Tre opzioni al vaglio per la Maserati in Formula E!
Nel 2019 la Casa del Tridente dovrebbe affrontare la serie “full electric” parallelamente al lancio della coupé stradale “Alfieri” a emissioni zero, ma le uniche due iscrizioni disponibili sono andate a Porsche e Mercedes: che cosa fare?
Fra ammissioni molto più che parziali e assenza di smentite, non ha soluzione di continuità il lento quanto inesorabile processo di avvicinamento del gruppo Fiat Chrysler Automobiles al Campionato FIA di Formula E, che a detta di tutti rappresenta ormai la nuova frontiera del motorsport.
Se “Ferrari non si tocca” in quanto già impegnata in Formula 1 e nei programmi sportivi clienti e se Sergio Marchionne non ha dato corda in un’intervista a Motorsport.com a margine del Gran Premio d’Ungheria al vociferato impiego del marchio Alfa Romeo nella serie “full electric”, ecco che si fa sempre più verosimile l’ipotesi di un ritorno alle corse della Maserati.
Nel 2019 la Casa del Tridente entrerà infatti ufficialmente nel segmento di mercato degli “electric vehicles”, quando i margini di guadagno renderanno economicamente competitiva la ricerca nel settore a emissioni zero e il coupé Alfieri dovrebbe essere il primo modello elettrico di casa Maserati, riprendendo il nome del fondatore dell’azienda nel 1914…
La vettura dovrebbe accarezzare l'estetica della concept presentata al Salone di Ginevra del 2014, nell’anno di celebrazione del centenario, oltre ad essere più corta rispetto alla GranTurismo, a beneficio dell'agilità su strada e del piacere di guida: il suo vernissage dovrebbe essere spinto sul piano commerciale dall’impegno agonistico del team Maserati in Formula E, ma qui si profila già il primo interrogativo di sostanza più che di forma: quale team?
Nella stagione 5, quando i piloti della specialità a emissioni zero dovranno effettuare le gare senza più cambio vettura a metà corsa e la categoria ipotecherà il proprio avvenire e risulterà più “motorsport friendly”, saranno disponibili due team in più…
Il numero di squadre passerà da 10 a 12, ma le franchigie aggiuntive sono già state bloccate con largo anticipo da Mercedes e Porsche: ciò significa che il gruppo FCA, salvo colpi di scena e almeno inizialmente, dovrà associarsi con un team privato già esistente, dal momento che tutte le altre licenze sono già appannaggio di marchi esistenti: Techeetah, Dragon Racing e la monegasca Venturi, che però ci ha abituato a fare da sé…
Dragon Racing, che appartiene al figlio d'arte Jay Penske, è un po' in crisi di rapporti con la start-up Faraday Future dopo la fuga di Marco Mattiacci, ex team manager della Ferrari, e potrebbe essere un partner importante, vista la crucialità della sponda nordamericana agli occhi del “canadese” Sergio Marchionne.
La Techeetah, ex Team Aguri, che si è dimostrata vincente con Jean-Eric Vergne a Montreal e ha uno staff tecnico consolidato incentrato attorno alla figura di Mark Preston, potrebbe offrire un viatico importante verso la Repubblica Popolare Cinese, territorio nel quale il marchio Maserati ha un grande appeal e dove c'è chi crede nell'elettrico. Quest'ultima squadra è peraltro una diretta emanazione di una multinazionale asiatica della comunicazione, del management e della pubblicità, la SECA…
Dunque, quale alleato per la Maserati nella stagione 2019-2020, se non saranno riaperte le iscrizioni al Campionato FIA di Formula E. Va aggiunto che in tutta questa situazione potrebbero avere un ruolo importante due persone, benché con una visibilità più o meno grande e con un peso che potrebbe essere soltanto politico.
Il primo è Marco Parroni, head of global marketing di Julius Bar Bank, sponsor principale nonché della prima ora della Formula E e maggiore banca elvetica di pura gestione patrimoniale, che ha lavorato all'interno del gruppo Fiat tra Alfa Romeo, Lancia e Ferrari in Svizzera e in Europa dal 1997 al settembre 2013. Il manager sarebbe molto contento di uno sbarco nella serie "ecologica"...
Il secondo è Fréderic Vasseur, la cui Spark Racing Technology realizza e ha sempre realizzato le monoposto del torneo “full electric” lanciato da Alejandro Agag. Come si sa, quest’ultimo ha ricevuto dalla nuova proprietà Sauber il mandato di rinnovare il rapporto con la Ferrari, magari utilizzando il brand Alfa Romeo in Formula 1. Va da sé che quest’ultimo, in virtù delle proprie competenze in materia, direttamente o indirettamemte, potrebbe sovrintendere allo sbarco nella categoria elettrica del marchio Maserati nel 2019.
A Monisha Kaltenborn, prima del suo brusco licenziamento, il gruppo Longbow Finance ha imputato anche il fatto di non aver impegnato la Sauber al di fuori della Formula 1, svilendone il ruolo di engineering tecnologica malgrado una struttura d'eccellenza risalente all'epoca della BMW nel Circus, con il risultato di non aver fatto sostanzialmente business con l'azienda.
Che cosa meglio di una joint-venture fra l’équipe svizzera fondata da Peter Sauber destinata a un rilancio tecnico e sportivo e il team privato scelto da FCA (Venturi, Dragon Racing o Techeetah) per un impegno in Formula E con la Maserati, il tutto coordinato da un Frédéric Vasseur che conosce a menadito la categoria elettrica?
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