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Vergne aveva pronta "l’arma… letale" del FanBoost

Pur se contento del secondo posto che nella “sua” Parigi ha gratificato una DS Virgin “finora paziente con me”, Jean-Éric puntava sui 100 kiloJoule di energia in più per un ultimo assalto alla leadership...

Podio: secondo posto Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing

Podio: secondo posto Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing

FIA Formula E Championship

Podio: Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport, secondo Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing, terzo
Podium: second place Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Éric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Éric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Éric Vergne, DS Virgin Racing
Podio: Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport, secondo Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Éric Vergne, DS Virgin Racing
Jean-Éric Vergne, DS Virgin Racing, Sébastien Buemi, Renault e.dams
Podio: Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport, secondo Jean-Eric Vergne, DS Virgin Racing, terzo

Non poteva esserci riscatto migliore per Jean-Éric Vergne, la cui seconda posizione sul podio nel settimo round stagionale del Campionato FIA di Formula E ha gratificato nell’ePrix di Parigi proprio un pilota genuinamente nativo della Ville Lumière e un Marchio altrettanto parigino qual è il “motorista” elettrico DS.

Il driver francese, che sino all’appuntamento di Long Beach aveva accumulato appena 6 punti, ha ottenuto in qualifica la terza posizione, ma dopo lo start sul rettilineo di Les Invalides ha scavalcato alla seconda curva il compagno di squadra Sam Bird una volta che quest’ultimo ha dovuto cedere il comando della corsa d’Oltralpe al futuro vincitore Lucas Di Grassi (ABT Schaeffler Audi Sport) in seguito al patinamento delle ruote.

Vergne ha continuato a tenere la seconda posizione sino alla fine della gara, conclusasi in regime di Safety-Car a causa dello schianto nel muro dell’esordiente Ma Qing Hua del Team Aguri. Il sodalizio anglo-francese aveva sperato in verità in un restart anziché in un arrivo sotto bandiere gialle, avendo ancora un FanBoost pronto all'uso per tentare un ultimo assalto alla prima posizione una volta rientrata ai box la Safety-Car che aveva dato il ritmo dopo l’incidente, ma purtroppo per la DS Virgin Racing e per il volitivo Jean-Éric le cose sono andate diversamente… 

Il driver transalpino ha anche stemperato le polemiche sollevate dal coéquipier Sam Bird in seguito al doppio contatto in gara fra i due (una prima volta alla seconda curva e, in seguito, nel tratto guidato fra le curve 3 e 4 nel primo stint di entrambi), con danneggiamento di particolari dell’aerodinamica e della carrozzeria, che ha indotto i primi discorsi sugli ordini di squadra, pur dicendosi "sorpreso dal contatto e dalla sua aggressività...".

"Questo è stato decisamente un risultato fantastico per l’équipe e per la DS nella nostra gara di casa. Ho avuto una stagione complicata, ma la squadra è stata molto paziente con me. Volevo contraccambiare la loro fiducia, garantire loro qualcosa in cambio, e questo è esattamente ciò che ho fatto sabato”.

Concludendo: “Guardando al futuro, non vi nego di voler spingere al massimo verso ulteriori podi e anche ottenere delle vittorie. La nostra scuderia meritava davvero questo e l'atmosfera di Parigi ha reso la giornata ancora migliore. Ritrovarmi in piedi su quel podio, è stato un momento molto importante per me...”. 

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