La
Michael Shank Racing è entrata nella storia della
24 Ore di Daytona, aggiudicandosi la 50esima edizione della grande classica della Florida, che anche quest'anno apre la stagione della
Grand-Am. L'equipaggio composto da
AJ Allmendinger, Ozz Negri, Justin Wilson e John Pew ha saputo sfruttare al massimo il potenziale della sua
Riley-Ford, anche se si è dovuto sudare il successo praticamente fino all'ultimo metro dei 761 giri completati.
Basta pensare che quando ha tagliato il traguardo Allmendinger aveva un vantaggio di appena 5" nei confronti dell'altra
Riley-Ford portata in gara dai poleman della
Starworks Motorsport. Nel finale
Ryan Dalziel le ha provate tutte per rientrare sui vincitori, che hanno regalato al loro team la sua prima affermazione a
Daytona, ma alla fine lui e i suoi compagni (Lucas Luhr, Allan McNish, Alex Popow ed Enzo Potolicchio) hanno pagato gli errori commessi a cavallo della 18esima ora e si sono dovuti accontentare della piazza d'onore.
A completare la giornata trionfale della
Michael Shank Racing, ma anche della
Ford, che piazza tre suoi motori sul podio, ci ha pensato l'equipaggio composto da
Jorge Goncalvez, Michael McDowell, Felipe Nasr e Gustavo Yacaman, bravi a piazzarsi in terza posizione, approfittando anche dei problemi al cambio che hanno condizionato il finale di gara della
Riley-BMW della Ganassi Racing con Pruett/Rojas/Rahal/Hand, che alla fine si è dovuta accontentare della sesta piazza.
La migliore delle vetture del team di
Chip Ganassi è stata quindi quella dell'equipaggio "all star" composto da
Juan Pablo Montoya, Scott Dixon, Dario Franchitti e Jamie McMurray, quarti all'arrivo, davanti alla prima delle
Corvette, che è quella della
Action Express portata in gara da
Donohue/Fittipaldi/Law.
Solo nona invece la vettura gemella, ovvero quella su cui ha corso anche
Max Papis. E' andata addirittura peggio a
Max Angelelli, la cui gara è durata appena lo spazio di pochi giri, prima che il motore della sua
Corvette della
SunTrust lo tradisse.
Serratissima la lotta in
classe GT, che alla fine ha visto la prima vittoria della
Magnus Racing e della sua
Porsche. Parliamo comunque di un team che poteva contare sull'apporto di un veterano come
Andy Lally, al suo quarto centro a Daytona, cui sono stati affiancati
Richard Lietz, John Potter e René Rast.
A contendergli il successo fino alla fine ci ha provato l'altra
Porsche della TRG, che ha chiuso nello stesso giro. Dopo aver comandato le operazioni per diverse ore, l'altra
997 GT3 della Brumos Racing si è invece dovuta accontentare di piazzarsi terza ad un giro. Solo quinta la migliore delle
Ferrari 458, quella della
Risi Competizione affidata ad
Andrea Bertolini, Olivier Beretta e Toni Vilander. Ritirata invece quella di
Giancarlo Fisichella e Gianmaria Bruni.
24 Ore di Daytona - Classifica finale
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