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Vergne: “È stato perduto tempo al cambio auto...”

A Zurigo il transalpino della Techeetah è stato protagonista di un fine settimana piuttosto complicato e, malgrado i diversi sorpassi effettuati durante la gara, ha chiuso solamente in decima posizione...

Jean-Eric Vergne, Techeetah

Jean-Eric Vergne, Techeetah

Alastair Staley / Motorsport Images

Jean-Eric Vergne, Techeetah, Sam Bird, DS Virgin Racing
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Andre Lotterer, Techeetah, Sam Bird, DS Virgin Racing
Andre Lotterer, Techeetah
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Jean-Eric Vergne, Techeetah, Sébastien Buemi, Renault e.Dams

In difficoltà sin dalla prime libere, Jean-Éric Vergne è stato autore di una qualifica disastrosa che lo ha costretto a scattare diciassettesimo. Nettamente più competitivo in corsa, è stato penalizzato da un intoppo al cambio vettura e in seguito dal “drive through” per eccesso di velocità sotto Full Course Yellow.

“Le qualifiche sono state un mistero. Mi sembrava di avere la miglior macchina di tutti i weekend finora ed invece sono stato tra i più lenti. Cercheremo di investigare e di risolvere che cosa non ha funzionato”, ha dichiarato il 28enne, ancora leader della generale con 163 punti. 

“Per il resto il passo gara è stato incredibile e mi ha permesso di superare alcuni avversari due o tre volte”, ha proseguito nella disamina. 

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“Peccato per la penalità e per l’errore al box quando non voleva entrare la marcia. Lì ho perso 6 o 7 secondi. Sono convinto che, senza quei problemi, avrei chiuso tranquillamente secondo, il che sarebbe stato l’ideale. È frustrante aver guadagnato solamente un punto. Comunque, ho ancora un buon margine e ci giocheremo il titolo a New York. Nel 2017 ero stato competitivo, quindi sento di dover essere positivo, l’auto è ottima, ho fame di successo e tanta voglia di mettermi alle spalle questo week end”.

In lizza per il podio fino alla famosa punizione per il FCY anche il compagno di squadra André Lotterer, quarto alla bandiera a scacchi. ”Mi distrugge essere fuori dalla top 3. Mi sentivo benissimo e stavo battagliando per la vittoria”, ha ammesso il tedesco.

“Alla sosta è andato tutto bene, poi è arrivata la penalità. È evidente che non era la mia giornata, ma nell’abitacolo ero in perfetta forma, tanto da aver fatto segnare il giro veloce sul finale, guadagnando punti extra per il team che, mancando due round alla fine del campionato, sono cruciali”. 

 

 

 

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