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Intervista

Fabienne Wohlwend, dal Liechtenstein con un pieno di passione!

La 18enne lady driver di Schellenberg, impegnata nel Campionato Italiano di F.4 con la DR Formula, si è raccontata in un’intervista quale prima rappresentante in pista del Principato da molti anni...

Fabienne Wohlwend, Aragon Racing

Foto di: Fabienne Wohlwend

Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Gara 3 Podio Rookie: il secondo classificato Sebastian Wahbeh Fernandez, RB Racing, il vincitore Jur
Podio Rookie, Gara 1: il secondo classificato Simone Cunati, Vincenzo Sospiri Racing, il vincitore J
Podio Rookie: primo posto Lorenzo Colombo, secondo  Juan Manuel Correa, terzi Kush Maini e Fabienne
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Podio Rookie: Kush Maini, Fabienne Wohlwend, Lorenzo Colombo e Simone Cunati
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Gara 4 podio rookie: Simone Cunati, Vincenzo Sospiri Racing, Kush Maini, BVM Racing, Federico Malvestiti, Antonelli Motorsport e Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Podio manche B-C, Juan Manuel Correa, Prema Power Team, Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, Aragon Racing
Fabienne Wohlwend, DR Formula
Fabienne Wohlwend, DR Formula

Per lunghe stagioni, l’automobilismo sportivo è stato una disciplina sportiva costosa e riservata ai “soliti noti”. Non fu soltanto una questione di disponibilità finanziaria, ma di opportunità. Ha destato dunque una certa sensazione registrare quest’anno nel Campionato Italiano di F.4 la ricomparsa sulla tuta di un pilota della bandiera di un Paese da lungo tempo alieno dal motorsport, per di più cucita sull’abbigliamento di una ragazza.

Il vessillo in questione è quello blu e rosso a due bande orizzontali del Liechtenstein, cui nel corso delle Olimpiadi di Berlino del 1936 si aggiunse la corona principesca in oro affinché la bandiera dello Stato alpino non fosse confusa con quella di Haiti

Lei è invece Fabienne Wohlwend, nata il 7 novembre 1997 nel Principato ed esordiente quest’anno in monoposto dopo una buona trafila di piazzamenti fra le prime tre posizioni Mini, Super Mini, Junior ROK, KF3 e KF nel Karting liechtensteinese, svizzero, tedesco e internazionale fra 2007 e 2014, al volante di mezzi di marca PCR, Tecno, Alonso, Maranello e Zanardi e motori BMB, Comer e Vortex.

Nel Tricolore di Formula 4, fra Misano, Adria, Imola e Mugello, la lady driver di Schellenberg ha primeggiato per dieci volte nel Trofeo Femminile e ottenuto come miglior risultato il 17esimo posto in Gara 1 in Veneto, occupando al momento la 32esima piazza nella graduatoria generale 2016, ma soltanto perché ancora priva di punti... 

 

Il Liechtenstein non ha una grandissima tradizione nel motorsport. Come ti sei avvicinata allo sport automobilistico?
“La mia famiglia ama da sempre le corse. Un giorno, quando avevo sette anni, mio padre comprò un vecchio Kart della categoria Bambini da un amico e andammo con mio fratello e i miei cugini su un piccolo tracciato in Svizzera. All’inizio non avevo neppure un desiderio particolare di provarlo, ma dopo aver compiuto i primi giri al volante mi sono innamorata di questo sport, è stata un'infatuazionee. Due settimane più tardi avevo già il mio primo Kart personale, pronta a correre...”.

Che cosa significa rappresentare il Principato nelle gare motoristiche? Avverti una grande responsabilità?
“Non ci sono molti piloti del Liechtenstein in giro. Così, sono molto orgogliosa di rappresentare in pista il Paese che amo e dal quale provengo”.

Hai qualche forma di aiuto o di supporto da parte del principe Hans Adam II o dalla famiglia regnante?
“Sarebbe molto bello, ma purtroppo non è così. Chissà, forse un giorno...”.

Come mai hai scelto di competere nel Campionato Italiano di Formula 4?
“Penso che sia un torneo davvero buono per iniziare una carriera in monoposto. Si può imparare molto, l'auto è sicura e piacevole da guidare e i tracciati molto impegnativi”.

Qual è il bilancio della tua stagione fino ad oggi? Te la senti di indicare il momento peggiore e quello peggiore del tuo 2016 in pista?
“Sono abbastanza contenta della mia stagione, finora. Certo, ho molto da imparare, ma allo stesso tempo mi rendo conto di migliorare di volta in volta”.

