare a qualcosa di concreto?
"Oggi è difficile definire una strategia o un prodotto al quale ispirarsi. Per ora si parla di correre con un prototipo o una derivata di serie, ibrida o non ibrida. C'è un po' di tutto, ma non sono chiari i parametri, oltre al Balance of Performance per livellare auto così diverse. Ne stiamo discutendo con tutti gli enti preposti, quando la situazione sarà più chiara allora prenderemo delle decisioni".

Il budget ci sarebbe per affrontare una sfida del genere?
"Ad oggi posso dire che l'impegno di Lamborghini Squadra Corse per i prossimi tre anni sarà esclusivamente nel Super Trofeo e nel GT3".

Allora come spieghi il fatto che un'azienda più piccola come Aston Martin abbia manifestato la voglia di impegnarsi con la Valkyrie?
"Ovviamente non posso commentare le strategie o le decisioni di nostri rivali. Lamborghini pondera nel motorsport e in tutte le aree di business i suoi piani a livello quinquennale, facendo un'analisi attenta di livelli di investimento e ritorno. Squadra Corse è nata per occuparsi di Customer Racing, non siamo ad oggi orientati ad un team ufficiale, per cui i programmi vanno fatti in modo coerente anche dal punto di vista di strategia di marketing. Quando le premesse cambieranno, saremo sicuramente i primi, come sempre, a spingere dal lato motorsport per nuove avventure, ma deve essere una strategia condivisa coi vertici aziendali e non solo".

Prima hai citato il programma giovani, sei contento di come sta procedendo? Hai un nome sul quale scommetteresti ad occhi chiusi?
"Ad oggi direi che una scommessa per certi aspetti già vinta è Dennis Lind. Ha debuttato nel Super Trofeo vincendolo a livello Europeo e la Finale Mondiale. Grazie a Squadra Corse ha avuto l'occasione di fare esperienze in GT3 con un programma di crescita in cui lo abbiamo supportato e, realizzando il suo sogno, a diventare un pilota ufficiale. Quest'anno lo abbiamo portato in Blancpain dove si sta comportando egregiamente assieme a Marco Mapelli ed Andrea Caldarelli sulla Lamborghini della FFF; questa cosa lo ha definitivamente consacrato all'attenzione dello scenario mondiale del GT. Poi sicuramente ci sono altri giovani di grandi aspettative, cito Giacomo Altoè: uno che ha vinto al debutto il Super Trofeo Europa, la Finale Mondiale di Vallelunga e il GT Italiano merita rispetto, attenzione e supporto".

Lamborghini Huracan Super Trofeo Evo #5, Antonelli Motorsport: Giacomo Altoe

Lamborghini Huracan Super Trofeo Evo #5, Antonelli Motorsport: Giacomo Altoe

Photo by: Alex Galli

Tu sei stato pilota, cosa serve per far crescere un giovane?
"Coi giovani servono attenzione, dedizione, pazienza e naturalmente investimenti. Come diciamo a tutti loro, quello che vogliamo è sicuramente la velocità, ma soprattutto l'attitudine dentro e fuori dalle auto, perché cerchiamo ambasciatori per il marchio. Non è una cosa scontata, siamo felici di aver Dennis, Giacomo e altri ragazzi che si stanno comportando bene come Silver Driver. L'obiettivo di diventare un pilota ufficiale non è facile, richiede talento e caratteristiche fuori dal comune. Da fuoriclasse, insomma".

Tutto inizia dal Super Trofeo...
"Esattamente, riteniamo che sia la miglior macchina per fare scuola e prepararsi in GT3, infatti la prova è che molti quando passano a queste ultime sono competitivi. Ovviamente bisogna anche essere costanti nei rendimenti e prepararsi per l'endurance adeguatamente, condividendo uno spirito di squadra che non sempre è insito nei ragazzi. Lamborghini offre un percorso di crescita anche di vita professionale, offrendo l'opportunità di diventare istruttori e collaudatori all'interno dell'azienda. Alcuni per motivi di budget e carenza di caratteristiche tecniche non hanno raggiunto il livello mondiale, trovando però un lavoro da noi e uno scopo nella vita, trasformando la passione di guida di pilota in un'opportunità di lavoro. Questo ci dà la possibilità di valutarne l'aspetto umano, penso sia fondamentale tanto quanto quello tecnico".

