1000 Miglia: diario di un viaggio nella passione sulla Mercedes 300 SL
Il nostro inviato di F.1 ha partecipato alla rievocazione della 1000 Miglia con la "ali di gabbiano" divisa con Maylander: Chinchero era nel team ufficiale della Stella insieme a Toto Wolff e Aldo Costa. Ecco il racconto di quattro giorni molto speciali.
Roberto Chinchero e Bernd Maylander, Mercedes 300 SL
Sono trascorsi poco più di venti minuti dal termine della novantesima 1000 Miglia. Volti stanchi, auto che portano i segni della maratona lunga quattro giornate, grandi pacche sulle spalle tra piloti, navigatori e i tecnici che sono stati a disposizione ventiquattr’ore al giorno in caso di necessità.
Aldo Costa, ingegnere responsabile dei reparti Progetto e Sviluppo della Mercedes Formula 1 osserva la Mercedes 300 SL “prototipo” del 1952 che ha condiviso con Toto Wolff in quella che è stata la sua prima 1000 Miglia: “Ho già nostalgia, non riesco a salutare questo gioiello, è stata un’esperienza pazzesca”.
Aldo Costa un esordiente preparatissimo
Chi scrive queste righe ha condiviso con l’ingegner Costa le emozioni che la 1000 Miglia riserva agli esordienti, seduto su una Mercedes 300 SL al fianco di Bernd Maylander (pilota professionista abituato a condurre il serpentone della monoposto di Formula 1 al volante della Safety Car) per tutti i 1.609 chilometri della rievocazione storica, attraversando oltre duecento comuni dell’Italia centrosettentrionale.
Chi ha avuto la fortuna e il privilegio di disputare una 1000 Miglia può testimoniare che nei quattro giorni di gara il tempo si dilata, portando i suoi protagonisti in un mondo parallelo.
Si dorme cinque ore per notte
Primo punto: alla 1000 Miglia la fatica si sente, si dorme in media cinque ore a notte, e la stanchezza legata al trascorrere ogni giorno tredici ore in auto aiuta a creare spirito di gruppo. Nascono storie, amicizie, si assiste a gesti di grande altruismo.I protagonisti sono tanti. Le automobili, il percorso, ma soprattutto le gente. Per i neofiti è uno stupore che si rinnova città dopo città, comune dopo comune.
Anche i bambini chiedono un “cinque”
Anche nelle frazioni di montagna quando passano le vetture della 1000 Miglia c’è sempre una mano tesa, spesso di un bambino che chiede il “cinque” con un entusiasmo contagioso, o chi offre una bottiglia di acqua fresca, un prodigio dopo ore trascorse in vetture affascinanti ma senza il magico bottone dell’aria condizionata.
L’abbigliamento non fa sconti, e solo Ellen Lohr ha avuto la brillante idea di mettere in valigia dei provvidenziali pantaloni corti. L’esperienza, dicevamo, non si compra.
Ogni pausa prevista prima delle prove di regolarità diventa una festa, con centinaia di persone che applaudono, chiedono quella sgasata che è la colonna sonora della 1000 Miglia.
300 SL: la bella donna che… alza la gonna
Il rumore è un canale diretto tra le auto e gli appassionati, non vi è alcun dubbio. Poi c’è il fascino di automobili incredibili, e la 300 SL si difende molto bene. Un concorrente giapponese, arrivato da Tokio per essere al via con una Cisitalia del 1948, ci ha subito chiarito il perché del successo della ‘Ali di Gabbiano’ nonostante le sessantadue primavere: “Quando aprite gli sportelli è come una bella donna che tira su la gonna sopra il ginocchio”. Teoria interessante.
Il rumore del 6 cilindri in linea Mercedes, è diventato chilometro dopo chilometro la colonna sonora della nostra 1000 Miglia, l’essenza è invece quell’odore di benzina sconosciuto agli adolescenti ma ben noto a chi ha qualche anno in più.
Maylander veloce ma sempre in sicurezza
Le tappe più belle per chi è al volante sono senza alcun dubbio quelle in collina, dove Maylander ha esaltato in assoluta sicurezza le sue capacità di guida a dispetto di un navigatore neofita, che ha scoperto a sue spese che disputare la 1000 Miglia con ambizioni di classifica è tutt’altro che una passeggiata. Le prove di regolarità richiedono una precisione chirurgica che si affina solo con l’esperienza. Ci sono le eccezioni, come l’ing. Costa arrivato preparatissimo alla sua prima edizione, con grande gioia di Toto Wolff.
