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Sparco: 40 anni di storia fatta di innovazioni per le corse (e non solo)

La Sparco ha celebrato con un gala nel Museo dell’Automobile di Torino i suoi primi 40 anni di storia. Ripercorrendo il passato vi portiamo a sciprire alcuni dei nuovi prodotti che sono frutto di soluzioni geniali per sedili, tute, guanti e... cockpit.

Festa 40 anni Sparco

Foto di: Franco Nugnes

Festa 40 anni Sparco
Festa 40 anni Sparco
Casco in carbonio Sparco
Casco in carbonio Sparco
Sedile Sparco
Sedile Sparco
Calzature Sparco
Sedile Sparco
Guanto Sparco touch screen capacitivo
Guanto Sparco touch screen capacitivo
Guanti Sparco
Guanti e tuta Sparco
Serbatoi
Postazione gaming by Sparco
Postazione gaming by Sparco
Postazione gaming by Sparco
Festa 40 anni Sparco

Duecentocinquanta invitati alla cena di gala nel Museo dell’Automobile di Torino: la Sparco ha celebrato i suoi primi 40 anni di storia in una serata nella quale non è mancata l’applauditissima esibizione di Arturo Brachetti, l’abile trasformista torinese che ha risposto alla chiamata dell’amico d’infanzia, Claudio Pastoris, CEO del marchio di Volpiano da 11 anni. La serata di domenica ha preceduto il lancio dei prodotti 2018 che sono stati mostrati in un’anteprima e la Sparco, acronimo di Società Produzione ARticoli Competizione, ha aperto un’interessante… finestra sul futuro, più che guardare al suo passato.

Passione, ricerca e sviluppo, innovazione sono i pilastri che animano i 900 dipendenti dislocati in cinque sedi tra Volpiano, Leinì, Grombalia (Tunisia), Irvine e Indianapolis (USA) e che fanno di Sparco un leader indiscusso nello studio dei sistemi di sicurezza nell’automobilismo.

La missione dei fondatori, Enrico Glorioso, Nello Parisi e Luigi De Virgilio non è mai stata tradita dal quel 1977 quando la tv diventava a colori e nei cinema si proiettava il primo Guerre Stellari. Era l’anno in cui Niki Lauda, deturpato nel volto dalle fiamme dei Ring dell’anno prima, conquistava il secondo mondiale con la Ferrari 312 T2. In un periodo continuamente costellato da gravi incidenti, la FIA decise di introdurre delle nuove regole sulla sicurezza che la Sparco seppe interpretare nel modo migliore producendo nel 1978 la prima tuta, la Standard realizzata in Kevlar, in grado di resistere al fuoco per 11”.

È stato anche l’anno della produzione del primo sedile da corsa, altro punto di riferimento Sparco nel mondo delle competizioni automobilistiche, proprio mentre gli altri prodotti del marchio (tute ignifughe, scarpe da corsa, guanti e caschi) erano disponibili nella famosa roulotte presente sui campi di gara dei rally e nel negozio di Torino dove si poteva trovare tutto l’occorrente per correre in macchina.

E durante il gala il filmato che è stato proiettato ha legato tutti i fili con il passato rivelando quanto importante sia stato il contributo di Sparco nel definire importanti passi avanti nella sicurezza. Nel 2009 c’è stato un momento di turbolenza societaria e l’intervento di Claudio Pastoris, attuale CEO, e del presidente, Aldino Bellazzini, ha salvato un marchio che ha vissuto un momento molto difficile…

“Ho cercato di mettere le mie competenze insieme a quelle di Bellazzini che aveva la necessaria disponibilità finanziaria – spiega Pastoris – domenica ho voluto che alla nostra festa ci fossero collaboratori, amici e giornalisti. Viviamo in un mondo piccolo nel quale ci si conosce tutti”.

“I 40 anni di Sparco dovevano essere rappresentativi non solo del Motorpsort, ma anche della tecnologia che ha cambiato la nostra vita, migliorando le sicurezza in modo straordinario e non credo che in altri settori si sia fatto così tanto in così poco tempo”.

Miki Biasion, due volte campione del mondo rally, durante la festa ha ricordato che nel 1986 “…dovevo partecipare al Rally Safari dove l’utilizzo del casco non era ancora obbligatorio e molti piloti non lo utilizzavano perché faceva molto caldo. Io ero consapevole dei rischi, invece, e nelle ricognizioni avevo capito che con il rumore delle Gruppo B era impossibile comunicare con il casco in testa”.

“E allora ho proposto alla Sparco di realizzare un casco aperto che potesse contenere delle cuffie insonorizzate. Così è nato il Pro Rally, un casco jet che è stato il primo al mondo con interfono e cuffie antirumore integrate che poi ebbe un grande successo”.

