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Intervista

Paolo Venerosi, un gentleman driver con un cuore Porsche

Nonostante il momento difficile e soprattutto l’incertezza di quando e come ripartiranno i campionati, per Paolo Venerosi Pesciolini si prospetta il rientro nel Campionato Italiano Gran Turismo, come già anticipato. La macchina ovviamente una Porsche, la 991 MK2 GT3/R gestita da Ebimotors.

Paolo Venerosi, Ebimotors sul podio

Foto di: acisportitalia.it

Paolo Venerosi Pesciolini ha origini da una famiglia nobile toscana, per la precisione pisane. Classe 1966. Si avvicina al mondo delle competizioni nel 2012, gareggiando con Alessandro Baccani nel Targa Tricolore, a bordo di una Porsche 911 GT3 Cup. Stagione molto interessante che vede l’equipaggio, arrivare secondo in Campionato nella classe Cup.

Da qui il salto nel Campionato Italiano Gran Turismo, sempre con Antonelli Motorsport e l’amico di sempre, Alessandro Baccani. Come vettura, ovviamente una Porsche 911 GT3 Cup, la casa di Stoccarda è sempre nelle sue corde e lo accompagna tutt’ora. In quegli anni, i consigli di Alessandro, permettono a Paolo di crescere in modo esponenziale.

Nel 2015, I due driver arrivano alla corte di Enrico Borghi e di conseguenze in Ebimotors, Team storico del panorama internazionale delle competizioni. Il ricco palmares parla da solo. Da questo momento, le prestazione di Paolo crescono, il GT Italiano è molto combattuto sia nella GT Cup sia nella Classifica finale del Pirelli Tyres Cup, Paolo si piazza in quarta posizione. Stessa posizione anche nella classifica finale conduttori, insieme al compagno Baccani.

Il 2016 vede ancora un ulteriore passo in avanti, con il passaggio alla Porsche 997 GT3/R, sempre nel Campionato Italiano Gran Turismo e al fianco di Baccani. Una stagione importante che porta ulteriore esperienza e affinità nella guida, con quella che è ritenuta, una delle vetture per piloti “specialisti”.

La stagione successiva, la 2017, vede il duo toscano sempre impegnato nel Campionato Gran Turismo. Ottima l’apertura della stagione a Imola con una doppia vittoria. Per tutta stagione, il duo ha sempre lottato per il titolo, sfuggito per soli cinque punti, in gara 2 al Mugello (evento conclusivo) a causa di un ritiro.

Il 2018 é stato l’anno del cambiamento, con la partecipazione alla Michelin Le Mans Cup a bordo della Porsche 991 MK1 GT3/R. Una stagione intensa e soprattutto combattuta, con un parterre di piloti professionisti di alto livello. Per loro un quinto posto finale e la soddisfazione della Pole a Monza a opera di Alessandro.

Infine si arriva alla stagione 2019, sempre Michelin Le Mans Cup ma con la Porsche 991 MK2 GT3/R. Stagione ancora piú combattuta della precedente, per loro un piazzamento a metá classifica.

Paolo, come nasce il tuo amore per il marchio Porsche?
"Nasce da lontano diciamo, la prima vetture sportiva che ho acquistato é stata una Maserati Cambiocorsa. Da questa, sono poi passato alla Ferrari Scaglietti, una bella macchina con una grande linea, la rimpiango ancora. Poi volevo una vetture da poter utilizzare anche in pista, la Scaglietti non era adatta e suggerito da un amico del Porsche Club Toscana, mi sono preso una 997 Cabrio usati. Un amore a prima vista, potevo usarla sia in strada che in pista. Ho partecipato a diversi incontri del Club, dove tra l’altro c’erano delle piccolo gare. Da li la voglia di provare una macchina da competizione. In tutto questo ovviamente c’é l’amico di sempre Alessandro Baccani che oramai conosco da un ventennio".

Chi è per te Alessandro Baccani?
"L’amico di sempre. Il 'Bacca' è sempre stato al mio fianco e tutto quello che sono riuscito a fare fino ad esso lo devo a lui e a Enrico Borghi. E’ nata un’amicizia incredibile, ci frequentiamo anche al di fuori delle competizioni. Il mio cammino da pilota è partito per gioco, volevo provare il brivido della pista e dopo alcune gare con il Club ho deciso di provarci".

E la Ebimotors?
"Enrico Borghi e il Team Ebimotors sono una seconda famiglia. Negli ultimi anni sono stati sempre al mio fianco, la mia famiglia nel Motorsport. Abbiamo raggiunto risultati importanti, abbiamo perso insieme, come una famiglia e ci siamo rialzati sempre più forti".

Che cosa farai da grande?
"Occhevvoi che faccia, continuo a divertimi", risponde in purissimo dialetto toscano.

 

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