Per il boss della Mercedes F1 la 1000 Miglia si è confermata sin dalle prime tappe subito un bagno di folla. In Italia la Ferrari regala grande notorietà anche ai suoi avversari, e complice la conoscenza della lingua italiana, Wolff è diventato il leader indiscusso nella particolare classifica delle richieste di selfie.
Wolff il più richiesto per i selfie a Roma
Dopo l’arrivo a Roma, al termine della seconda tappa, il personale Mercedes al seguito della 1000 Miglia è dovuto intervenire per liberare Wolff da centinaia di persone che lo avevano bloccato per la fatidica foto da mostrare ad amici e parenti.
“Incredibile vedere la passione di questa gente – ha poi commentato Wolff – non c’è stato un solo centro abitato dove non ci fosse pubblico ad attenderci”.
Tappa dopo tappa abbiamo scoperto un linguaggio specifico noto solo a chi è un veterano della 1000 Miglia, dare e chiedere strada, ad esempio. Un “rookie” anche qui può sbagliare, e beccarsi un rimprovero da John Watson, presente al volante di una Porsche 356 ed agguerrito come ai tempi della Formula 1.
La Mercedes ha schierato anche lo stilista
Giorno dopo giorno si scopre anche che molte delle persone alla guida hanno avuto, o hanno tutt’ora, ruoli di spicco nel panorama dell’automobile, come Gorden Wagener, responsabile del design Mercedes, che non ha rinunciato alla 1000 Miglia a conferma di una passione che va oltre il ruolo lavorativo.
C’è anche Thomas Weber, ex membro del consiglio di amministrazione della Daimler che abbiamo visto più volte ai GP di Formula 1. Ha scelto di essere al via con una 190 SL spider, sfidando pioggia e maltempo che disturberanno meno del previsto l’edizione 2017. Per chi decide di essere al via senza un tetto sulla testa sono indispensabili gli occhialoni old-style e ovviamente i frequenti cambi di abbigliamento.
In panne il cambio della 300 SL
Le ambizioni di classifica di Maylander e del pessimo copilota sono naufragate pochi metri dopo aver attraversato piazza IV Novembre a Perugia. Il cambio della 300 SL ha deciso di bloccarsi, offrendoci però la possibilità di trascorrere qualche ora con due studenti di ingegneria (un peruviano e uno spagnolo) rimasti ben cinque ore ad osservare la ‘Ali di Gabbiano’.
Bernd invita in pizzeria due studenti!
“Non ci ricapita più!”, hanno commentato, e Maylander ha pensato bene di chiedere informazioni sulla pizzeria migliore della zona per invitarli a cena in attesa dell’arrivo dell’assistenza tecnica. Uno dei due prossimi ingegneri, decisamente ferrato sul mondo del Motorsport, ci ha confessato che terminati gli studi vorrebbe fermarsi in Italia e lavorare in Dallara: “…è un sogno, spero che possa avverarsi”.
Riparazione del cambio riuscita
Il lavoro dell’assistenza Mercedes è stato incredibile, riuscendo a risolvere il problema nella pausa notturna consentendoci di essere al via regolarmente la mattina seguente. Maylander, che conosce molti tratti del percorso della 1000 Miglia, è sempre estasiato quando viene consentito l’accesso ai centri storici delle città: “…è incredibile, peccato non potersi fermare, tornerò in vacanza”.
La 1000 Miglia ha diversi privilegi, tra cui quello di poter attraversare i centri storici, e non capita tutti i giorni di poter transitare alla guida di un’auto in contesti come Piazza del Campo a Siena.
La visita a sorpresa di Kubica
A Montecatini riceviamo anche la visita di Robert Kubica, che si mette in fila nascondendosi il più possibile tra gli appassionati per chiedere un selfie a Wolff. Solo in extremis Toto si accorge del polacco, grandi abbracci e subito rotta verso l’equipaggio polacco formato da Tadeusz Koziol e Monika Sikora, increduli davanti alla visita del connazionale. Kubica incontra anche l’ex “collega” Adrian Sutil, anche lui in gara con una Mercedes, ed anche lui folgorato dalla 1000 Miglia.
Al traguardo già con... nostalgia
Mentre il museo viaggiante si avvicinava alla meta e progressivamente cresciuto quel pizzico di nostalgia per un’avventura che si apprestava a terminare. Tutte le 300 SL schierate dalla Mercedes sono giunte a Brescia, per la soddisfazione dei tecnici presenti sul campo, forse i veri eroi della 1000 Miglia insieme a una macchina organizzativa che riesce a rendere possibile una rievocazione storica tutt’altro che semplice da gestire con i criteri attuali. Loro, le 300 SL, saranno revisionate e poi torneranno a sonnecchiare nel reparto Mercedes Classic di Stoccarda. Buon riposo, in attesa della prossima 1000 Miglia…
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