Insomma cotto e mangiato! E Ivan Capelli ha scoperto dal racconto di Luigi Maria Gnisci (l'unico che ha potuto festeggiare un'anzianità Sparco di 40 anni!) che nel 1990 la tuta color “blu Miami” della Leyton House era stata realizzata due giorni prima della partenza per la presentazione ufficiale del team in Giappone: “Il tessuto in Nomex di quel colore in Italia non esisteva – ha raccontato Luigi Maria Gnisci – e lo abbiamo trovato in un’azienda di Lione. Sono partito in macchina per acquistare i metri di filo necessari a confezionare le tute di Ivan e Mauricio Gugelmin che hanno potuto indossare la loro divisa al lancio della Leyton House”.

“E’ un retroscena che non conoscevo – ammette l’ex ferrarista – ricordo che Adrian Newey il progettista della CG901, il passaggio delle gambe nella centina della scocca lo aveva fatto strettissimo: era di appena 25 cm x 25 cm, per cui chiesi alla Sparco di realizzare una tuta il più aderente possibile negli arti inferiori, perché ogni millimetro recuperato poteva essere determinante a trovare il minimo confort in macchina per guidare senza problemi”.

Storie di vita, storie di passione. Cambiano le persone, passa il tempo ma il DNA della Sparco non è mai variato: è bastato fare un giro fra i nuovi prodotti per rendersi conto che il futuro è già qui, con soluzioni all’avanguardia che sono destinate a spostare la soglia della sicurezza ma anche del fashion.

Nel 2018 vedremo una serie di innovazioni importanti. Torneremo a parlarne in maniera più diffusa, ma è giusto darvi alcune anticipazioni. Per i piloti che corrono nelle categorie turismo nelle quali esiste un limite di peso auto + conduttore sarà fantastico scoprire che montando il sedile QRT (Quick Racing Technology) si possono risparmiare 2 kg:

“Per noi le componenti fondamentali dei sedili sono il carbonio e la vetroresina – spiega Marco Falaguerra, capo del marketing Sparco – il nuovo QRT grazie ad una nuova tecnologia applicata alla vetroresina ci ha permesso di avere un sedile da 4,5 kg che pesa 2 kg in meno rispetto a un sedile con le stesse caratteristiche! Si tratta di un nuovo brevetto Sparco disponibile a 650 euro”.

“La vera innovazione del 2018 – specifica Davide Brivio, giovane responsabile dell’R&D – sono le nuove cinture di sicurezza: la difficoltà era coniugare le morbidezza di questo prodotto con la resistenza necessaria alle omologazioni. Oltre ad assicurare un comfort maggiore siamo riusciti a ridurre il peso di 1 kg in una zona che è sopra il baricentro della macchina. E crediamo che questo sia un risultato strepitoso. Il design è Sparco e contiamo di brevettare anche l’inedito regolatore”.

Se la tecnologia delle macchine da corsa si evolve in fretta, anche l’abbigliamento da corsa deve fare dei passi avanti: per esempio, dai cruscotti stanno sparendo gli interruttori di un tempo per fare posto a comandi touch. Facili da gestire con i polpastrelli delle dita, ma complicati da attivare con i guanti ignifughi. Sparco ha pensato anche a questo: “Abbiamo delle soluzioni touch sensitive – prosegue Falaguerra – con il dito pollice e quello indice è possibile operare sui dispositivi mobili anche con i guanti perché la sensibilità è quasi identica a chi è privo di guanto”.

Insomma non ci si deve stupire di niente perché stanno arrivando le scarpe e, soprattutto, le tute ignifughe traspiranti. I tessuti sono sempre più pregiati: “Sì al Nomex abbiamo aggiunto della seta nella trama per assicurare una maggiore freschezza al pilota – prosegue Falaguerra – ma a colpire sono i fori per la traspirazione che si notano in certi punti di maggiore sudorazione. Sono il frutto di un nuovo procedimento di produzione grazie al quale i buchi in caso di incendio non si allargano, ma al contrario si chiudono, assicurando la resistenza al fuoco di qualsiasi altra tuta ignifuga, ma con un confort di chi sta correndo indubbiamente maggiore”.

Per concludere, vale la pena evidenziare che Sparco ha aperto una sezione gaming: “Abbiamo scoperto che ci copiavano i sedili – conclude Falaguerra – l’unica cosa che avevano fatto era che avevano aggiunto dei braccioli”.

“I nostri competitors nemmeno sapevano che i buchi in alto non servivano a una migliore ventilazione come andavano dicendo, visto che erano indispensabili al passaggio delle cinture! Da un anno abbiamo lanciato il primo cockpit: lavoriamo carbonio e pieghiamo tubi, per cui per il momento non ci siamo avventurati nella produzione del volante e dei comandi, ma abbiamo scoperto che c’è un mondo sterminato di giocatori interessati”. Insomma c’è anche il passaggio dal reale al virtuale…

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