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Intervista
Formula SAE Italia Varano de' Melegari

Dallara: "Cerchiamo sempre di innovare, come in Formula SAE"

L'ingegnere e fondatore di Dallara Automobili si è concesso ai microfoni di Motorsport.com per raccontare l'importanza della Formula SAE, terreno dove nascono le soluzioni e gli ingegneri del futuro. Un'opportunità per confrontarsi con gli studenti universitari passeggiando tra le officine nel paddock, dove Dallara non manca mai.

L'Ing. Dallara nel paddock della Formula SAE

Anche quest'anno l'Autodromo di Varano è la casa della Formula SAE Italia, la competizione dedicata agli studenti universitari di tutto il mondo che vogliono liberare la fantasia sviluppando nuove soluzioni da portare in pista attraverso i propri veicoli. Un evento di portata internazionale che richiama non solo università italiane, ma anche studenti da Paesi extra-europei, che si sfidano imparando nel cuore della Motor Valley.

Un’opportunità non solo per ragazzi e ragazze, ma anche per le aziende che sostengo l’iniziativa. Da una parte gli studenti possono mettere in mostra le loro idee ingegneristiche davanti a grandi marchi, mentre le aziende possono scoprire nuove idee e soluzioni, oltre a trovare gli ingegneri del futuro.

Tra le figure che credono in questo progetto è Giampaolo Dallara, fondatore della prestigiosa azienda che, tra l’altro, ha il proprio stabilimento proprio a pochi chilometri dall’Autodromo gli studenti mettono in pista i frutti del loro lavoro fatto di dedizione e passione. Dallara è infatti uno degli sponsor dell’evento e l’ingegnere non manca di fare un salto in circuito per scoprire, anche insieme ai suoi collaboratori, le novità portate dai ragazzi, alla ricerca della stessa innovazione per cui si è distinto nel corso degli anni l’azienda emiliana.

Un tema di cui l’Ing. Dallara ha parlato con Motorsport.com, raccontando perché la Formula SAE sia un appuntamento chiave per le aziende che, tra le officine sparse nel paddock, cercano non solo di scovare nuove soluzioni, ma anche gli ingegneri del futuro per essere pronti a quelle che sono le sfide del futuro nel mondo del motorsport e del settore automobilistico.

L'Ing. Dallara nel paddock della Formula SAE con il CEO di Ferrari Benedetto Vigna e il Direttore di ANFIA Gianmarco Giorda

L'Ing. Dallara nel paddock della Formula SAE con il CEO di Ferrari Benedetto Vigna e il Direttore di ANFIA Gianmarco Giorda

Foto di: Formula SAE

Nel corso degli anni, lei ha avuto la possibilità di vedere questa competizione da molto vicino. Dallara, che ha il proprio stabilimento anche a pochi chilometri dal circuito di Varano dove ha sede l’evento, è uno dei marchi che crede fortemente in questo progetto, supportando la competizione anche in termini di sponsorizzazione e assegnazione di un premio. Come ha visto crescere questo evento nel corso degli anni?

“Si alza sempre il livello. Chiaramente, le università che si approcciano a questo mondo per la prima volta sperimentano delle difficoltà, ma c’è sempre un’evoluzione delle tecnologie. Si notano dei progetti estremamente interessanti, si vede grande creatività, mentre la passione è quella di sempre, sia nei team appena arrivati che nelle squadre più esperte. La passione è rimasta immutata, ma la maturità delle soluzioni e delle tecnologie è sempre maggiore”.

Uno degli aspetti principali di questo è proprio di dare agli studenti la possibilità di esprimere la propria fantasia nei progetti che sviluppano con passione e impegno. Quest’anno abbiamo visto anche soluzioni molto particolari.

“C’è anche la voglia di far vedere qualcosa di diverso, far notare che non si guarda solo a ciò che fanno gli altri, ma si cerca di proporre soluzioni tecniche differenti. Emerge l’immaginazione e la fantasia degli studenti”.

