Mattiacci: “La F.E è un contesto tecnico-sportivo ideale!”
Il manager romano, Chief Global Brand e Commercial Officer della Faraday Future, spiega i motivi che hanno portato la start-up californiana ad unirsi alla Dragon Racing di Jay Penske nella serie elettrica...
Foto di: FIA Formula E Championship
Marco Mattiacci, ex team principal della Ferrari in Formula 1 fra l’aprile e il novembre del 2014, ha spiegato alla redazione di Motorsport.com i motivi principali per i quali la Faraday Future ha deciso di fare il proprio ingresso in Formula E.
Il manager romano, che ha preso da Stefano Domenicali il timone della Rossa nella primavera di due anni or sono, si è unito quest'anno alla start-up americana dai finanziamenti cinesi nel ruolo di Chief Global Brand e Commercial Officer.
Marco Mattiacci ha tenuto a descrivere le motivazioni in virtù delle quali la compagnia statunitense, specializzata nella elettrificazione degli autoveicoli e nella tecnologia della guida autonoma, ha deciso di entrare in Formula E insieme con la Dragon Racing, il cui legame operativo è stato annunciato a Battersea Park venerdì primo luglio.
"Penso che la Formula E sia una piattaforma molto importante per far progredire la nostra tecnologia e promuovere l'innovazione continua e la ricerca e sviluppo, grazie anche ad uno scambio incrociato e mutuo di informazioni e concetti con le vetture stradali", ha detto il dirigente italiano.
“È una realtà agonistica che guarda anche genuinamente agli interessi degli utenti e a un nuovo pubblico di giovani, che frequenta i centri urbani delle città. È un contesto perfetto, ideale".
La Dragon Racing, guidata da Jay Penske e dotata di uno staff ingegneristico d’eccellenza e di personalità tecniche di grido come Nigel Beresford, si è rivelata la proposta più attraente per una partnership con un’azienda relativamente nuova e concentrata sulla tecnologia di alta qualità.
"Si tratta di un team di persone espertissime. Sono tutti esponenti di una grandissima famiglia da corsa, carica di tradizione (i Penske, ndr) e che ha un fantastico leader", ha continuato Marco Mattiacci.
E ancora: "Sono storicamente capaci di una grande affidabilità, buone strategie e di un’incredibile capacità di programmare il futuro, quindi per noi è stato naturale scegliere un partner importante, in cui crediamo e che è già portatore di una notevole esperienza nel settore...”.
L’approdo del manager laziale alla Faraday Future servirà per valorizzare e promuovere il nuovo marchio americano, che cercherà di rivaleggiare con un gigante dell'industria automobilistica nel settore delle vetture elettriche e senza conducente del calibro della Tesla Motors.
"Alla Faraday Future il mio lavoro, fin dall’inizio, consisterà principalmente nella costruzione del marchio e nell’implementazione di molti altri aspetti commerciali", ha confermato Marco Mattiacci.
"Vogliamo creare un'azienda che, nel giro dei prossimi due anni, sia in grado di realizzare un prodotto innovativo nonché uno dei migliori sul mercato".
Mentre il quarantacinquenne italiano si concentrerà su questi ultimi aspetti, gli elementi di tecnica e strategia saranno supervisionati da Nick Sampson, che ha maturato un’esperienza specifica con diverse attività di consulenza nel motorsport alla Jaguar Racing/Tom Walkinshaw Racing e alla RML.
Nick Sampson ha lavorato però anche per Tesla Motors, dove è stato direttore del veicolo e dell’ingegneria dei telai.
La Faraday Future è di proprietà del colosso cinese della tecnologia LeEco, che ha avuti recentemente un’espansione negli Stati Uniti e in India. L'azienda sta investendo pesantemente in un nuovo stabilimento di produzione in Nevada e ha reclutato oltre 700 persone dalla sua formazione nel 2014 a oggi.
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