Agag sigla un grosso accordo con l'Arabia Saudita che punta sul motorsport elettrico
Alejandro Agag, il pioniere del motorsport elettrico, ha annunciato un accordo di sponsorizzazione con il Saudi Public Investment Fund (PIF) che darà impulso al campionato ABB Formula E e fornirà stabilità alle nascenti serie Extreme E ed E1 (motoscafi).
PIF ha chiamato questo programma "Electric 360", a testimonianza del fatto che copre tutte e tre le serie elettriche.
Non sono stati resi noti i valori dell'accordo, ma le fonti dicono che si tratta di un accordo pluriennale e multimilionario. Oltre alla presenza del marchio PIF, ci saranno anche attività in tutte le gare dei tre campionati.
Le attività sono in gran parte incentrate sull'educazione, rivolte ai sauditi nel loro Paese e al pubblico delle gare nei Paesi visitati da ciascuna serie. Ci sarà un programma di eventi sulla mobilità sostenibile, iniziative STEM a livello globale e programmi di apprendistato nella comunità.
Parlando in esclusiva ad Autosport.com e Motorsport.com, Agag ha dichiarato che, sebbene la Formula E corra in Arabia Saudita dal 2018, l'idea dell'accordo di sponsorizzazione di Electric 360 è nato solo sei mesi fa.
Photo by: Andrew Ferraro / Motorsport Images
Sam Bird, NEOM McLaren Formula E Team, e-4ORCE 04, Norman Nato, Andretti Global, Porsche 99X Electric Gen3, Edoardo Mortara, Mahindra Racing, Mahindra M9Electro
"È qualcosa di enorme per noi", ha detto Agag. "Dà molta stabilità e sostegno, soprattutto ai due progetti più piccoli, perché la Formula E è già molto forte. Ma per Extreme E ed E1 avere un grande partner come questo a supporto li rende molto più vitali, molto più sicuri in vista del futuro. È molto difficile creare campionati e farli durare nel tempo. E noi ci siamo riusciti non solo con uno [campionato], ma ora con tre. E questo tipo di partnership "360" spero non sia l'ultima che realizzeremo di questo tipo. Per i partner, si tratta di un'idea davvero grandiosa per sostenere il motorsport elettrico in tutto il suo spettro”.
Negli ultimi cinque anni l'Arabia Saudita ha compiuto passi significativi nel settore dello sport, nell'ambito del progetto Vision 2030 di diversificazione dalla dipendenza dal petrolio, che rappresenta il 40% del PIL del Paese. È il secondo produttore di petrolio dopo gli Stati Uniti.
Hanno portato in Arabia Saudita le gare della maggior parte delle principali serie motoristiche a livello internazionale, nonché incontri di pugilato con titoli mondiali e calciatori d'élite nelle squadre saudite. Hanno anche investito in sport al di fuori del Paese, in particolare nel golf con il progetto LIV e nel Newcastle United nella Premier League. Agag ritiene che le motivazioni di questa mossa verso lo sport non siano pienamente comprese dai critici al di fuori del Regno, che ritengono che il motivo sia quello di migliorare l'immagine internazionale del Paese.
"Penso che la loro ambizione nello sport, la definirei con due parole", ha detto Agag. "È molto ambiziosa, ma anche molto razionale. Quindi, seguendo uno schema razionale di crescita, vogliono essere presenti in diversi sport. Vogliono anche sport che diano qualcosa all’Arabia Saudita. Il principe ereditario ha detto in un'intervista su Fox qualche mese fa che lo sport ha già aggiunto l'1% al PIL saudita, e pensano che aggiungerà un altro 1,5% del PIL".
"Penso che la gente si sbagli quando dice che fanno tutti questi investimenti sportivi per migliorare la loro immagine o altro. Vogliono portare il miglior spettacolo per i loro cittadini in patria. Vogliono portare in Arabia Saudita i combattimenti, le corse automobilistiche, il calcio, per offrire il miglior intrattenimento e il miglior sport al proprio pubblico, che può andare a vederlo proprio a casa sua. Penso che sia un ottimo modo per portare il progresso in un Paese che sta sperimentando un grande cambiamento".
Il PIL saudita è attualmente di 1.000 miliardi di dollari, per cui un contributo dello sport pari al 2,5% di questa cifra rappresenterebbe 25 miliardi di dollari; all'incirca la stessa percentuale del PIL con cui lo sport contribuisce in Francia e nell'Unione Europea. Un altro fattore chiave per gli investimenti nello sport è che il Paese ha una popolazione di 36 milioni di abitanti, il 63% dei quali ha meno di 30 anni.
Mohamed Al Sayyad, responsabile del marchio aziendale di PIF, ha dichiarato: "In PIF crediamo nel potere delle partnership, investendo in collaborazioni innovative come parte del nostro focus sull'"Investire in meglio". Queste partnership miglioreranno la qualità della vita delle persone, offriranno opportunità alle comunità e contribuiranno a portare avanti il nostro lavoro di catalizzatore per la trasformazione".
"Insieme a queste serie di campionati, Electric 360 ridefinirà lo sport elettrico e ne rafforzerà la crescita, producendo un impatto tangibile allineato con la nostra più ampia strategia aziendale, mentre PIF guida una nuova innovazione tecnologica green che sarà la pietra miliare della futura mobilità elettrica."
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