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Giovinazzi: "Ero vicino a correre con Audi in DTM"

Antonio rivela di aver avuto la possibilità di correre nel Turismo Tedesco nel 2016 e rinvia tutto al prossimo anno

Antonio Giovinazzi

Foto di: acisportitalia.it

Antonio Giovinazzi è stato uno dei protagonisti della cerimonia di premiazione dei Campioni Italiani dell'Automobilismo 2015 organizzata dall'Automobile Club d'Italia.

Nel corso della serata, il pilota di Martina Franca, al quale è stato consegnato il premio "Gino Macaluso", si è concesso per una intervista in esclusiva dove ha fatto il punto della situazione in vista della stagione 2016 che lo vedrà correre in GP2 con il team Prema.

Giovinazzi, congratulazioni per il suo approdo in GP2 con Prema, scuderia che hai affrontato nella recente stagione in FIA F3 Europea. Cosa si attende da questa prima stagione in GP2 dove solitamente serve almeno un anno di apprendistato per poter ottenere dei risultati di prestigio?
La GP2 sarà totalmente diversa dalla F3 Europea. Sarò col team Prema che è stato sempre il mio avversario, ma da quest’anno ci siamo uniti e spero che unendo le forze possa uscire fuori un ottimo team. Saremo entrambi esordienti nella serie, ma sicuramente un team come Prema che ha sempre fatto bene in qualsiasi categoria sono certo che continuerà a ottenere ottimi risultati. Avrò anche un ottimo compagno di squadra con già un anno di esperienza come Gasly che potrà aiutarmi parecchio. Dovrò dare il mio 100%, impegnarmi al massimo ed arrivare preparato alla prima gara di Barcellona”.

E’ stato recentemente impegnato nell’Asian Le Mans Series dove ha colto due vittorie in altrettante partecipazioni. Come le è sembrato guidare un prototipo e, in una ipotesi futura, prenderebbe in considerazione la possibilità di correre con tali vetture?
“Questa categoria è partita inizialmente come un allenamento invernale. E’ stata un’esperienza molto bella e molto diversa. La vettura è molto pesante, tre ore di gara, il cambio pilota, il dover risparmiare benzina e gomme è stata un’esperienza che mi è piaciuta molto. Nel futuro potrei tornare a correre in endurance. Ho vinto due gare ed è stato un esordio fantastico anche in prospettiva 2016, vedremo in futuro…

Parliamo di Macau. Rivedendo le immagini sembra quantomeno dubbia la penalità inflitta. C’è ancora del dispiacere per aver avuto preclusa l’opportunità di poter vincere una gara senza dubbio alla sua portata, specie dopo aver visto il passo mostrato?
Sicuramente ogni volta che perdi una gara così rimane sempre dell’amaro in bocca, ma in questa occasione di più. Il passo era molto veloce, avrei potuto giocarmela con Rosenqvist ma ormai è andata così, sono passati due mesi. Cercherò di prendermi la rivincita prossimamente”.

Nella FIA F3 Europea, Rosenqvist poteva vantare certamente una maggiore esperienza rispetto a lei. Cosa è mancato per conquistare un campionato decisamente alla sua portata e sfuggito per pochissimo?
Il campionato è partito benissimo, poi abbiamo avuto un calo a Portimao. La Prema ha approfittato di questo, andando avanti vincendo numerose gare mentre noi abbiamo perso i punti necessari. Poi al Nurburgring purtroppo due incidenti alla prima curva mi hanno precluso ogni chance. Sono dispiaciuto di aver perso il campionato, ad ogni modo ho perso contro una coppia con molta esperienza come Rosenqvist e Prema. I campionati composi da undici weekend di gara sono sempre molto difficili, loro sono stati più forti di noi nel finale di stagione e meritano i miei complimenti”.

Nella scorsa stagione in FIA F3 Europea voi piloti siete stati molto criticati per i numerosi incidenti verificatisi nelle prime gare della stagione. La FIA ha recentemente invitato i piloti ad un corso per tracciare le linee guida del comportamento in pista, crede che questo possa aiutare o una maggiore formazione nelle categorie minori può essere l’unica soluzione per evitare comportamenti al limite del regolamento?
Il problema dello scorso anno derivava dal fatto che molti piloti provenivano direttamente dal kart. Credo sia una mossa sbagliata passare dai kart alla Formula 3, categoria molto difficile e molto competitiva. Esistono categorie molto importanti per far crescere il pilota come la Formula Renault 2.0 o la Formula 4. Il corso può certamente servire, ma fare un anno in più sui kart, poi passare in Formula 4 ed infine fare il salto in Formula 3”.

Ha avuto l’opportunità di correre in DTM. Che esperienza è stata e che sensazioni ha avuto nel guidare un tipo di vettura completamente diversa da quella cui lei era abituato?
“E’ stata un’esperienza fantastica, correre con un team così professionale come Audi è stata una delle più belle esperienze della mia carriera. La gara è stata difficile, il DTM è una delle categorie più competitive con le vetture racchiuse in mezzo secondo. E’ stata una gara impegnativa come pensavo. Mi aspettavo un passaggio in Audi quest’anno che purtroppo non si è concretizzato ma spero di poter rinviare il tutto al 2017”.

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