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Tanti auguri di un felice 2019 e speriamo che la Ferrari trovi la via del mondiale

Amici di Motorsport.com inizia un nuovo anno e l'aspettativa degli appassionati italiani è che la Rossa riesca finalmente a rompere il dominio Mercedes nell'era della F1 ibrida. Il debutto di Leclerc sulla Ferrari contribuirà a ritrovare il vero Vettel per sfidare re Hamilton.

Auguri 2019

Auguri 2019

Motorsport.com

Buon 2019. Speriamo tutti che l'anno nuovo possa essere migliore di quello che abbiamo appena lasciato. La prematura scomparsa di Sergio Marchionne ha segnato un 2018 che sembrava potesse portare la Ferrari a rivincere un titolo mondiale undici anni dopo quello firmato da Kimi Raikkonen.

Finché c'è stato il Presidente le cose a Maranello hanno marciato secondo i piani, mentre con la malattia e poi con la morte del geniale uomo dal maglione nero il team si è un po' disunito. Nessuno lo ammetterà mai, ma all'improvviso è venuto a mancare l'agitatore di uomini. Colui che chiedeva le cose impossibili che, invece, il Reparto Corse ha saputo realizzare.

Senza Marchionne se ne sono andate tante certezze e sono affiorati i dubbi e le incertezze. Sebastian Vettel ha sommato più errori di quanto sarebbe stato concesso a un campione della sua levatura (non si discutono le capacità di un quattro volte campione del mondo), ma nessuno meglio del Presidente aveva capito che il punto debole del tedesco era quel carattere così latino del suo pilota di punta, tanto da non sembrare nemmeno un germanico.

E poi la squadra si è aperta su due fronti: non si è mai capito se sia stato Maurizio Arrivabene ad andare contro Mattia Binotto o viceversa, sta di fatto che i due uomini di vertice del Cavallino non si sono mai "annusati" e se in pubblico hanno mostrato di andare d'accordo, nel Reparto Corse hanno visioni del futuro piuttosto diverse.

A derimere la spaccatura avrebbero dovuto intervenire il nuovo presidente, John Elkann, o l'amministratore delegato, Louis Camilleri. Ma nessuno ha messo becco, sebbene un grido di allarme lo abbia lancato Piero Ferrari, che di queste situazioni ne ha vissute diverse, anche quando al timone c'era ancora il Padre, Enzo.

La Ferrari che ha sempre avuto "condottieri" al suo vertice (senza citare il fondatore basta ricordare le gestioni di Luca di Montezemolo e di Sergio Marchionne), mostra una debolezza di governance. Non c'è stato nemmeno il tradizionale incontro di Natale con i giornalisti, occasione ghiotta per fare il punto della situazione e tracciare la rotta del futuro. Si è preferito il silenzio come se non si sapesse cosa... dire.

La Scuderia, infatti, sembra che navighi a vista perché nessuno prende la parola. Non è giusto per Maurizio Arrivabene che ha avuto il coraggio e il merito di prendersi sulle spalle le colpe di una stagione finita male. Non è giusto nemmeno per Mattia Binotto che aveva in mano un paio di offerte per lasciare Maranello e ha preferito restare credendo di avere un gruppo di lavoro molto forte, capace di sfidare la Mercedes per il titolo mondiale. Per finire un lavoro che è rimasto a metà.

Non è il momento delle spaccature, ma della responsabilità. Vedremo cosa ci porterà questo 2019: intanto ci godremo il debutto di Charles Leclerc al fianco di Sebastian Vettel. Non sarà uno scudiero, come si è dimostrato Kimi Raikkonen, ma è proprio quello che ci vuole per risvegliare l'animo di combattente del tedesco.

Il monegasco alternerà gare strepitose, degne del suo talento, a inevitabili errori, ma dobbiamo lasciargli un po' di tempo, perché basta ricordare cosa è stato capace di fare Max Verstappen finché non ha preso le misure al Circus con la Red Bull. E, siccome siamo ottimisti, Buon 2019...

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