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Intervista

Billy Monger: "Voglio tornare a correre in monoposto"

Il teenager inglese, vittima di un terribile incidente nel quale ha perso entrambe le gambe, è stato uno dei protagonisti all'Autosport International dove ha parlato della sua voglia di tornare a correre e della sua amicizia con Hamilton.

Terry Grant, stuntman, e Billy Monger sull'Autosport stage con Henry Hope-Frost

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Billy Monger ha subito l'amputazione di entrambe le gambe lo scorso anno a seguito di un incidente avvenuto ad aprile a Donington Park in una gara della F4 britannica.

E' tornato al volante di una vettura tre mesi dopo il terribile incidente ed ha successivamente completato una intensa sessione al simulatore per prepararsi ad un ritorno definitivo.

Parlando sul palco dell'Autosport International, Monger ha affermato come il suo obiettivo sia quello di tornare alla guida di una monoposto.

Grazie al supporto della Motor Sports Association, Monger è riuscito a far modificare una regola della FIA che in passato impedita ai piloti disabili di poter correre in una categoria per monoposto internazionale.

"Quando avevo otto anni guardavo in tv la Formula 1 ed ammiravo i migliori piloti del mondo" ha dichiarato Monger.

"Non vorrei tuttavia essere frainteso. Sono stato lo scorso anno anche a Le Mans ed ho amato ogni singolo minuto di quella gara, ma nel profondo del mio animo il mio obiettivo è sempre stato quello di diventare un pilota di Formula 1 come Lewis Hamilton o Jenson Button".

"La mia passione mi spinge a correre con le monoposto, vetture dove credo di poter rendere al meglio. Poi in futuro vorrei anche tentare l'avventura a Le Mans, sarebbe fantastico". 

Monger è stato ospite di Lewis Hamilton in occasione dello scorso Gran Premio di Silverstone ed ha affermato come il quattro volte campione del mondo sia stato messo eccessivamente sotto pressione dalla stampa con critiche non necessarie. 

"Credo che abbia una fama con i media che non corrisponde a quello che in realtà è. Ho trascorso del tempo con lui a Silverstone e si è comportato come avrebbe dovuto fare il mio idolo".

"Mi ha trattato con rispetto, ha apprezzato i miei sforzi ed è stato al mio fianco solamente per farmi trascorre dei momenti piacevoli".

"Non avrei potuto desiderare di avere un'altra persona al mio fianco al Gran Premio di Gran Bretagna se non colui che ammiravo in tv da quando avevo otto anni".

"Gli sono grato. Siamo ancora in contatto e mi chiede come prosegue il mio percorso e quali sono i miei piani per il futuro. E' stato fantastico e non posso che parlare bene di lui".

 

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