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Iannone: "Team satellite Suzuki? Sarebbe positivo con due piloti esperti"

Il pilota della Suzuki in MotoGP è stato ospite dello stand di Motorsport.com al Motor Show ed ha dato diversi spunti interessanti parlando della stagione appena conclusa, ma anche del futuro.

Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com

Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com

Davide Cavazza

Andrea Iannone, Suzuki
Andrea Iannone, Suzuki
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Suzuki
Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com
Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com
Andrea Iannone, Suzuki, Matteo Nugnes, Motorsport.com
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Oggi abbiamo avuto un ospite speciale allo stand di Motorsport.com al Motor Show. Andrea Iannone, pilota ufficiale della Suzuki in MotoGP, ha risposto alle nostre domande sulla stagione appena conclusa e sulle sue aspettative per il futuro. Ecco cosa ci ha raccontato il pilota di Vasto:

Quella 2017 è stata una stagione un po' complicata per te, ma nel finale della stagione tu e la GSX-RR avete cominciato a capirvi un po' di più...
"Sicuramente è stata una stagione un po' complicata all'inizio, ma siamo riusciti a reagire bene nella seconda parte di campionato e questo è un aspetto molto importante, soprattutto perché tra poco inizierà un nuovo campionato e dobbiamo farci trovare pronti se vogliamo ottenere i risultati a cui aspiriamo".

Durante gli ultimi test avete provato il nuovo motore e sembra che abbiate avuto delle indicazioni positive, soprattutto perché questo sembrava un po' il punto debole della moto di quest'anno...
"Non c'è un problema specifico della moto di quest'anno. A questi livelli non c'è un solo aspetto che ti può far fare il salto definitivo. In generale dobbiamo cercare di migliorare un po' tutti gli aspetti e rifinire i dettagli per fare lo step per lottare al vertice".

Meritato riposo a parte, immagino che tu abbia una grande voglia di arrivare a Sepang per capire come siete messi con la moto 2018, oltre ad avere un grande voglia di riscattarti...
"Per il momento ho una grande voglia di riposarmi, perché sono stato molto in giro dopo i test di Jerez, tra diversi eventi. E' molto importante in questo momento riuscire a ricaricare un po' le batterie per poi arrivare a Sepang carichi. Arrivere lì scarichi potrebbe essere un problema".

Oggi ti abbiamo visto anche al volante di una Suzuki Swift all'Area 48. Molti tuoi colleghi si divertono con le quattro ruote, pensi che potrebbe piacere anche a te in futuro?
"Io giro molto con i kart ed ho già fatto tre volte il Monza Rally Show. Sono appassionato di auto come di moto e mi piace. Oggi ho guidato la Swift in questo mini circuito del Motor Show ed è stata una bella esperienza, perché è una macchina piccolina ma veloce. Fa sempre piacere guidare una vettura sportiva".

Recentemente Davide Brivio ha detto che potrebbe essere molto utile per la Suzuki avere una squadra satellite: credi che renderebbe più veloce lo sviluppo della moto?
"E' una cosa che ho chiesto io già dall'anno scorso, quindi sarei contento se fosse a disposizione un team satellite. Sicuramente un team satellite con due piloti esperti sarebbe una cosa molto positiva per la Suzuki. Avere un team satellite con due rookie invece potrebbe essere positivo solo sul lungo periodo".

L'anno prossimo disporrete di nuovo delle concessioni: credi che anche quello possa velocizzare lo sviluppo?
"No, non vedo nessun vantaggio".

Non pensi quindi che riuscirete ad approfittare di qualche test in più?
"Non è mai facile fare dei test in più, inoltre abbiamo le gomme contingentate, quindi non si può girare troppo. Sarà importante capire se la Suzuki riuscirà a fare qualche sviluppo importante in vista dell'anno prossimo. La cosa positiva è che abbiamo la possibilità di sfruttare qualcosa in più se saremo bravi, ma dobbiamo cercare di essere competitivi con gli stessi mezzi degli altri".

L'obiettivo quindi per l'anno prossimo è tornare a lottare per il podio. Tu ci credi?
"Io ci credo sempre, ma un pilota corre per vincere, non per salire sul podio. Il nostro è un percorso diverso, stiamo lavorando per costruire una moto competitiva. Ma se io non credessi nelle mie potenzialità e in quelle della Suzuki starei a casa e non andrei neanche a fare le gare".

Approfitto della tua esperienza di pilota: dopo l'ultima gara di Valencia, sui social si è scatenato un dibattito sul salvataggio di Marquez, tra chi diceva che è stato fortunato e chi invece diceva che è stato un fenomeno. Tu, che queste moto le guidi, che idea ti sei fatto?
"Ti posso dire quello che penso di Marquez. Credo che sia un pilota estremamente talentuoso e molto forte. Non penso che ci sia altro da dire su un pilota che ha vinto tanto e che continua a farlo come fa lui". 

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