Zanardi terzo in qualifica al Mugello: "Se BMW mi chiamasse nel WEC?"
Alessandro Zanardi stupisce nel suo rientro alle corse nel GT Italiano al Mugello: il campione paralimpico di Rio con l'handbike, è terzo in qualifica con la BMW M6 GT3. E per il prossimo anno guarda al campionato mondiale...
Foto di: acisportitalia.it
Alessandro Zanardi si toglie dal collo le medaglie delle Paralimpiadi di Rio e si infila la tuta ignifuga. Torna al primo amore: i motori. È stato pilota di Formula 1, campione della Indycar per due volte, ma nessuno può dimenticare il successo nel 2005 con la BMW 320 iS nel WTCC a Oschersleben.
Senza le gambe si era imposto davanti ai migliori specialisti di gare turismo del mondo. Chapeau, anche perché aveva sviluppato personalmente il sistema di guida assistito che non ha mai smesso di sperimentare e modificare, per offrire ad altri come lui di poter guidare la propria BMW sulle strade del mondo. Ma a cinquant’anni non si arrende all’età e ha ancora voglia di stupire.
Messa (momentaneamente) da parte l’Handbike (sviluppata in collaborazione con Dallara), Alessandro ha deciso di riprendere il volante per disputare l’ultimo appuntamento del Campionato Italiano GT dove la Roal Motorsport schiera due BMW M6 GT3 con i colori della BMW Italia. E dopo le qualifiche sull’asfalto viscido per la pioggia ha stupito anche gli addetti ai lavori, stampando il terzo miglior tempo nella Q2, risultando subito il miglior pilota della Casa bavarese…
“Domani sarà una gara asciutta e conto di poter fare anche meglio – spiega Alex, come se non fosse mai sceso da una macchina da corsa e, invece, l’ultima l’ha guidata alla 24 Ore di Spa dello scorso anno -. Abbiamo delle soluzioni tecniche che non fanno brillare la nostra M6 GT3 in condizioni di pista viscida per cui l’ottavo posto nel primo turno che era bagnato e il terzo nella seconda sessione è più che incoraggiante perché è molto più di quanto mi aspettassi. Oggi c’era ancora qualche dubbio sul meteo, ma la gara di domani si annuncia asciutta per cui sono molto fiducioso”.
Sono attesi molti tifosi sugli spalti domani…
“Già voi giornalisti siete in molti e questo mi onora. Spero solo di recuperare un po’ di voce per salutare tutti quelli che mi verranno a salutare. Sto vivendo una situazione bellissima…”.
Quella nel GT Tricolore al Mugello è una gara spot, oppure prelude un ritorno al Motorsport in modo più intensivo?
“Essendo già il 15 ottobre è difficile pensare che ci possano essere chissà quante gare in questa stagione, però l’anno prossimo non ci sono mica le Olimpiadi e, quindi, sarò molto più libero”.
“So di avere tanti amici a Monaco e che mi vogliono bene e non solo per quel che ho fatto per loro e non solo perché rappresento il brand come ambasciatore a livello mondiale, ma perché sono convinti che il volante lo sappia ancora girare, al di là dei miei anni e dei miei guai fisici. Immagino, quindi, che, qualora sia possibile, ci saranno altre occasioni…”.
Aspiri a un programma internazionale, magari nel WEC?
“Mah, io la mia carriera l’ho fatta. La BMW M6 è una vettura bellissima per quello che ho visto, e nei programmi che la BMW ha annunciato nel WEC avrà bisogno di piloti…”.
Alex si ferma un istante e riprende…
“I piloti che già corrono, sono tutti bravissimi. Ma qualora nella squadra dovesse esserci un posto o dovessero chiamarmi, valuterò l’offerta con grande attenzione, perché questa resta sempre la mia prima grande passione che non è mai evaporata e resta nel mio cuore”.
Che emozione di ha dato tornare in macchina?
“I motori sono una passione che unisce gli italiani. Sentire la tenuta in curva mentre si accelera a tavoletta è un’emozione che chi è stato pilota può comprendere bene, mentre tutti gli altri se le sono sognate chissà quante volte. La mia fortuna è stata l’aver trasformato la mia passione in professione e alla veneranda età di 50 anni sono ancora in grado di lottare là davanti”.
Ti aspettavi il terzo posto in qualifica?
“Se devo essere sincero, sì. Non me lo aspettavo con la pista scivolosa che poco si adatta alle caratteristiche della nostra macchina. Per essere veloci sull’asciutto abbiamo dovuto fare delle scelte di assetto molto estreme che quando la pista è bagnata ci tagliano le… gambe, passami la battuta”.
“Probabilmente se l’asfalto fosse stato più bagnato avremmo stravolto il set up per essere forse ancora più competitivi. Non è un caso che le nostre prestazioni siano andate migliorando man mano che il circuito si asciugava”.
Fiducioso per domani?
“Venite a vedere la gara: domani sarà bello. Ci sarà da divertirsi…”.
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