Un'autorevole proposta per il futuro Delhi ePrix
Lo studio grafico Punto Simu ha diffuso una proposta di circuito (lunghezza 2,42 km e 11 curve di sviluppo) per la gara di Formula E che la Mahindra Racing vorrebbe in India nel 2017-2018.
Foto di: Punto Simu
Dilbagh Gill, team principal della Mahindra Racing, aveva lanciato una sfida al mondo, in particolare ai tifosi, e al singolo ambiente del Campionato FIA di Formula E.
Ha chiesto ai propri fan di collaborare alla progettazione della pista cittadina che dovrebbe ospitare in futuro (stagione 2017-2018?) un round in India del Campionato FIA di Formula E, il tutto sulla scia dello showrun di successo avvenuto nel Paese asiatico sul Buddh International Circuit.
La ha rivelato la squadra indiana della serie “full electric”, la quale ha contestualmente informato di aver ricevuto una "lettera di intenti" da parte del governo locale, in cui si impegna a supportare tramite i propri funzionari lo svolgimento di un ePrix nella città di Delhi. Sulla scorta di ciò, la Mahindra Racing ha aperto una sorta di consultazione per i fan interessati a progettare il circuito.
Fra le prime adesioni, c'è quella di un'azienda argentina: la Punto Simu, specializzata nello sviluppo di piste e auto per le simulazione di guida, è da sempre vicinissima al Campionato FIA di Formula E e ad Alejandro Agag.
Con sede nella città costiera di Mar del Plata, progetta tracciati e vetture per le squadre della categoria “full electric” nonché per tutte le altre aziende del settore. I lavori di simulazione sono precisi e realistici, utilizzando i file CAD, informazioni GPS e materiale multimediale per ottenere risultati migliori.
Sulla scorta di ciò, ha elaborato non soltanto una mappa della pista comprensiva di 11 curve e della lunghezza di 2,42 km sulla quale dovrebbero gareggiare le monoposto elettriche, ma anche realizzato una simulazione del tracciato e caricato il relativo video su YouTube.
Il tracciato dovrebbe snodarsi fra la Brassey Avenue e i Rajya Sabha Marg, cioè sostanzialmente occupare lo spazio compreso fra la sede del Parlamento, il Ministero degli Interni e la Chiesa Cattedrale del Redentore, ma soprattutto in prossimità del Rashtrapati Bhavan, notoriamente residenza ufficiale del Presidente dell'India (340 stanze), e i Giardini Moghul, realizzati dagli omonimi imperatori secondo i canoni dell'architettura islamica medievale (con tracciati rettilinei, molto spesso all'interno di aree cintate, con presenza di stagni, fontane e canali).
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