Per un giovane quanto è difficile approcciarsi ad un campionato come il Super Trofeo dove combatti sia con gente esperta che contro piloti clienti amatori senza ambizioni di diventare PRO?
"Fa parte del percorso di esperienza per uno che vuole diventare professionista nel GT. A differenza delle monoposto, il Gran Turismo è un mondo legato tantissimo alle corse clienti, con griglie di oltre 50 auto guidate da gente con molta meno esperienza, ma che merita rispetto. Devi essere in grado di condividere il volante con chi ha le tue stesse ambizioni e con un avvocato o imprenditore che ha bisogno di un tutor per fare l'assetto o portare davanti l'auto. E' un contesto che parte dal Super Trofeo e va avanti in GT3 e GTE, perché un pilota ufficiale può anche essere impiegato in sostegno di gentlemen che investono cifre importanti nel Customer Racing. Questo tipo di attitudine la cerchiamo di sviluppare nel Super Trofeo e nella scuola istruttori. Ogni cliente che acquista una macchina stradale e prova l'esperienza in pista nei giorni dedicati da noi, un domani potrebbe anche prendere una Huracán per fare una gara, a qualsiasi età. Il giovane deve essere in grado di supportare la clientela".

Lamborghini fa parte di Audi: all'interno del Gruppo Volkswagen c'è uno scambio di informazioni e piloti?
"C'è la massima disponibilità e collaborazione fra i marchi coinvolti, ho un ottimo rapporto con tutti. Siamo però consapevoli che nel contesto di corse clienti, un pilota di una Casa non può essere scambiato o andare a competere contro un altro nostro. E' una regola che ci siamo dati perché si andrebbe a generare il disappunto dei nostri clienti, poi sarei ben felice di dare la possibilità ad alcuni nostri portacolori di fare esperienza con vetture diverse del Gruppo Volkswagen. Per quanto riguarda i giovani, se alcuni nostri "cugini" hanno bisogno o forniscono l'occasione ad uno dei nostri piloti di correre in un campionato o in una gara, abbiamo sempre dato il via libera, proprio perché in quel momento non è detto che io abbia la stessa opportunità da offrirgli".

Giovani significa futuro, del quale si parla molto dei temi ibrido ed elettrico. Lamborghini che posizione ha in merito?
"Abbiamo già dichiarato che il futuro delle macchine di serie sarà ibrido. Per quelle da corsa bisognerà attendere chiarezza da parte della FIA sull'introduzione dell'ibrido nelle corse clienti. Dipende sempre di cosa si tratta, un basso voltaggio garantirebbe una gestione non rischiosa, mentre l'alto voltaggio comporta un lavoro totalmente differente. Teniamo in considerazione che vendiamo auto da corsa a clienti di tutto il mondo, che non è detto abbiano le competenze per affrontare questa cosa. Oggi quando si parla di ibrido bisogna fare dei corsi di aggiornamento a professionisti e gente altamente qualificata, figuriamoci cosa significherebbe svolgerli per un pilota AM o gentleman, e per i loro team. Parliamo costantemente in FIA, quando arriveranno le giuste premesse, allora valuteremo e saremo ben felici di utilizzarle, ma dovranno essere sicure, facili da gestire ed economiche, che sono le tre caratteristiche principali per le auto di Squadra Corse. Si deve sempre tenere sotto controllo il costo della macchina e della sua gestione, l'aspetto della guida, che con l'ibrido diventerebbe complicata visto l'aumento del peso, e della facilità di gestione da parte del team. A parer mio non si vedrà nulla del genere prima di qualche anno, per Lamborghini manterremo sicuramente le stesse caratteristiche di oggi per i prossimi tre anni. E poi ci piace il rombo del motore!"

Giorgio Sanna, Head of Motorsport Lamborghini

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Foto di: Motorsport.com

Giorgio Sanna, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Francesco Corghi

Giorgio Sanna, Lamborghini

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Foto di: Michael L. Levitt LAT Photo USA

Gottfried Grasser, Armando Donazzan, Giorgio Sanna, Franco Nugnes, e i piloti Andrea Caldarelli, Mirko Bortolotti e Christian Engelhart

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Giorgio Sanna, responsabile Motorsport di Automobili Lamborghini

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Giorgio Sanna, Lamborghini Head of Motorsport and Stéphane Ratel, CEO of SRO Motorsports Group

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Foto di: Chris Schotanus

Lancio Pertamax Turbo, Pertamina, Lamborghini

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Lancio Pertamax Turbo, Maurizio Reggiani, Giorgio Sanna, Cristiano Inverni

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Tancredi Pagiaro, titolare e team principal di Lazarus, e Giorgio Sanna, head of motorsport di Automobili Lamborghini

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Armando Donazzan, proprietario Orange1 Racing, Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Squadra Corse, e Franco Nugnes, direttore responsabile di Motorsport.com Italia

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Armando Donazzan, proprietario Orange1 Racing, Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Squadra Corse, e Franco Nugnes, direttore responsabile di Motorsport.com Italia

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Tancredi Pagiaro, titolare e team principal di Lazarus, e Giorgio Sanna, head of motorsport di Autom

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Gottfried Grasser, Armando Donazzan, Giorgio Sanna, Franco Nugnes, e i piloti Andrea Caldarelli, Mirko Bortolotti e Christian Engelhart

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