Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Intervista

Venturi, Baldet: "Stiamo dimostrando di poterci battere con i grandi"

Il Direttore Tecnico ha raccontato cosa ha spinto la Venturi a provare a sfidare colossi come Renault, Audi, Jaguar e BMW, puntando sulle monoposto elettriche della Formula E.

Franck Baldet, Venturi

Foto di: Venturi Formula E Team

Tom Dillmann, Venturi
Tom Dillmann, Venturi
Tom Dillmann, Venturi
Tom Dillmann, Venturi
Maro Engel, Venturi
Maro Engel, Venturi
The Venturi team work on the cars of Tom Dillmann, Venturi
Tom Dillmann, Venturi
Tom Dillmann, Venturi
Stéphane Sarrazin, Venturi
Stéphane Sarrazin, Venturi
Maro Engel, Venturi
Maro Engel, Venturi
Maro Engel, Venturi

"Ci sentiamo un po’ come Davide contro Golia". Venturi ha creduto sin dalla prima stagione nel Campionato di Formula E dedicato alle monoposte elettriche e presto si è trovato a sfidare colossi come Renault, Audi, Jaguar, Mahindra o BMW. Ma cosa contraddistingue il Venturi Formula E Team? Lo abbiamo chiesto al Direttore Tecnico Franck Baldet.

"Siamo un centro di ricerca applicativo con un obiettivo: l’eccellenza. Rispetto ad una casa siamo un gruppo molto più dinamico e reattivo. L’idea è vendere la tecnologia o fare uno sharing su determinati progetti".

Come è iniziata l’avventura di Venturi nella Formula E?
"L’elettrico rappresenta la sfida dei nostri tempi. In questo Gildo Pastor Pallanca ha precorso i tempi quando ha acquistato Venturi nel 2000 e l’ha trasformata nel primo costruttore di vetture sportive elettriche in Europa. Gildo ha creduto sin dall’inizio nel campionato delle monoposte elettriche. La difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare era che non avevamo esperienza nel motorsport, anche se in passato Venturi ha corso in Formula Uno (1991-92). La prima stagione la scelta è stata quella di avvalersi di persone che arrivavano dal mondo delle corse. Io ho assunto il ruolo di direttore tecnico a partire dalla seconda stagione. Venivo da un’esperienza molto più centrata sulla tecnologia e la mobilità elettrica. La sfida era costruire il nostro powertrain, studiando soluzioni tecniche innovative capaci di competere con colossi come Renault, Audi o Mahindra".

Si considera soddisfatto del lavoro svolto?
"Non siamo ancora dove vorremmo essere, ma stiamo lavorando al massimo sullo sviluppo della vettura. La seconda stagione è stata un importante banco di prova per sviluppare il nostro powertrain. All’inizio di quest’anno abbiamo avuto qualche problema di affidabilità, che però abbiamo risolto. Adesso possiamo iniziare a raccogliere dei buoni risultati".

Qual è il traguardo?
"Chiaramente vincere. Siamo mossi dalla passione e abbiamo la grinta per farcela. Stiamo dimostrando di avere le competenze e il know how per batterci con i grandi".

Che tipo di transfer tecnologico c’è tra la divisione motorsport e gli altri progetti Venturi?
"Il trasferimento è immediato perché siamo le stesse persone. La sfida che facciamo nelle corse di ridurre i pesi e incrementare al massimo l’efficienza viene applicata anche agli altri progetti. Particolarmente avvincente è il progetto di Antartica, questo mezzo elettrico capace di affrontare le temperature polari estreme, viaggiando a meno 45 gradi, oppure il Venturi VBB3, progettato per centrare il record di velocità su terra. Ci proveremo a settembre e puntiamo a battere anche i mezzi con propulsori endotermici".

Come si è sviluppata la tecnologia in queste tre stagioni di Formula E?
"Il primo anno tutte le macchine erano uguali, mentre dalla seconda stagione ogni casa ha prodotto il proprio powertrain costituito da motore, inverter e cambio. Si possono cambiare anche le sospensioni. Ognuno ha portato soluzioni diverse. La Formula E è un acceleratore di tecnologia, perché invece di lavorare a lungo termine (3 anni come per il progetto America), una monoposto nasce in 6 mesi".

Qual è il prossimo traguardo?
"Nella quinta stagione le batterie dureranno il doppio pur mantenendo la stessa massa. Una monoposto potrà coprire tutta la distanza della gara (100 km). Oggi siamo a 28KWH e 200KW, tra un anno e mezzo avremo 56kwh e 250 KW".

Come procede lo sviluppo della vettura?
"Puntiamo a migliorare ogni dettaglio. La grande svolta avverrà nella stagione 5 e ci stiamo già lavorando perché il primo test con la nuova macchina è programmato a febbraio 2018".

Il futuro è ibrido o elettrico?
"La migliore tecnologia è quella elettrica perché sfrutta al massimo l’energia a disposizione con una dispersione pari solo al 2% contro il 60% di perdite di una Formula Uno. Ma il futuro sta in una pluralità di tecnologie. Ci sarà ancora il termico che andrà sempre di più verso l’ibrido. E vedremo sempre più vetture elettriche".

Intervista di Maria Guidotti

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Rosenqvist: “Un pilota vuole sempre che sia la pista a parlare”
Prossimo Articolo Ad ottobre la Mercedes deciderà del proprio futuro in Formula E

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia