E' morto Giotto Bizzarrini, genio di tante GT invidiate nel mondo
Livornese di 96 anni, ingegnere, designer e poi anche imprenditore nel difficile mondo dell’automotive: Giotto con il suo genio ha firmato vetture come le Ferrari 250 Testa Rossa e 250 GTO, il primo motore V12 Lamborghini, prima di dare vita alla 5300 Gran Turismo Stradale. Ha collaborato con Alfa Romeo e Ferrari, dando vita al sodalizio con l'amico e conterraneo Carlo Chiti, prima di approdare all'ATS. Ha provato anche a trasformarsi in imprenditore, ma poi ha preferito il ruolo del consulente.
A volte il proprio destino è già scritto nel nome: Giotto Bizzarrini può esserne considerato un esempio lampante. La creatività del genio associata a un’indole irrefrenabile e davvero bizzarra, racchiuse in una persona che ha lasciato solchi profondi spesso in storie troppo brevi. A scegliere il nome era stato il nonno, divulgatore e autore di diverse opere scientifiche che sperava in un nipote che sapesse uscire dal bozzolo.
E Giotto non aveva certo deluso le aspettative familiari. Livornese di 96 anni, ingegnere, designer e poi anche imprenditore nell’automotive. Il nostro Paese, ma più in generale il mondo dei motori, ha perso una figura carismatica che ha lasciato un segno profondo con le sue creazioni nelle quattro ruote.
Il progettista toscano ha messo la sua firma su vetture che sono diventate il vanto dell’Italia nel mondo: parliamo di Ferrari 250 Testa Rossa, 250 GTO per rimanere a Maranello, ma come non ricordare il primo motore Lamborghini V12 o le “sue” 5300 Gran Turismo, quando da tecnico sopraffino si era trasformato in imprenditore avviando una fabbrica proprio a Livorno.
Ferrari 250 GTO
Photo by: Kevin Wood / Motorsport Images
Le esequie verranno officiate lunedì 15 a Quercianella dove nacque il 6 giugno del 1926. Sembrava destinato all’insegnamento all’Università di Pisa dove si era laureato in ingegneria, ma la passione per le auto e per le corse era stata più forte: entrò nell’ufficio esperienze dell’Alfa Romeo e collaborò con il team di Consalvo Sanesi.
Dopo tre anni era passato alla Ferrari dove aveva allacciato un rapporto speciale con l’ingegnere Carlo Chiti: i due toscanacci si erano trovati dando luogo a una fervida collaborazione che era durata fino al 1961 quando ci fu la polemica uscita dal Cavallino degli alti vertici che li portò a seguire il sogno del conte Giovanni Volpi di Misurata che fondò l’ATS, Automobili Turismo e Sport.
L’avventura durò molto poco e Bizzarrini si mise in proprio dando vita a Livorno all’Autostar, società disponibile a fare da consulente nella progettazione di motori e vetture. Ferruccio Lamborghini fu il primo committente che gli chiese la realizzazione di un V12 da 3,5 litri per la Lamborghini 350 GTV.
L’anno successivo per la Scuderia Serenissima realizzò insieme alla stilista Piero Drogo la Ferrari 250 Gt Breadvan, così definita per la sua curiosa forma del retrotreno che sembrava furgonata: in realtà era una coda lunga che avrebbe dovuto dare fastidio alla 24 Ore di Le Mans e nelle altre gare del Mondiale Endurance alle 250 ufficiali.
Nel frattempo conobbe Renzo Rivolta, imprenditore che produceva frigoriferi, moto e microvetture (come non ricordare la Isetta) e che a Bresso aveva l’ambizione di diventare costruttore di auto sportive. Giotto si occupò della Iso A3/C destinata alle corse derivata dalla GT 300 disegnata da Giugiaro per Bertone.
Al Salone di Torino del 1963 fu presentata la Iso Grifo con motore V8 Chevrolet da 400 cavalli e l’anno dopo nacque la Prototipi Bizzarrini che due anni più tardi si era trasformata nella Bizzarrini SPA: a Livorno prese forma la 5300 GT Strada, una delle più belle e potenti GT italiane: era una Grifo riveduta e corrette con diverse parti prese dall’esperienza della A3/C.
Della 5300 GT Strada furono realizzati soltanto 133 esemplari prima l’ingegnere decidesse di chiudere l’azienda livornese per dedicarsi solo al ruolo di consulente delle Casa automobilistiche. Con il passare degli anni Bizzarrini da imprenditore diventa consulente di aziende automobilistiche.
Giotto ha contribuito alla progettazione della BZ 2001, una spider su meccanica Ferrari, che non è mai arrivata su strada. Nell’ottobre 2012 l'Università di Firenze aveva conferito a Bizzarrini la Laurea Magistrale honoris causa in Design nella nuova sede di Calenzano che veniva inaugurata proprio in quell’occasione.
Nell'autunno scorso la sua città, Livorno, aveva celebrato la genialità di Bizzarrini con un evento di tre giorni che erano stati svolti negli Hangar Creativi.
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