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Stirpe-Giometti: la preparazione di un pilota ai tempi del COVID

I due professionisti ci spiegano come si sono allenati i piloti in quarantena e come sarà il ritorno alle gare per F1, MotoGP, GT e categorie varie.

Federico Stirpe e Christian Giometti

Federico Stirpe e Christian Giometti

Stefano Reali

Christian Giometti è Dottore in fisioterapia (laureato nel 2011 presso Università di Parma) e specialista in terapia manuale. Ha maturato esperienza negli sport professionistici, avendo collaborato per 6 stagioni con il Parma Calcio e attualmente collabora con la Clinica Mobile nel Mondo (struttura sanitaria che offre servizio medico e fisioterapico nel Motomondiale e in Superbike), collaborazione questa nata nel 2016.

Federico Stirpe, laureato in Scienze Motorie presso Università di Pisa, da diversi anni lavora come preparatore atletico nei circuiti di tutto il mondo seguendo piloti di GT, di Formula e anche team.

La loro amicizia è nata sui social dove si è instaurata subito una stima reciproca, poi si sono conosciuti personalmente ed hanno avuto modo di confrontarsi su due professioni diverse ma che devono integrarsi.

Federico, con la sospensioni delle competizioni a livello mondiale, come hai pensato di organizzare la preparazione atletica dei piloti?
"Ho pensato di sfruttare positivamente questo periodo, infatti ai piloti ho proposto fin da subito gli allenamenti online, anche se per me erano una novità assoluta, quindi ho adeguato il mio lavoro a questa nuova modalità, cercando di motivarli per mantenere alta la voglia di competere e di far capire loro l’importanza del mantenimento della forma fisica anche se obbligati a stare a casa".

"Il rischio della quarantena poteva essere, senza dubbio, la pigrizia che porta a mancanza di motivazione ed a tante altre distrazioni, ma devo dire che hanno risposto tutti positivamente; infatti per alcuni piloti di formula ho programmato delle schede da seguire settimanalmente, mentre i due piloti di GT che ho seguito con costanza negli ultimi 3 mesi con gli allenamenti a distanza sono stati Benjamin Hites e Stefano Gai".

Che metodologia di lavoro hai usato con i piloti durante il lockdown? E’ stato possibile allenarsi mantenendo standard qualitativi elevati?
"Con Benjamin Hites, pilota cileno di GT World Challenge che quest’anno farà sua prima esperienza in Europa con Mercedes dopo due anni in USA, ho mantenuto un microciclo di 4 allenamenti a settimana suddiviso in forza, resistenza, specifico e metabolico, ciascuno della durata di un’ora e mezzo/due".

"La sua possibilità di avere una palestra in casa con tutto il materiale necessario a disposizione è stata determinante nell’aumentare esponenzialmente la sua forza e resistenza, potenziando la capacità visiva, migliorando i rilessi e allo stesso tempo consentendogli di perdere 8 kg".

"Questo periodo di allenamenti è stato di fondamentale importanza e proseguirà fino alla seconda metà di luglio in vista delle prime gare Sprint fino ad arrivare al meglio della forma alle gare Endurance, tra cui la gara più importante della stagione cioè la 24 ore di Spa-Francorchamps".

"Invece per Stefano Gai, Campione Italiano Gran Turismo con Ferrari lo scorso anno, ho elaborato un percorso personalizzato di allenamento differente che tenesse conto del tipo di campionato e della durata delle gare (3 ore). Il programma era suddiviso in allenamenti più brevi per tre volte a settimana, di cui due sedute di forza e una di attività aerobica grazie alle quali il pilota ha progressivamente migliorato le sue prestazioni fisiche".

Hai dato ulteriori consigli o suggerimenti ai piloti?
"Come è risaputo, la maggior parte dei piloti si è esercitata utilizzando il simulatore con vere e proprie gare virtuali (Sim racing); in assenza delle competizioni è uno strumento validissimo che aiuta a restare mentalmente in modalità di gara anche se non richiede un grande sforzo fisico".

"Benjamin, essendo un rookie, trascorreva dalle 2 alle 6 ore al giorno nel simulatore professionale per conoscere al meglio i circuiti dove gareggerà in Europa. Per questo motivo, gli ho consigliato un lavoro di esercizi specifici abbinato ad impegnative esercitazioni per potenziare i riflessi e la visione negli stessi giorni delle gare virtuali più lunghe, in modo tale da stressare ulteriormente l’aspetto fisico e mentale".

"A Stefano, che ha deciso di non utilizzare il simulatore, ho suggerito di migliorare la qualità del sonno, dormendo dalle 7 alle 9 ore per notte al fine di recuperare al meglio le energie e di continuare con un percorso alimentare equilibrato".

Christian, il motomondiale sembra riaprirà i battenti a metà luglio, come si presenteranno fisicamente i piloti per l'appuntamento?
"Credo che tutti i piloti si presenteranno in condizioni fisiche ottimali, avranno sfruttato il periodo dello stop forzato per allenarsi al meglio. Quello che potrebbe influire negativamente dopo uno stop cosi lungo sarà non aver potuto guidare una Moto Gp, una Moto 2 o una Moto 3 per molto tempo. Se si pensa che rispetto una normale pausa tra una stagione e l'altra lo stop è di massimo 2 mesi prima della ripresa (con i test invernali), in questa situazione si potrebbe arrivare a quasi 5 mesi di inattività, prima di risalire sulla moto da competizione in pista (senza peraltro aver possibilità di svolgere giornate di test), potendo cosi dover affrontare molte problematiche fisiche da "ripartenza" e riadattamento allo sforzo intenso".

Quali “difficoltà fisioterapiche" ti aspetti di dover affrontare durante un campionato ridotto (si parla di 12 gare rispetto a quello programmato a inizio anno di 20) e con più appuntamenti ravvicinati?
"Sicuramente un campionato "breve" rimarrà aperto alla vittoria finale sino all'ultima gara e di conseguenza per tutti i piloti sarà una vera occasione, spingendoli sempre al limite e aumentando cosi il rischio di cadute e infortuni".

"La distribuzione di più gare consecutive ridurrà i tempi di recupero a disposizione dei piloti, quindi sarà sicuramente più intenso il lavoro fisioterapico, per permettere loro di recuperare il più rapidamente possibile e aiutarli a raggiungere una performance ottimale in vista della giornata di gara".

Quali accorgimenti verranno presi per la tua professione vista l’emergenza Covid-19?
"Certamente come organizzazione del mondiale, si disporrà dell'utilizzo di tutti i protocolli di massima sicurezza al fine di svolgere il nostro lavoro nel paddock, senza nessun rischio per noi operatori e per gli utenti, per il mio ruolo immagino saranno molto simili a quelli che utilizzo tutt'ora presso i miei studi privati (dispositivi come guanti, mascherina, visiera ecc...). Nella speranza che già dal 2021 si possa avere un calendario completo con tutte le gare, la ripartenza di questo motomondiale darà un forte segnale per il ritorno alla normalità".

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