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Ferrari 296 GT3, ispirata a F1: "Compatta, semplice e innovativa"

L'Ingegner Ferdinando Cannizzo spiega come i tecnici del Cavallino Rampante hanno lavorato sulla nuovissima macchina GT di Maranello pensata per i clienti facilitandone guida e lavoro, ma senza rinunciare a soluzioni particolari per renderla competitiva al massimo.

Ferrari 296 GT3

Foto di: Ferrari

La Ferrari 296 GT3 sta facendo bella mostra nel paddock di Spa-Francorchamps, dove oggi scatterà la 24h del GT World Challenge Europe.

La gente si ferma a fotografare avidamente il nuovo bolide di Maranello, che è stato ufficialmente presentato al pubblico alle 12;30 di venerdì, con la folla assiepata davanti allo stand mentre i piloti levavano il telone rosso che la copriva.

Ma oltre alla bellezza di colori e forme, c'è tanto da scoprire sotto al... vestito della macchina che i tecnici del Cavallino Rampante hanno assembrato assieme ai colleghi di Oreca.

Al termine della presentazioe alla stampa, anche Motorsport.com si è fermato a parlare con l'ingegner Ferdinando Cannizzo, responsabile dello sviluppo in pista Ferrari GT, per capire di più come si è lavorato sul nuovo prodotto.

Dettaglio Ferrari 296 GT3

Dettaglio Ferrari 296 GT3

Photo by: Ferrari

Partite con un'eredità pesante, come avete lavorato sapendo che la 488 è ancora un mezzo vincente ovunque?
"La 488 era già un'auto di altissimo livello prestazionale e con un grande potenziale, se riguardo ai risultati e i tempi sul giro ottenuti all'esordio paragonati a quelli di oggi a parità di gomme sono impressionanti. Il progetto era già robusto all'epoca, per cui bisognava capire come e dove il regolamento ti consentiva di modificare le cose. Il pacchetto Evo 2020 era già un buon punto da cui cominciare a lavorare, speriamo che anche con la 296 ci sia una longevità e una capacità di sviluppo come ci ha consentito la 488".

Il motore racchiude tutto, turbo compreso; come avete reso questo pacchetto così compatto?
"Abbiamo scelto una struttura del motore e del posteriore semplice, che integrasse tutto in modo da consentire più facilmente gli interventi. Allo stesso tempo è stato tolto il sistema ibrido che c'è sull'auto di serie, per qualche mese abbiamo studiato quale fosse la configurazione migliore del powertrain in generale, avendo più spazio e pesi minori. Il motore è inclinato di 2°, che è abbastanza per avere gli spazi giusti per alloggiare tutto, compreso il diffusore ed avere un'ottima efficienza".

Il motore della Ferrari 296 GT3

Il motore della Ferrari 296 GT3

Photo by: Ferrari

Tolto il sistema ibrido, cosa resta della versione di serie?
"Con la versione stradale sono condivisi i concetti e i principi di base, non il design ovviamente perché questa è una vettura da corsa. Volevamo capire bene dove e come intervenire. Per me la cosa migliore è la suddivisione dell'assemblaggio dell'auto in tre parti, togliendo le parti elettroniche ed elettriche, con relativi cablaggi, da anteriore e posteriore".

E questa è la grande novità: come è nata l'idea?
"Abbiamo pensato subito a questa cosa per semplificare le operazioni in pista. Quando si verificano incidenti, nei box bisogna poter lavorare rapidamente e bene, e questo per me è anche fondamentale se vuoi avere delle prestazioni di un certo livello".

L'auto è divisa tra anteriore, sezione centrale e posteriore, tre segmenti studiati nei minimi dettagli...
"Esattamente. Ad esempio, sul posteriore il fatto che si possano ottimizzare le operazioni di sostituzione del cambio intervenendo nel blocco motore-trasmissione direttamente su una zona e senza girare attorno al mezzo è fondamentale. Abbiamo anche guardato quanto era il tempo impiegato per questo tipo di operazioni e siamo riusciti a ridurlo enormemente con questa soluzione. In generale è un bel passo avanti per chi ha in mano la vettura".

Dettaglio Ferrari 296 GT3

Dettaglio Ferrari 296 GT3

Photo by: Ferrari

Avete pensato ai clienti anche come piloti, qual è la caratteristica più importante?
"In termini di aerodinamica abbiamo reso la macchina più prevedibile per i piloti e facile da guidare, non è mai semplice quando servono bilanciamenti differenti. Consideriamo che la guidano piloti diversissimi, per cui gli assetti devono essere facilmente regolabili a seconda delle loro esigenze, ma senza stravolgere l'auto come guidabilità".

Avete detto che l'auto è ispirata alla F1, in cosa di preciso?
"Ci siamo chiesti come fossero fatti i prototipi e le F1, che richiedono operazioni rapidissime in certi casi, e abbiamo preso spunto, come si vede ad esempio con i deviatori posti dietro le ruote anteriori. Lavoriamo a stretto contatto con il reparto F1 e questo ha aiutato. Poi è chiaro che l'auto è costruita e pensata per i clienti, quindi come costi siamo in linea con le altre della gamma. Volevamo contenere i prezzi ai livelli GT e non sforare come fosse un prototipo, ma sulle spese per averla per il momento non diciamo niente".

Ferrari 296 GT3

Ferrari 296 GT3

Photo by: Ferrari

Il programma di test come proseguirà ora?
"Al momento siamo a metà, abbiamo coperto circa 8.000km in varie piste europee dopo lo shakedown di Fiorano. Ora continueremo le prove per arrivare poi all'omologazione, ma non andremo a fare gare prima di Daytona 2023. L'obiettivo è fare venire fuori i problemi ora, in modo da risolverli ed essere sicuri che il prodotto sia competitivo e affidabile in una 24h. Stiamo seguendo tutto quello che è il processo che il regolamento FIA prevede, poi vedremo anche cosa fare per il discorso del Kit Premium che introdurrà ACO per Le Mans, ma per ora non è deciso nulla".

Avete qualche pista di riferimento?
"Stiamo cercando di identificare le piste più significative e rappresentative come caratteristiche per mettere a punto il tutto, in Europa abbiamo la fortuna di averne tante che ci consentono di lavorare al meglio".

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