Michelin & F.E: un mix “verde” di prestazioni e affidabilità
Ecco come le gomme EV2 del costruttore francese, pur riducendo il peso di ogni auto di 5 kg e la resistenza al rotolamento del 16 per cento, hanno potuto guadagnare da uno a due secondi al giro...
Una delle domande più frequenti che gli osservatori si pongono relativamente al Campionato FIA di Formula E è perché questa categoria non utilizzi normali gomme slick. Non si tratta di un quesito totalmente peregrino, anzi: dietro di sé porta infatti qualche ragionamento meritevole di approfondimento...
Se è vero che la serie automobilistica “full electric” si è posta l’obiettivo di abbassare di uno o due secondi i tempi sul giro delle proprie monoposto contestualmente all’inizio della terza stagione, scopo che sarebbe stato facilmente raggiungibile con la banale adozione di pneumatici lisci, è altrettanto vero che ciò avrebbe implicato una rinuncia alla storica filosofia progettuale alla base delle coperture in uso in tale specialità dell’automobilismo.
Uno sguardo approfondito su come è stato creato il pneumatico Michelin Pilot Sport EV, specifico per la Formula E, può consentire anche ai profani di comprendere le ragioni di tali scelte.
Va da sé che le auto elettriche richiedano una maggiore efficienza, perseguibile sia attraverso la minimizzazione della resistenza aerodinamica del veicolo in sede di progettazione della macchina, sia riducendo la resistenza al rotolamento degli pneumatici.
Una spalla ribassata, associata a cerchi da 18 pollici, dà vita a un pneumatico complessivamente più efficiente rispetto alle gomme standard da 13 pollici che sono utilizzate non soltanto in Formula 1, ma anche su altre monoposto da competizione di alta potenza.
È dai tempi della... Morris Minor che gli pneumatici stradali impiegano un tipo di profilo diverso da quello utilizzato su un’attuale macchina da Gran Premio, ma la Formula E vuol rifarsi a un altro principio. Gli pneumatici della serie “full electric” sono in effetti progettati per avere una tecnologia trasferibile sui copertoni delle automobili che ciascuno di noi usa tutti i giorni.
Gli automobilisti non si fermano per strada per cambiare gli pneumatici, in caso di pioggia. A causa della progettazione e dell’impiego di gomme già intagliate, neppure i piloti di F.E sono costretti a sottoporsi o a sottoporre i meccanici a un simile sforzo.
Portarsi in giro per il mondo centinaia di gomme da bagnato, soltanto per fronteggiare una teorica possibilità di pioggia, è una scelta che implica un enorme spreco di energia e inutili emissioni di CO2. Ed è nel DNA della Formula E cercare le soluzioni più sostenibili per i problemi che dovessero via via presentarsi.
Nel corso delle prime due stagioni, gli pneumatici della Michelin della serie più “sostenibile” della storia hanno marciato senza errori né hanno dato adito a problemi. Non si è verificato un solo guasto (giusto in un’occasione un cambio gomme venne richiesto da un team a causa della rottura di un cerchione) e, nelle rare occasioni in cui furono chiamati a svolgere il loro compito sul bagnato, il feedback dei conduttori fu in generale molto positivo.
Ma il motorsport è di per sé un terreno privo di limiti e di tabù, figlio della competizione: così dietro le quinte i tecnici di “Bibendum” hanno cercato il modo di rendere ancora migliori le coperture senza rinunciare alle positive peculiarità del passato.
Utilizzando i dati telemetrici forniti dalle due prime stagioni di attività in pista della specialità, la Michelin Motorsport ha sviluppato le coperture EV2 per il torneo 2016-2017.
I risultati sono stati strabilianti: in primis, c’è stata una riduzione impressionante (il 16 per cento) della resistenza al rotolamento. In termini più semplici, tutto ciò equivale a un “risparmio” che consentirebbe a ogni pilota di percorrere un giro di pista in più utilizzando la stessa quantità di energia (ciò indipendentemente da eventuali altri sviluppi che potrebbero interessare le monoposto).
Il responsabile del programma Formula E della Michelin, Serge Grisin, ha spiegato: "Il nostro lavoro si è focalizzato sul miglioramento dell'efficienza energetica. Grazie all'utilizzo di nuove tecnologie, siamo riusciti a ridurre la resistenza al rotolamento, ma allo stesso tempo abbiamo avuto la capacità di mantenere gli stessi livelli prestazionali, in relazione agli altri fattori che abitualmente influenzano la competitività".
Oltre ad essere più efficienti, i nuovi pneumatici sono anche più leggeri dei precedenti, palesando un risparmio per ogni singola gomma fino a 1,1 kg all’anteriore e 1,4 kg al posteriore. Questo comporta un guadagno, in termini di massa non più presente sul veicolo, di 5 chili per vettura, con ciò comportando una riduzione dell'11 per cento del peso complessivo. Moltiplicando questo valore per le 40 vetture che prendono parte a ciascun ePrix, la riduzione del peso degli pneumatici trasportati a ogni gara in giro per il mondo nel corso della stagione è di 2.500 chilogrammi.
Ciò comporta un'enorme riduzione delle emissioni di C02, ma non è tutto: se gli pneumatici sono più leggeri, sono costruiti con un dispendio inferiore di materie prime, e si ha naturalmente un ulteriore vantaggio di tipo ambientale per il nostro pianeta.
Pascal Couasnon, direttore della Michelin Motorsport, interpellato sul tema, ha concluso così: "La Formula E è una disciplina dove il successo dipende in ultima istanza dalle capacità dei piloti di rigenerare energia e di conservarla nelle batterie delle vetture. Sulla base di questo presupposto, chiaramente l'efficienza degli pneumatici si rivela un fattore cruciale. Le vetture della terza generazione beneficiano già, e di conseguenza sempre più beneficeranno, di una percorrenza più estesa e, altrettanto indubitabilmente, di un miglioramento delle prestazioni".
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