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Ferrari: show capolavoro per la festa dei 70 anni del Cavallino!

Applauditissimo lo show di Marco Balich che ha impreziosito le celebrazioni per il 70esimo anniversario della Ferrari. Marchionne è riuscito a stupire gli oltre 4mila clienti e ospiti che hanno affollato la speciale tribuna allestita a Fiorano.

Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari

Franco Nugnes

Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari
Sergio Marchionne apre le celebrazioni per i 70 della Ferrari
Sergio Marchionne apre le celebrazioni per i 70 della Ferrari
Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari
Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari
Le celebrazioni per i 70 anni della ferrari
Ferrari 125 S durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della Ferrari
Ferrari 125 S e Ferrari LaFerrari durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della Ferrari
Ferrari 250 California durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della Ferrari
Ferrari 125 S e Ferrari 250 GTO durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della Ferrari
Ferrari 125 S, Ferrari 250 GTO e Ferrari LaFerrari durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della F
Ferrari Enzo e Ferrari Testarossa durante lo spettacolo fatto per i 70 anni della Ferrari
Da sx a dx: Il presidente della FIA Jean Todt, A.D. Liberty Media Chase Carey, Sebastian Vettel, Team Principal Ferrari Maurizio Arrivabene e l'ex pilota Ferrari Jean Alesi con il figlio Giuliano
Ferrari storiche in esposizione a Fiorano
Abitacolo ferrari 500 Mondial
Ferrari storica all'asta di beneficenza per Save the Children
Ferrari 488 Spider Green Jewel all'asta di beneficenza per Save The Children

Chi c’era fra gli oltre 4 mila invitati a Fiorano è stato orgoglioso di esserci. La festa che sabato sera Sergio Marchionne ha voluto per celebrare i 70 anni della Ferrari sarebbe piaciuta anche al Grande Vecchio, al fondatore. E ha fatto commuovere Niki Lauda, il presidente non esecutivo di Mercedes Motorsport, oggi l’avversario, ma non il “nemico”, che si è meritato un’ovazione quando sul mega-schermo del geniale cubo di Marco Balich sono apparse le immagini che ricordavano le imprese indimenticate, e indimenticabili, del campione austriaco.

“Quello che Ferrari ci ha insegnato vale ancora oggi – ha detto nel breve saluto che ha preceduto il maestoso show di Marco Balich – non bisogna lasciar perdere i nostri sogni, spingendoci a prendere dei rischi per realizzarli. Un modo per lasciare il segno e fare la differenza”.

E il numero uno del Cavallino in questo esclusivo appuntamento non ha tradito le attese. Poche parole, niente (facile retorica) ma tanta sostanza nel rivivere una storia che è diventata leggenda.

Sotto una pioggia scrosciante, dopo aver salutato tutti i presenti, clienti, piloti e tifosi Marchionne ha avuto un gesto di riguardo, un pensiero speciale per Michael Schumacher, il campione della F.1 che più ha vinto nella storia: “Vi chiedo di unirmi a me in un applauso anche per chi purtroppo non può essere qui, ma che continua ad avere un posto in prima fila nel nostro cuore”. Ed è stata un’ovazione, come quella riservata a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, i due piloti della Rossa che la storia del Cavallino sono chiamati a scriverla nel presente e nel futuro.

Sono apparsi sulla scena come un colpo di luce, un flash. Il tempo di un silenzioso saluto e poi sono tornati sull’enorme tribuna, inzuppati nonostante l’ombrello. Sono tornati spettatori di uno spettacolo nel quale sono stati anche protagonisti. Perché i piloti (oltre a Lauda c’erano anche Jean Alesi e René Arnoux), i tecnici cambiano, ma la Ferrari resta.

E l’alzabandiera del tricolore seguito dall’Inno di Mameli cantato dai Cadetti dell’Accademia Militare di Modena ha sottolineato che non mancano le occasioni per sentirsi orgogliosi di essere italiani.

Perché la Ferrari ha regalato un’atmosfera da sogno in uno spettacolo sontuoso che ha ripercorso in modo multimediale in un mix riuscitissimo d’immagini, musica ed esibizioni dal vivo i 70 anni del Cavallino (ha cantato il mezzosoprano Stephanka Pucalkova, c’è stato un monologo di Liam Cunningham, l’attore irlandese protagonista del Trono di Spade, oltre a ballerini e acrobati)

Ma la magia è stata aggiunta dalle Ferrari, dalle macchine più prestigiose che hanno sfilato come delle Regine in uno show capace di legare il passato al presente in una stupefacente serata nella quale la pioggia ha saputo aggiungere effetti che nemmeno la fertile mente di Marco Balich poteva aver pensato, come i lampi che all’improvviso hanno squarciato la notte di Fiorano, portando gli spettatori… dentro alla storia del marchio del Cavallino.

La Ferrari non ha badato a spese per un evento che ha richiamato a Fiorano ben cinquecento vetture provenienti da tutto il mondo. Per le strade di Maranello nel weekend si è registrata la più alta concentrazione di supercar planetaria. Anche chi non ha avuto il privilegio di accedere alla pista di Fiorano ha avuto l’opportunità di vivere due giornate indimenticabili sentendosi nell’ombelico del mondo.

Il “parcheggio” che ordinatamente è stato creato al bordo della pista di Fiorano ha offerto un museo dell’evoluzione dell’automotive a cielo aperto. Pezzi pregiati, battuti alle aste più importanti, erano sotto l’acqua come tutte le altre, senza distinzione di pedigree.

All’evento si è vsto Jean Todt, presidente della FIA, ma in precedenza artefice insieme a Luca di Montezemolo del filotto di mondiali dell’Era Schumacher, oltre a Chase Carey, presidente della F.1, John Elkann numero 1 di FCA, Giovanni Malagò, presidente del CONI e Alberto Bombassei, patron della Brembo.

Naturalmente c’era tutto lo stato maggiore della Ferrari con il vicepresidente Piero Ferrari, il team principal della Scuderia, Maurizio Arrivabene e il direttore tecnico, Mattia Binotto.

Più defilato si è notato anche Lapo Elkann che ha visto aggiudicata la sua ex 458 in verde militare a 335 mila euro, in un parterre caratterizzato da tante donne bellissime e altrettanti ricconi che non hanno voluto perdere l’asta che ha vivacizzato il pomeriggio.

RM Sotheby’s ha battuto LaFerrari Aperta che sarà realizzata come 201esimo esemplare per 8 milioni e 300 mila euro, risultando la macchina dell’era moderna più quotata visto che l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza a favore di un progetto di Save the Children.

LaFerrari, in modo un po’ sorprendente, ha letteralmente battuto due Rosse regine del passato: la 250 SWB del ’60 è stata aggiudicata a 7 milioni e 350 mila euro, mentre la California del ’59 si è fermata a 7 milioni di euro.

Il gran finale della giornata indimenticabile è stato il concerto di Jamiroquai, cliente ferrarista da sempre. Peccato che durante l’esibizione del gruppo musicale acid jazz britannico una buona metà del pubblico abbia cominciato a sfollare, come se a esibirsi ci fosse solo un gruppo di supporto e non una fantastica band internazionale. Per fortuna l’altra metà non ha esitato a ballare sugli scalini della tribuna evitando a Jason "Jay" Kay un’umiliazione che non avrebbe meritato. È stata l’unica nota stonata di una saturday night fever…

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