Gli studenti di Eindhoven iniziano con una Formula!
La tecnologia elettrica per il prototipo IM01 di Le Mans sarà provata su una monoposto da 545 CV per 658 kg
Foto di: Gerlach Delissen Photography
Il loro obiettivo è la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, approfittando della franchigia d'iscrizione denominata “Garage 56”, che è tradizionalmente riservata alle vetture portatrici di particolari tecnologie o di innovazioni in termini di mobilità sostenibile.
Gli studenti olandesi della Eindhoven University of Technology hanno intanto rivelato il loro veicolo di sviluppo, che non sarà curiosamente uno Sport Prototipo, bensì una monoposto completamente elettrica che d'ora in poi fungerà da “test car”...
Un team di 60 laureandi dell'ateneo della città dei Paesi Bassi e della Fontys Hogescholen, un'analoga università nazionale di scienze applicate, hanno infatti lavorato per più di un anno onde progettare e costruire una monoposto alimentata da batterie, in grado di raggiungere i 285 chilometri l'ora, situandosi peraltro al livello prestazionale del Campionato FIA di Formula E.
Si tratta di una “macchina laboratorio” per capire, mettere a punto e sviluppare il powertrain elettrico costituito da due motori Yasa-750 e un pacco batteria che sarebbe sufficiente per completare un giro sul Nordschleife del Nürburgring in meno di otto minuti. Parlano le prestazioni: la monoposto pesa soltanto 658 kg ed eroga 545 cavalli, con parti della sospensione in titanio stampato in 3D.
"La nostra barchetta per Le Mans sarà alimentata da quattro propulsori elettrici simili alle due unità motrici che utilizziamo sul 'prototipo' siglato KP&T IM/e. Essa avrà a bordo anche un piccolo motore convenzionale, perché è ancora troppo presto immaginare di affrontare la 24 Ore con un veicolo spinto soltanto da pile. Ma le ruote saranno mosse esclusivamente dall'energia elettrica: il concetto è simile a quello alla base della Chevrolet Volt stradale", ha raccontato Rogier de Rijk, team manager della scuderia accademica InMotion, spiegando le differenze tra la monoposto già presentata e il futuro mezzo per la maratona della Sarthe. "Non importa in quale anno prenderemo parte alla corsa, ma ci saremo. Che si tratti del 2018 o 2019, non importa: vorrà dire che avremo un altro anno per imparare nozioni da questo prototipo, al fine di sviluppare la vettura da corsa per Le Mans", ha aggiunto.
Il commento del dirigente neerlandese prelude al fatto che, esclusa per impossibilità materiale l'edizione 2016, l'iscrizione “Garage 56” comporterà la sfida con un'altra équipe che avrebbe già ottenuto il via libera per correre nel 2017 la 24 Ore, come noto uno degli eventi più ambiti dell'automobilismo internazionale. "Quest'anno, nel mese di giugno, è diventato chiaro a tutti che una squadra francese, che aveva sviluppato una macchina a biogas, era già di qualche passo davanti a noi, avendo ottenuto i finanziamenti necessari per fabbricare la monoscocca”, ha spiegato de Rijk. “Per quanto ci concerne, dobbiamo ancora reperire le risorse materiali per realizzare il nostro sogno e, quindi, abbiamo sviluppato una prima monoposto elettrica non soltanto per testare la tecnologia necessaria, ma anche per mettere in mostra ai potenziali sponsor quello che siamo capaci di fare", ha concluso il manager.
Jan Lammers, olandese di Zandvoort, vincitore nell'ormai lontano 1988 della 24 Ore di Le Mans sulla Jaguar XJR-9 condivisa con Johnny Dumfries e Andy Wallace, ha abbracciato il progetto universitario degli studenti di Eindhoven. “Guardiamo a questi ragazzi!”, ha esclamato l'ex pilota di Formula 1, parlando con Tim Biesbrouck di electricautosport.com. “Hanno iniziato da un foglio bianco di carta, materializzando il loro sogno e sviluppando questo veicolo. A volte l'esperienza porta noi piloti a restringere la nostra creatività, ma c'è spesso chi ci dimostra che certe cose si possono pensare e realizzare concretamente", ha detto Lammers. Jan è notoriamente un appassionato sostenitore di numerosi progetti nel settore delle competizioni ecosostenibili, non soltanto in Olanda.
Sulla strada di una crescente competitività, gli studenti/ingegneri di pista del team InMotion hanno nelle loro mire il miglioramento di diversi record sul giro per veicoli elettrici: cominceranno dal Circuit Park Zandvoort nella primavera del 2016, ma il loro vero e successivo obiettivo è l'Anello Nord del Nürburgring, un impianto carico di mitologia agonistica. Lì cercheranno di percorrere i 20,8 chilometri della pista tedesca in un tempo al di sotto dei sette minuti e 22 secondi, per cancellare il primato stabilito da Jochen Krumbach nell'ottobre 2012 con una Toyota TMG EV P002...
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