La Formula SAE in Italia coinvolge non solo tante università dal nostro Paese, ma anche da altri stati extra-europei, a dimostrazione della validità e l’importanza di questa competizione. Quanto è importante per un marchio come Dallara vedere e confrontarsi con soluzioni che provengono da mercati differenti? E quanto è positivo vedere studenti che percorrono grandi distanze per venire nel cuore della Motor Valley dove ci sono alcuni dei più prestigiosi marchi automobilistici, tra cui Dallara?

“Noi siamo chiaramente interessati a questa competizione, sia per la crescita del movimento nel mondo dell’automotive, ma anche perché ci sono tanti ragazzi che dalla Formula SAE vengono a lavorare con noi in Dallara, ogni anno accogliamo nuovi studenti. Qui possiamo trovare anche studenti che si stanno specializzano su competenze e conoscenze specifiche, come sulla parte elettrica e quella elettronica. Quindi, questa competizione è sempre più completa offrendo una grande varietà”.

L'Ing. Dallara si ferma speso a parlare e confrontarsi con gli studenti nel paddock, alle volte autografando anche i prototipi

L'Ing. Dallara si ferma speso a parlare e confrontarsi con gli studenti nel paddock, alle volte autografando anche i prototipi

Foto di: Gianluca D'Alessandro

Qui infatti abbiamo molteplici classi, tra cui il motore a combustione, quello elettrico e quella a guida autonoma. Dallara copre moltissime serie nel motorsport che coprono tutti questi aspetti: dall’elettrico con la Formula E, all’ibrido nell’IndyCar, passando anche per le serie driverless in Arabia Saudita che sfrutta un telaio della Super Formula realizzato da voi.

“Questa competizione è interessante anche perché non sappiamo quale sarà il futuro dell’automobile, ma dobbiamo essere pronti a valutare e conoscere tutte le diverse possibilità, in modo da essere pronti, quando emergerà la soluzione vincente, ad avere le giuste competenze anche su quei temi. Anche per questo la Formula SAE rappresenta una bella occasione. Il mondo dell’automobile deve ragionare e fare delle riflessioni anche in base a ciò che vede qui: se la maggior parte delle università stanno spingendo sulle vetture elettriche, magari in futuro la tecnologia sarà differente rispetto a quella attuale, però è probabile che questa tipologia di auto abbia un futuro molto importante”.

Come dicevamo, voi siete attivi in molteplici serie nel mondo del motorsport e nell’automotive: i propulsori a combustione hanno esigenze specifiche e diverse da quelle dei motori elettrici, che poi vanno anche integrati nei telai. Anche per voi, quindi, la Formula SAE rappresenta un’opportunità per confrontarsi e comprendere come gli studenti si approcciano ad affrontare problemi comuni, ma con un approccio differente liberando la propria fantasia fino ad arrivare a soluzioni innovative. Idee che nascono qui in Formula SAE ma che, magari, un giorno arriveranno in Dallara, visto che voi spesso assumete nuovi studenti da questa competizione.

“Esattamente. Infatti, ci sono dei nostri dipendenti che vengono qui a Varano per cercare di capire come ragionano gli studenti e vedere se ci sono idee diverse e innovative. Chiaramente è una bella occasione. Noi siamo aperti a cercare di immaginare come sarà il cambiamento e come sarà il mondo del futuro: dobbiamo avere gli occhi aperti, perché l’unica cosa certa è che un giorno cambierà. Non sappiamo ancora come, ma siamo sicuri che cambierà. Se fossimo miopi nel guardare soltanto vicino a noi e non prestare la giusta attenzione anche a quello che fanno gli altri, rischieremmo di rimanere dispersi”.

Si tratta di una costante ricerca di innovazione guardando al presente e, soprattutto, al futuro.

“Assolutamente sì”.

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