Chi sono le persone che ti hanno aiutato di più a iniziare la tua carriera nell’automobilismo? In quale contesto?
“Mio padre è la persona che in assoluto mi ha aiutato di più. Ma ad essere onesti ci sono state moltissime persone del mio entourage kartistico che mi hanno convinto a fare questo passo, dal Kart alle competizioni di formula”.

Qual il tuo obiettivo di questa stagione?
“È il mio primo anno nelle monoposto, ragion per cui vorrei imparare quanto più possibile. Se dobbiamo parlare di un obiettivo agonistico, il mio è quello di finire almeno fra i top 15”.

Dove correrai e che cosa farai l’anno prossimo? Hai già preso una decisione in merito?
“Non lo so ancora, ma penso che disputerò un altro anno in Formula 4 o passerò alle vetture Gran Turismo”.

Che cosa significa essere una ragazza che fa sport in un Paese straniero e contro avversari maschi? Quali sono le difficoltà e quali le soddisfazioni?
“Molte persone mi fanno questa domanda. Ma quando sono in pista, indosso il casco e mi siedo in macchina: punto. Io mi sento un pilota e basta. Non importa che io sia una ragazza o un ragazzo...”.

Che cosa pensi di Mick Schumacher? Ti piacerebbe batterlo? Che cosa hai provato quando sei salita sul podio accanto a lui?
“Io e Mick siamo buoni amici da molti anni. Abbiamo già gareggiato l’uno contro l'altra in Karting, per cui non ho giudicato la cosa poi così speciale...”.

Come ti trovi con la portoghese DR Formula e perché hai scelto questa squadra?
“Mi piace davvero correre per loro quest'anno, nella mia stagione del debutto. Ho scelto questa squadra perché mi trovo molto bene con il mio ingegnere telemetrista, i compagni di squadra (il messicano Raúl Guzmán e il russo Artem Petrov, ndr) e i meccanici. Sono come una seconda famiglia per me”.

Ti piacerebbe correre in Italia anche il prossimo anno? Che cosa gradisci e che cosa no del nostro Paese?
“Lo spero. Amo l'Italia, le persone sono davvero gentili, le piste in cui gareggiamo molto belle e tecniche e il cibo buono. Ciò che non mi piace è che devo fare viaggi molto lunghi per recarmi su alcuni campi di gara”.

Hai un idolo fra i piloti del passato? Quali sono il tuo pilota e il tuo team preferiti di altre categorie o per i quali fai il tifo?
“Il mio eroe personale è mio padre. Facciamo tutto insieme, lui è contemporaneamente il mio allenatore e il mio mentore: insomma, tutto. Ci sono diversi buoni piloti che mi piacciono, ma non ho un vero e proprio idolo personale”.

Quali sono i tuoi hobby e interessi, al di là del motorsport?
“In inverno mi piace andare a sciare. In estate amo invece correre all’aperto. Mi piace anche viaggiare o andare a fare shopping con gli amici, ma al momento non ho moltissimo tempo per questo tipo di attività e per lo svago”:

Quale sport avresti praticato, se non avessi deciso di fare la pilota da corsa?
“Penso che avrei potuto praticare lo sci alpino o avrei continuato con il kickboxing. Ma non riesco davvero a immaginare la mia vita senza le corse”.

Che cosa intendi fare “da grande”? Ti iscriverai all’università per specializzarti in qualche materia? In quale ateneo, eventualmente?
“Spero di essere un pilota professionista un giorno e di guadagnare dei soldi con questa attività. Ma ho anche un piano B, ovviamente. Ho già svolto un tirocinio presso la VP Bank in Liechtenstein, dove sto lavorando ora come impiegata nell'ambito del controllo qualità”.

Ti piacerebbe vedere una gara automobilistica all’interno del territorio del Liechtenstein? Magari un ePrix valido per il Campionato FIA di Formula E?
“Sì, un’ipotesi del genere sarebbe qualcosa di fantastico”.

Qual è la prima cosa che ti viene in mente se diciamo “Rikky Von Opel”?
“Che non sarò io il primo pilota di Formula 1 del Principato del Liechtenstein (il rampollo della famiglia Opel, nipote di Adam e figlio di Fritz, classe 1947, disputò 14 Gran Premi fra 1973 e 1974 con Ensign e Brabham, ma oggi vive... isolato dal mondo in un monastero in Tailandia, ndr)!”. 

 

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