Ravaglia: "Io ai miracoli di Zanardi ci credo!"
Il team manager della BMW Italia-Ceccato Motors è rimasto sgomento alla notizia dell'incidente di Alex, avvenuto poche ore dopo l'annuncio della sua partecipazione alla gara del GT Italiano a Monza.
L'incidente di Alex Zanardi è stato un fulmine a ciel sereno che ha colpito tutto il mondo dello sport motoristico e non solo. Ironia della sorte, poche ore prima che il Campione bolognese perdesse il controllo della sua handbike e finisse contro un camion durante l'evento "Obiettivo 3" in Toscana, era stato annunciato il suo ritorno in azione nel GT Italiano.
BMW Team Italia e Ceccato Motors Racing avevano infatti svelato che "Zanna", ancora ricoverato all'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena, sarebbe stato al volante della BMW M6 GT3 nel round Endurance di Monza, con il team manager Roberto Ravaglia che è rimasto attonito alla terribile notizia del pomeriggio.
“E’ un grandissimo dolore quello che provo per Alex, la notizia è stata tremenda. Naturalmente ho seguito e sto seguendo tutti gli aggiornamenti dopo l’intervento, ma ora non vorrei parlare di ricordi ma di un continuo rapporto con Alex che va avanti da anni nel mondo delle quattro ruote - ha detto Ravaglia ad ACI Sport - Sono fiducioso sulla sua guarigione perché sono convinto che Alex è molto forte e comunque dobbiamo aspettare i prossimi giorni per vedere come reagirà. Per me e per molte altre persone è un grande privilegio aver incontrato Alex ed aver iniziato con lui e BMW un lungo percorso che ha portato a brillanti risultati”.
La tristezza per una situazione molto delicata ha messo in secondo piano la gioia di poter rivedere Zanardi su una macchina da corsa della Casa bavarese, con al muretto il Campione del Mondo Ravaglia che ancora non si capacita dell'accaduto dopo aver già vissuto una situazione simile in seguito all'incidente del Lausitzring in cui l'emiliano perse le gambe.
"La notizia dell’incidente di Alex è stato un fulmine a ciel sereno che si è abbattuto su tutta la squadra. La cosa incredibile è che poche ore prima del suo incidente BMW Italia aveva annunciato la partecipazione al campionato italiano 2020 e la sua partecipazione all’ultima gara di Novembre a Monza. Al suo fianco fortunatamente ha la moglie Daniela, posso solo dire che è la degna compagna di Alex, forte, presente, amorevole e determinata".
"Io ho avuto l’onore, e di questo ne sono molto orgoglioso, di aver dato il mio contributo al ritorno alle competizioni automobilistiche di Alex dopo l’incidente del 2001. E’ dal 2003 che Alex ha sempre gareggiato con squadre dove io ero il Team Manager quindi ho visto tutta la sua evoluzione di pilota di vetture a ruote coperte, è sempre stato un pilota che cercava sempre il limite, mai soddisfatto della propria performance perché riteneva di poter fare sempre meglio".
"Quando siamo andati a fare il primo test nel 2003 con una BMW appositamente modificata nei comandi per lui, dopo il test, che è stato veramente difficile, mi disse: 'dai coraggio, possiamo solo migliorare'. E da quel momento non ha mai smesso di far modificare i comandi per sfruttarli al meglio e ogni tanto aveva un’idea geniale come fosse un vero ingegnere".
La speranza è quindi di riaverlo presto a casa in salute e poi ai box per scambiare ancora sorrisi e godersi le emozioni della pista, forti del carisma e della voglia di vivere a pieno la vita che Alex ha sempre trasmesso a tutti.
“In questa triste vicenda non mi ha sorpreso la vicinanza di tutti gli italiani e la grande manifestazione di affetto nei suoi confronti perché conosco molto bene la grande e meritata fama di Alex, frutto della forte personalità e della comunicazione che possiede. Sono innate. Tutte le persone vicine ad Alex sono motivate dal coraggio che sa trasmettere con le sue imprese sportive ed umane e ho una convinzione che mi sono fatto in tutti questi anni di collaborazione con lui".
"E cioè che chiunque di noi veda in lui una forza della natura in grado di superare tutte le difficoltà non solo fisiche ma anche psicologiche, è assolutamente partecipe e coinvolto quasi fossimo una squadra da lui diretta. Non c’è da sorprendersi per queste manifestazioni di affetto che stanno arrivando anche da oltre confine, Alex è amato da tutti perchè ha saputo fare del bene a molte persone con il suo sorriso e la forza interiore trasmettendo sempre positività".
"Adesso siamo tutti rattristati, ma altrettanto fiduciosi che Alex quando rientrerà ci verrà a fare visita al Team che dista pochi chilometri da casa sua e sono certo che la prima cosa che mi dirà sarà: 'Quando mi porti a fare un test con la BMW M6?'. Ed allora avrà inizio un’altra avventura super stimolante per tutto il Team. Lo aspetto a Padova con tutto il mio cuore per continuare insieme la sua bella storia. Ed io ai miracoli di Alex ci credo".
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