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Webber: “La Formula E diventerà la categoria più difficile”

Malgrado le perplessità che ancora la coinvolgono in termini di assenza di rumore e basse velocità, per l’ex pilota della Red Bull la serie al 100 per cento verde sarà presto il riferimento assoluto nelle competizioni di auto.

Mark Webber con Alain Prost sulla griglia di partenza

Mark Webber con Alain Prost sulla griglia di partenza

Sam Bloxham / Motorsport Images

Mark Webber
Mark Webber
Mark Webber
Jerome D'Ambrosio, Dragon Racing, precede Neel Jani, Dragon Racing
Neel Jani,, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Oliver Blume, CEO Porsche, Alejandro Agag CEO Formula E e Michael Steiner, Porsche

Sulla scia di quanto affermato di recente dal patron della Virgin Richard Branson secondo cui la Formula E nel giro di 10 anni detronizzerà il Circus, Mark Webber si è detto convinto che la sua crescita sarà talmente ampia da trasformarla nel campionato più complicato in assoluto. 

 

“Qualche tempo fa tutti si chiedevano se avrebbe funzionato”, ha dichiarato il driver australiano a Motorsport.com. “Ora è chiaro, invece, che la mobilità elettrica sarà il futuro sia per quanto concerne i veicoli di produzione, sia delle corse. Per la Porsche la partecipazione rappresenterà l’accompagnamento perfetto al suo progetto ‘Mission E’, e quindi una sorta di must”.

“Siamo ancora all’inizio, tuttavia a mio avviso la Formula E diventerà una delle categorie più battagliate in assoluto, in quanto capace di attrarre i grossi costruttori. Non dico la più veloce, ma la più dura, il che renderà difficile arrivare alla vittoria considerata anche la continua evoluzione della serie e delle macchine”, ha proseguito nella considerazione il campione WEC 2015 con i colori del brand di Stoccarda. 

“Conosco alcuni dei piloti iscritti e so quanto siano competitivi. Gareggiare con quelle monoposto non deve essere facile, capisco tuttavia che a qualcun possa mancare il suono del motore a combustione. Un tema condiviso con la Formula 1”.

Allargando il quadro il 41enne ha infine considerato: “Bisogna essere coraggiosi a sostenere che Alejandro Agag non sia in grado di gestire la situazione. Lui sa benissimo che occorre agire con cautela e forza sul lato sportivo e tecnico. Di certo è un bel problema avere a che fare con tutte quelle Case. Lui e il suo gruppo di lavoro dovranno fare da poliziotti”. 

 

E ancora: “Per il resto starà alle squadre lottare in pista e la Porsche non ha mai avuto paura della competizioni di alto livello. Ha sempre cercato i duelli intensi. Come detto, per me, nei prossimi due o tre anni la Formula si trasformerà in una zona calda”.

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