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Polita: "Vi avrei preso a schiaffi se correvate"

La jesina in carrozzina è stata durissima contro i campioni che volevano correre lo SicDay

Questa volta la ragione ce l'ha messa la FIM perché i piloti volevano correre oggi il SicDay a Latina. L'intenzione era nobile: raccogliere una parte del ricavato che andava alla Fondazione Simoncelli da devolvere alla famiglia Romboni. Doriano ha lasciato moglie e tre figli che adesso hanno bisogno di non essere lasciati soli. Ma ci vuole anche il rispetto della morte. Il silenzio per lasciare uno spazio al dolore, al ricordo, alla riflessione. Perché non ha senso che si muoia per gioco a 44 anni. La pista del Sagittario sulla via Pontina, alle porte di Latina, è omologata dalla Federazione Internazionale per le gare mondiali del Supermotard. E poco importa che non ci siano delle protezioni fra un tratto di asfalto e l'altro. Andava bene alla FIM e andava bene ai piloti professionisti. Un errore, una scivolata alla curva 12 per finire contromano sull'asfalto della curva 6. Gianluca Vizziello non ha potuto fare altro che travolgere il povero Doriano. Proprio come era accaduto a Valentino Rossi e Colin Edwards a Sepang con Marco Simoncelli. Non si poteva correre, sebbene Max Biaggi e molti suoi colleghi fossero intenzionati ad andare avanti. Vergognoso! Ci ha pensato Alessia Polita, 27 anni, la motociclista di Jesi rimasta paralizzata dopo l'incidente a Misano del 15 giugno, a scuotere le coscienze di chi pensava di non fermarsi: "Io mi chiedo... Con quale spirito, con quale umanità si può continuare una manifestazione dopo quanto accaduto. Oggi più che mai capisco, che noi siamo e saremo sempre burattini che cadono, che muoiono, che si feriscono... Ma non importa a nessuno. L’importante è che il burattinaio fa cassa. Non c’è più rispetto di niente e nessuno. E noi piloti siamo i primi coglioni. A schiaffi vi prenderei uno per uno. Non c’è nessuna motivazione valida per continuare. Si tratta di rispetto per una persona morta. Questa volta sono davvero schifata". Parole sante, che devono aver scosso la Federazione. Danilo Petrucci, Claudio Corti e Mattia Pasini avevano già deciso di non correre. Tutti gli altri no. Con tanto pelo sullo stomaco...

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